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Medicina
Tumore prostata, scoperta definitiva: Psa sconfige mortalità e TUMORE PROSTATA

TUMORE PROSTATA - La scoperta definitiva per sconfiggere il tumore alla prostata

Gli ultimi dati parlano chiaro: lo screening per il cancro della prostata basato sul valore Psa può veramente ridurre la mortalità in modo significativo, tra il 25 e il 32 per cento. La scoperta è di una equipe di ricercatori guidati da Alex Tsodikov, biostatistico dell'Università del Michigan (Usa) che è stata pubblicata su Annals of Internal Medicine.

TUMORE PROSTATA - Il test per il Psa per sconfiggere la mortalità

Il test per il Psa dagli anni Ottanta in poi, ricorda Repubblica, è sempre stato al centro del dibattito per la sua effettiva utilità. I dubbi erano dovuti a controverse ricerche. Ma ora Tsodikov e i suoi colleghi hanno ripreso quei due studi attraverso un modello matematico che tenesse conto delle differenze con cui erano stati svolti. E il risultato è stato che è meglio fare lo screening con Psa. Negli ultimi 5 anni, infatti, la mortalità per questo tumore negli Stati Uniti stava ricominciando a crescere.

TUMORE PROSTATA - Così la scoperta abbassa i rischi del tumore alla prostata

"In medicina - spiega Riccardo Valdagni, direttore del Programma Prostata dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano non si può essere a favore o contro tout court. Certo non è l'esame di screening ideale, ma se è usato con criterio e se si condividono con il paziente vantaggi e svantaggi, allora possiamo dire che funziona e salva le vite". In Italia, dei pazienti sottoposti allo studio "la metà continua a seguire il programma e non si è verificato nessun caso di metastasi o di decesso. Tutte queste persone hanno potuto evitare il rischio di disfunzione erettile e incontinenza urinaria, effetti indesiderati della chirurgia e della radioterapia, cure che evidentemente non erano appropriate. Nello studio Prias i decessi per tumore della prostata sono stati lo 0,4%: un numero piccolissimo, che ci dice che la sorveglianza attiva è sicura".

TUMORE PROSTATA - Dati e diffusione del tumore alla prostata

Il tumore alla prostata si sviluppa più frequentemente negli ultracinquantenni; è il secondo più comune tipo di tumore negli Stati Uniti, dove è responsabile del maggior numero di morti da tumore, dopo il tumore del polmone. Molti fattori, compresa la genetica e la dieta, sono stati implicati nello sviluppo del carcinoma prostatico. Il tumore prostatico viene più spesso scoperto all'esame obiettivo o per il tramite di esami ematici, come la misurazione del PSA (antigene prostatico specifico). Un sospetto tumore alla prostata è tipicamente confermato tramite l'asportazione (biopsia) di un frammento di tessuto, e il successivo esame istologico. Si può ricorrere a ulteriori test come l'ecografia, la radiografia e la scintigrafia, per determinarne la diffusione e se il tumore abbia o meno originato metastasi.

TUMORE PROSTATA - Come si cura il tumore alla prostata

Il tumore prostatico si può trattare con la chirurgia, la radioterapia, la terapia ormonale, occasionalmente la chemioterapia, o combinazioni di queste. L'età e lo stato di salute del paziente, così come la diffusione del tumore, l'aspetto microscopico, e la risposta al trattamento iniziale, sono importanti per determinare la prognosi. Poiché il tumore della prostata è una malattia tipica degli uomini anziani, molti di essi potranno andare incontro a morte prima che il tumore possa espandersi o causare sintomi; ciò rende difficoltosa una selezione del trattamento. La decisione se trattare o meno un tumore localizzato (ossia completamente confinato all'interno della prostata) implica un bilancio tra i benefici attesi e gli effetti negativi in termini di sopravvivenza del paziente e della sua qualità della vita.

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