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A2A, Valotti-Camerano ad Affari su elezioni, fusioni e innovazione
Giovanni Valotti e Valerio Camerano

Non fanno paura le elezioni. “Noi facciamo il business, poi ci confronteremo con chi vincerà le amministrative - risponde l’ad di A2A Valerio Camerano ad Affaritaliani.it - Tutti hanno posto la questione della cessione delle azioni ma questo non cambierebbe il nostro rapporto con il territorio”. Parla invece di acquisizioni il presidente Giovanni Valotti, in esclusiva ad Affari: “Assolutamente importante il contratto firmato con Linea Group. Acsm-Agam? Stiamo parlando in via informale. Il nostro modello è valido per tutti: se si vorranno sedere al tavolo parleremo”. LE INTERVISTE DI AFFARITALIANI.IT

L’AMMINISTRATORE DELEGATO DI A2A VALERIO CAMERANO

Ad Camerano, l’evento sulla smart city è importante. Ma quanto conterà sul bilancio totale?
Ovvio che sarebbe troppo sperare che diventi da subito un asse portante del nostro core business. Però c’è una cosa importante da tenere in conto. Avendo una società, una ricerca, un veicolo, qualora ce ne fosse bisogno potremmo scalare rapidamente questo business. Penso ad acquisizioni, o fusioni. Se uno non  ha una base industriale non si riesce a scalare. Ecco perché abbiamo fatto nascere A2A Smart City.

Cambiamo argomento: a Milano si vota quest’anno. E ci sono già un po’ di turbolenze sulle partecipate. Come le vivete?
Sappiamo per esperienze passate che ci possono essere turbolenze. Noi facciamo il business, poi ci confronteremo con la prossima amministrazione. I business che abbiamo in città sono di lungo periodo, difficile ipotizzare cambiamenti drastici di linea. Al termine delle elezioni comunque discuteremo con la nuova amministrazione per capire se ci sono punti di vista diversi.

Tutti pongono la questione della cessione delle partecipazioni…
Tutti hanno posto esplicitamente questione della cessione di partecipazioni. Questo tuttavia non è elemento perturbativo della nostra strategia. Il rapporto con il territorio è indipendente dalle elezioni. Il territorio è il nostro mercato di riferimento. Il mercato di acquisto di beni ambientali ed energetici rimarrà tale al di là delle partecipazioni pubbliche.

Nell’ambito del progetto smart city si è parlato più volte di acqua. Prevedete di interessarvi a questo business in futuro?
Stiamo guardando in generale, al di là della questione metropolitana di Milano, con una attenzione costante allo scacchiere soprattutto del nord Italia. Non è una questione cittadina milanese. Se ci sono opportunità, vista l’esperienza bresciana, le prenderemo in considerazione.

IL PRESIDENTE DI A2A GIOVANNI VALOTTI

Presidente Valotti, parliamo di innovazione. Quanto è importante?
Innovazione è condizione per sopravvivere. Le nuove tecnologie servono a sopravvivere. Quando parlo di innovazione non parlo solo di web o di applicazioni: stiamo innovando l’offerta di servizi, i processi aziendali, stiamo innovando le politiche del personale. Un’azienda non può rimanere competitiva per più di cinque anni se non investe anno per anno sull’innovazione. Ma non parliamo solo di nuove tecnologie. Parliamo di un nuovo concetto di azienda.

Secondo lei A2A Smart City potrà diventare un giorno una parte del vostro core business?
Sicuramente sì.

Passiamo alle elezioni. Come vivete questo momento di fibrillazione?
Un patto che è stato siglato con gli azionisti al momento della nomina di questo consiglio. Questo patto prevede la piena autonomia per tre anni. Noi godiamo una situazione di privilegio poiché tutti i nostri azionisti, e quelli principali in special modo, hanno riconosciuto nel management dell’azienda il punto di riferimento per la definizione delle strategie di sviluppo. Io da tanti anni mi occupo di pubblico e di società pubbliche. Ecco, per la esperienza, in A2A è stata minima l’interferenza della politica. Non abbiamo pressioni. I sindaci di Brescia e Milano sono stati dei perfetti azionisti: hanno esercitato al meglio i loro diritti di proprietà.

Come vede il futuro dell’azienda a livello di acquisizioni?
Abbiamo firmato con Linea Group un accordo importante perché stiamo parlando della fusione più importante oggi in Italia. L’abbiamo chiamata multiutility dei territori perché noi vogliamo valorizzare le identità. A2A non è interessata a comprare aziende, ma è interessata a creare una rete nella quale il grande player si fonde con le medie aziende, che a loro volta acquisiscono le aziende più piccole. Così creeremo una grande rete che nessun altra azienda in Italia ha al momento.

A proposito di acquisizioni, che cosa dice di Acsm-Agam?
Dico che Acsm-Agam, l’azienda di Como e Monza, è una delle imprese con cui stiamo informalmente dialogando da tempo. Come abbiamo detto in altre occasioni il nostro modello è disponibile per tutti coloro vogliano sedersi al tavolo. Se lo vorranno, noi siamo disponibili a discutere.

@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it

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