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Medicina
Scienza, il declino del premio Nobel Montagnier

Centosei accademici di scienza e medicina hanno fatto sentire la propria voce pubblicamente contro li eccessi di uno di loro. Nel mirino il professor Luc Montagnier, colui che ha ricevuto il premio Nobel per la medicina nel 2008 con Françoise Barré-Sinoussi per la scoperta del virus dell'AIDS. E il tono delle critiche non ha precedenti in questi ambito.

"Noi, accademici di scienze e/o accademici medici, non possiamo accettare da uno dei nostri colleghi che usa il suo Premio Nobel per trasmettere, al di fuori delle sue competenze, messaggi pericolosi per la salute, a dispetto dell'etica che dovrebbe presiedere alla scienza e alla medicina", scrivono.

Martedì 7 novembre, al teatro di Mathurins, insieme a Pr Henri Joyeux, cancellato dall'ordine dei medici per le sue parole sui vaccini, Luc Montagnier, 85 anni, di fatto ha "firmato" la sua sentenza di morte scientifica.

"Non siamo qui per fare polemica ma per lanciare un allarme: rischiamo, partendo da una buona intenzione, di avvelenare a poco a poco la popolazione". Secondo il professor Montagnier, infatti, alcuni vaccini possono essere legati alle morti improvvise infantili a causa di un coadiuvante, l'alluminio, sul quale però non ci sono studi al riguardo.

La conferenza si è tenuta in un teatro parigino dove l'oncologo Joyeux, radiato dall'ordine dei medici francese per un'iniziativa proprio contro i vaccini contro il morbillo e la poliomelite, che ha introdotto Montagnier con molta cautela: "Non siamo contrari ai vaccini, ma vogliamo che siano usati con saggezza, senza abusi". Quest’ultima sentenza viene dopo un’altra affermazione che ha scatenato forti polemiche nel mondo scientifico e non solo.

Montagnier, in seguito ad una serie di ricerche fatte in gran segreto da lui e da alcuni colleghi, ha affermato che aver scoperto che “nell’origine dell’autismo possa esserci una componente batterica e una correlazione temporale, in alcuni casi, con le vaccinazioni”. Una tesi che si può ascoltare in un’intervista integrale dove il virologo suggerisce prudenza con le vaccinazioni che forse, oltre a prevenire e aver salvato generazioni dalla poliomielite, potrebbero contribuire a patologie emergenti come l’autismo.

Altro non è dato sapere  visto che gli studi non sono stati pubblicati quindi non è stato possibile duplicarli o ripeterli come lo standard scientifico detta. Una storia che fa un po’ il paio con la scoperta di sostanze “miracolose” nella papaya che Montagnier instancabilmente enfatizza da un paio di decenni, tanto da donarne un forte concentrato a Giovanni Paolo II quando Parkinson che lo aveva catturato era già in fase terminale. Per Montagnier è un antidoto e allo stress ossidativo proprio per i malati affetti dal morbo di Parkinson e dalla Sindrome acuta respiratoria grave (Sars). Gli addetti ai lavori lo accusano di non aver mai pubblicato delle ricerche su quanto afferma su nessuna rivista scientifica, mai nessuna peer review o controllo che possa essere verificato.

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