A- A+
Medicina
Tumore al seno, i 15 ospedali al top per volume di attività

Il portale di public reporting delle strutture sanitarie italiane, Doveecomemicuro.it ha realizzato un'indagine sugli ospedali italiani più performanti per numero di interventi per tumore al seno 

Il volume di attività, secondo quanto dimostrano le evidenze scientifiche, ha un impatto significativo sull’efficacia degli interventi e sull’esito delle cure”, spiega Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica e membro del comitato scientifico del sito. Perciò, le autorità ministeriali hanno fissato la soglia minima di 150 interventi annui, per quanto riguarda il carcinoma alla mammella, per valutare la bontà di una struttura.

Infografica   tumore al seno 2 Web
 

A rispettarla, sono 137 dei 469 ospedali pubblici o privati accreditati (considerando solo quelli che effettuano almeno 5 operazioni annue): il 29,2% del totale. La quota, però, è in aumento: nell’ultimo quinquennio, infatti, i centri in linea con lo standard sono cresciuti del 63% (passando da 84 nel 2012 a 137 nel 2017). Al contrario, è calato il numero complessivo degli ospedali che eseguono interventi per tumore alla mammella: da 559 nel 2012 a 469 nel 2017 (-16%).

La direzione è quella giusta, ma la mia aspettativa, nell’interesse dei pazienti, è che gli indicatori individuati per valutare i centri – come le soglie di attività – si perfezionino nel tempo e riflettano sempre più fedelmente la qualità delle prestazioni offerte. Quanto alle strutture in linea con gli standard, il loro aumento è auspicabile, ma non si può prescindere da una loro equa distribuzione sul territorio che garantisca ai cittadini le stesse opportunità di cura risparmiando loro migrazioni da una Regione all’altra”, commenta Massimiliano Gennaro, medico della Struttura Complessa Chirurgia generale indirizzo oncologico 3 (Senologia) presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

Nelle strutture che rispettano la soglia ministeriale, nel 2017, sono stati eseguiti ben il 74,7% degli interventi totali contro il 55,8% del 2012. Viceversa, nelle restanti strutture accreditate (oltre due terzi), nel 2017, è stato eseguito appena il 25,3% delle operazioni totali (poco più di un quarto) contro il 44,2% del 2012.

In sintesi, tre quarti delle operazioni totali si concentrano in meno di un terzo dei centri, ed è a questi che si rivolgono sempre più spesso i cittadini.

I 15 ospedali italiani più performanti sono lo IEO - Istituto Europeo di Oncologia di Milano, l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, in provincia di Milano, l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze, il Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, l’Ospedale Sant'Anna - AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, l’Ospedale Bellaria C.A. Pizzardi - AUSL di Bologna, l’Istituto Oncologico Veneto di Padova, l’Ospedale San Martino di Genova, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana - stabilimento di Cisanello di Pisa, l’Azienda Ospedaliera - IRCCS Arcispedale Santa Maria Nuova – AUSL Reggio Emilia, l’Humanitas Centro Catanese di Oncologia di Catania, il Policlinico di Modena, l’IFO - Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma e l’Ospedale Oncologico Armando Businco - A.O. Brotzu di Cagliari.

Dai dati di Agenas emerge, infine, un notevole incremento delle operazioni per tumore al seno che, nel nostro Paese, hanno registrato un + 38,5% in 5 anni passando dalle 44.147 effettuate nel 2012 alle 61.137 del 2017.

“L’aumento è in linea con i dati riportati nell’ottobre scorso da AIOM, i quali rivelano un trend in crescita per quanto riguarda l’incidenza del tumore al seno in Italia (+0,3% per anno, dal 2003 al 2018). L’incremento delle diagnosi si spiega con l’ampliamento, in alcune Regioni, dello screening mammografico, che ha coinvolto nuove fasce di età (45-49 anni) in aggiunta a quelle per cui era già attivo (dai 50 ai 69 anni). Inoltre, si deve al fatto che molte giovani donne oggi scelgono di sottoporsi ai controlli di loro iniziativa, spinte dalle campagne di prevenzione e dai progressi fatti nei campi della diagnosi e delle cure, che hanno consentito un significativo calo della mortalità (-0,8% per anno)”, spiega Massimiliano Gennaro. 
 
 
 

Tumore al seno: dove operarsi?

 

Su www.doveecomemicuro.it la classifica nazionale degli ospedali più performanti per volume di interventi per tumore al seno (fonte dati: PNE 2018). A conquistare le prime cinque posizioni sono lo IEO - Istituto Europeo di Oncologia di Milano, l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (MI), l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze e il Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma
 

Con un’incidenza di 1 donna colpita su 8, il carcinoma alla mammella è la neoplasia più diffusa nella popolazione femminile. Nell’eventualità di doversi sottoporre a un intervento, come individuare l’ospedale che offre maggiori garanzie di sicurezza e che risponde meglio alle proprie esigenze?

