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Medicina
Sanità, liste infinite e costi elevati. Italia vicina alla privatizzazione
Giorgia Meloni e i tagli alla Sanità

Sanità, liste infinite e costi elevati. Italia più vicina alla privatizzazione

Meriti e mancanze dei politici cattolici nella costruzione dell’attuale sistema? «La Legge 833 del 1978, del ministro DC Tina Anselmi con il grande contributo di Giovanni Berlinguer, del Pci, concretizza ciò che dice la Costituzione grazie al pensiero cattolico-democratico: la salute è un diritto fondamentale della persona. Vent’anni dopo, il governo Prodi ha aggiornato il Ssn e corretto la controriforma liberista del ministro De Lorenzo (1992). Poi i governi di centrodestra non hanno tutelato le coerenze del sistema. Infine, negli anni della crisi finanziaria, sbagliando, tutto il sistema pubblico è stato sotto-finanziato, con particolare accanimento su ciò che andava difeso e rilanciato: la salute e la scuola. Hanno ceduto in questo senso anche i governi in cui la presenza cattolico-democratica era ancora forte. Il risultato odierno, spero, insegnerà molte cose a tanti».

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Rosy Bindi: "Il sistema solidaristico della Sanità è un bene fondamentale per il paese, servono risorse economiche, più coordinamento e controlli sull'attività dei privati" (Salute Diritto Fondamentale). Questo ritaglio di intervista a Rosy Bindi ci dice com'è cominciata questa corsa alla privatizzazione della sanità. Oggi per avere una prestazione specialistica occorrono mesi o anche anni, la Sig.ra Rosy Bindi, che ho conosciuto personalmente, ha dato un'accelerata al sistema sanitario affinché diventasse privato. Come? Semplicemente introducendo l'intramoenia (cioè l'attività medica al di fuori del normale orario di lavoro) utilizzando le strutture ospedaliere ed i relativi strumenti, senza pagare un centesimo. Ora con questo articolo (Sanità, liste d'attesa infinite: come ottenere subito una visita senza pagare pubblicato su affaritaliani.it)  è stato portato a conoscenza che è possibile avere un appuntamento per una visita specialistica “gratuita”, per il paziente, entro 60 giorni. Motivo? Pensate che se prenoto la visita specialistica con il SSN i tempi di attesa possono essere di mesi o di anni, se lo richiedo a pagamento anche per domani. Perché? Per il semplice motivo che ci stiamo avviando ad avere un servizio privato anziché pubblico; ricordo soltanto che le cliniche “convenzionate” fanno utili stratosferici con le loro prestazioni a pagamento. 

In una struttura accreditata il cittadino paga il costo del ticket, esattamente come farebbe in una struttura pubblica. Dopo la visita, il Sistema Sanitario Regionale rimborsa la struttura privata sulla base di un budget annuale concordato, generalmente suddiviso nei 12 mesi solari. Volete una motivazione recente? Parlando con un imprenditore del settore sanitario mi diceva che da qualche anno ha progettato nei minimi dettagli la costruzione di una nuova clinica specialistica dotata di sale d'aspetto, ambulatori, sale operatorie, letti di degenza il tutto condito nello stesso  plesso che avrà al suo interno un albergo con relativo ristorante e caffetteria per i famigliari che devono accompagnare ed assistere i loro cari ed è attualmente in fase di avanzata realizzazione. Tutto ciò a pagamento s'intende! Dove voglio arrivare? Stiamo vivendo un periodo molto difficile dove la povertà si presenta sulla porta di circa 10 milioni di italiani, mentre un'altra buona parte della popolazione, che fatica ad arrivare a fine mese, è costretta a rinunciare anche alla visita dal dentista.

Mi vengono in mente gli anni '70 quando le sinistre sbraitavano perché il SSN era gratuito anche per i ricchi. Queste “brave persone” sono poi riuscite a smantellarlo non in favore dei meno abbienti, ma dei soli ricchi e se va avanti così prepariamoci a pagare le polizze di assicurazione come negli USA che a persona costano circa 12.900 dollari l'anno. Ce lo possiamo permettere? Le lobbies della sanità, comprese le industrie farmaceutiche e le compagnie di assicurazione sono veramente molto potenti e possono far scrivere e riscrive tutte le leggi che vogliono. Un'ultima cosa, fino ad ora, nessuno dei nostri “bravi” politici e Parlamentari si è preoccupato di quanti quanti medici e infermieri mancano in Italia, pensate vige ancora il decreto del 1997 quando l'allora Ministro Ortensio Zecchino (nella sua lungimiranza) istituì il numero chiuso nazionale nelle facoltà di Medicina, poi dichiarata legittima da parte della Corte Costituzionale nel 2013. Siamo nel 2023 forse la Dirigenza della Sanità ha necessità di un oftalmologo? Forse e se lo troviamo! 

 

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