Su www.doveecomemicuro.it, portale di public reporting in ambito sanitario, è disponibile la classifica degli ospedali italiani per numero di interventi annui per tumore al seno (fonte: PNE 2018 di Agenas, riferito all'anno 2017). Alla base, l’assunto secondo cui più alto è il numero di casi trattati maggiori sono le garanzie per le pazienti. “Il volume di attività, infatti, secondo quanto dimostrano le evidenze scientifiche, ha un impatto significativo sull’efficacia degli interventi e sull’esito delle cure”, spiega Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica e membro del comitato scientifico del sito.

Nel nostro Paese, gli ospedali pubblici o privati accreditati che nel 2017 hanno effettuato interventi annui per carcinoma alla mammella (tenendo conto solo di quelli che hanno eseguito almeno 5 operazioni) sono 469: il 42,9% è situato al Nord, il 19,8% al Centro e il 37,3% al Sud. A quali si rivolgono più frequentemente i cittadini?

 
I 15 ospedali al top per volume di attività
In cima alla classifica nazionale per numero di operazioni, si riconfermano al 1° e 2° posto rispettivamente lo IEO - Istituto Europeo di Oncologia di Milano e l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, in provincia di Milano. L’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano guadagna due posizioni rispetto all’edizione precedente del PNE (riferita all’anno 2016) e si colloca 3°. L’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze entra nella classifica dei primi cinque e si aggiudica il 4° posto mentre il 5° è occupato dal Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma. Seguono l’Ospedale Sant'Anna - AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, l’Ospedale Bellaria C.A. Pizzardi - AUSL di Bologna, l’Istituto Oncologico Veneto di Padova, l’Ospedale San Martino di Genova, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana - stabilimento di Cisanello di Pisa, l’Azienda Ospedaliera - IRCCS Arcispedale Santa Maria Nuova – AUSL Reggio Emilia, l’Humanitas Centro Catanese di Oncologia di Catania, il Policlinico di Modena, l’IFO - Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma e l’Ospedale Oncologico Armando Businco - A.O. Brotzu di Cagliari.
 
Tre quarti degli interventi concentrati in meno di un terzo dei centri
Dei 469 ospedali pubblici o privati accreditati che in Italia effettuano almeno 5 operazioni annue, solo 137 (il 29,2% del totale) rispettano la soglia di 150 interventi fissata dalle autorità ministeriali per il tumore alla mammella: il 49,6% si trova al Nord, il 24,8% al Centro e il 25,6% al Sud. In queste strutture, nel 2017, sono stati eseguiti ben il 74,7% (quasi tre quarti) degli interventi totali contro il 55,8% del 2012: è a questi centri, particolarmente performanti, quindi, che si rivolgono sempre più spesso i cittadini.
Viceversa, nelle restanti strutture accreditate (oltre due terzi), nel 2017 è stato eseguito appena il 25,3% delle operazioni totali (poco più di un quarto) contro il 44,2% del 2012.

“La scelta di fissare una soglia minima d’interventi annui ha, tra i principali effetti, quello di convogliare i pazienti nei centri che offrono maggiori garanzie, che saranno così portati a progredire in esperienza ed adeguatezza delle cure. I grandi numeri hanno un altro vantaggio: giustificano l’impiego di più specialisti in una logica multidisciplinare e consentono di attivare Breast Unit certificate: reparti specializzati che offrono alle pazienti l’opportunità di essere seguite da un team di esperti e di accedere a un trattamento personalizzato”, spiega Massimiliano Gennaro, medico della Struttura Complessa Chirurgia generale indirizzo oncologico 3 (Senologia) presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

 
Le strutture in linea con lo standard aumentate del 63% in 5 anni
Nell’ultimo quinquennio, i centri che rispettano lo standard – quelli cioè che eseguono almeno 150 interventi annui – sono cresciuti del 63% (da 84 nel 2012 sono passati a 137 nel 2017). Al contrario, è calato il numero complessivo degli ospedali che eseguono interventi per tumore alla mammella (sempre tenendo conto solo di quelli che effettuano almeno 5 interventi annui): da 559 nel 2012 sono passati a 469 nel 2017 (-16%).
“La direzione è quella giusta, ma la mia aspettativa, nell’interesse dei pazienti, è che gli indicatori individuati per valutare i centri – come le soglie di attività – si perfezionino nel tempo e riflettano sempre più fedelmente la qualità delle prestazioni offerte”, dice Massimiliano Gennaro. “Quanto alle strutture in linea con gli standard, il loro aumento è auspicabile, ma non si può prescindere da una loro equa distribuzione sul territorio che garantisca ai cittadini le stesse opportunità di cura risparmiando loro migrazioni da una Regione all’altra”.
 
Interventi aumentati di oltre un terzo in un quinquennio
Dai dati di Agenas emerge anche un notevole incremento delle operazioni per tumore al seno che, nel nostro Paese, hanno registrato un + 38,5% in 5 anni passando dalle 44.147 effettuate nel 2012 alle 61.137 del 2017.
 
“L’aumento è in linea con i dati riportati nell’ottobre scorso da AIOM, i quali rivelano un trend in crescita per quanto riguarda l’incidenza del tumore al seno in Italia (+0,3% per anno, dal 2003 al 2018). L’incremento delle diagnosi si spiega con l’ampliamento, in alcune Regioni, dello screening mammografico, che ha coinvolto nuove fasce di età (45-49 anni) in aggiunta a quelle per cui era già attivo (dai 50 ai 69 anni). Inoltre, si deve al fatto che molte giovani donne oggi scelgono di sottoporsi ai controlli di loro iniziativa, spinte dalle campagne di prevenzione e dai progressi fatti nei campi della diagnosi e delle cure, che hanno consentito un significativo calo della mortalità (-0,8% per anno)”, spiega Massimiliano Gennaro.
 
Un portale aiuta i cittadini a orientarsi
Quali centri vantano un buon numero d’interventi annui nel rispetto delle soglie ministeriali? E quali ospitano al loro interno una Breast Unit? Queste e altre informazioni sono disponibili su www.doveecomemicuro.it, portale che vanta un database di oltre 2.300 strutture: tra ospedali pubblici, strutture ospedaliere territoriali, case di cura accreditate, poliambulatori, centri diagnostici e centri specialistici.

 

Come eseguire la ricerca?
Per confrontare le strutture è sufficiente inserire nel “cerca” la parola chiave desiderata, ad esempio “tumore al seno” e selezionare la voce che interessa tra quelle suggerite. In cima alla pagina dei risultati compariranno i centri ordinati per numero d’interventi, per vicinanza o in base ad altri criteri selezionabili. Il semaforo verde indica il rispetto della soglia ministeriale mentre una barra di scorrimento mostra il posizionamento delle singole strutture nel panorama nazionale. La valutazione viene fatta considerando indicatori istituzionali di qualità come volumi di attività (dati validati e diffusi dal PNE - Programma Nazionale Esiti gestito dall'Agenas per conto del Ministero della Salute).
È possibile anche inserire nel “cerca” uno specifico esame (ecografia della mammellamammografiaagoaspirato della mammella, ecc..) o un determinato intervento (mastectomiaricostruzione della mammella, ecc...), quindi restringere il campo alla regione o alla città di appartenenza. Per filtrare ulteriormente i risultati, basta spuntare le caselle della colonnina in basso a sinistra relative, ad esempio, alle certificazioni Breast Unit Bollini Rosa, il premio assegnato agli ospedali attenti alle esigenze femminili.

 

 
 
  

CLASSIFICA NAZIONALE STILATA PER VOLUME

DI INTERVENTI CHIRURGICI

PER TUMORE AL SENO

 (Fonte PNE 2018)

 

 

Le 15 strutture che in Italia effettuano un maggior numero di interventi sono:

1.            IEO - Istituto Europeo di Oncologia di Milano (n° interventi: 3003)

2.            Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (MI) (n° interventi: 995)

3.            Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (n° interventi: 985)

4.            Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze (n° interventi: 947)

5.            Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma (n° interventi:  888)

6.            Ospedale Sant'Anna - AOU Città della Salute e della Scienza di Torino (n° interventi: 833)

7.            Ospedale Bellaria C.A. Pizzardi - AUSL Bologna (n° interventi: 736)

8.            Istituto Oncologico Veneto di Padova (n° interventi: 703)

9.            Ospedale San Martino di Genova (n° interventi: 682)

10.         Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana - stabilimento di Cisanello di Pisa (n° interventi: 662)

11.         Azienda Ospedaliera - IRCCS Arcispedale Santa Maria Nuova – AUSL Reggio Emilia (n° interventi: 657)

12.         Humanitas Centro Catanese di Oncologia di Catania (n° interventi: 654)

13.         Policlinico di Modena (n° interventi:     636)

14.         IFO - Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma (n° interventi: 632)

15.         Ospedale Oncologico Armando Businco - A.O. Brotzu di Cagliari (n° interventi: 552)

 
 
 
 

 

 

 
 
 
 
 
 
Commenti
    Tags:
    tumore al senomammografiaospedali mammografiaprevenzione tumore al seno




    in evidenza
    Annalisa ieri e oggi: da Amici nel 2010 a bomba sexy della musica italiana

    Le foto

    Annalisa ieri e oggi: da Amici nel 2010 a bomba sexy della musica italiana

    
    in vetrina
    Nuovo "re dei vini", la bottiglia di rosso da 15 mila euro è tutta italiana

    Nuovo "re dei vini", la bottiglia di rosso da 15 mila euro è tutta italiana


    motori
    Ripresa del Mercato Auto in italia, Aprile segna un +7,5%

    Ripresa del Mercato Auto in italia, Aprile segna un +7,5%

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.