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Accornero: più donne e ragazzi tornano al lavoro artigiano

Accornero: più donne e ragazzi tornano al lavoro artigiano

IMPRESE-LAVORO.COM - Negli ultimi 10 anni l’identikit di chi lavora a Milano e in Lombardia è profondamento cambiato. Anche il lavoro artigiano “è investito dalla rivoluzione tecnologica che tocca un po’ tutti i settori”, spiega Marco Accornero, segretario generale dell’Unione Artigiani di Milano. “Tutti i mestieri sono toccati, sia nella sostanza che nella gestione. Questo ha portato alla crescita delle competenze degli artigiani che non vivono più nell’oscurità della propria bottega ma a contatto con computer e software. E questo vale anche per le professioni più tradizionali. Anche chi fa logistica deve essere dotato delle tecnologie più moderne. I giovani tornano ad avvicinarsi al lavoro artigiano vecchio e nuovo e questo è positivo”, conclude Accornero. Il numero delle imprese artigiane attive registrate nel quinquennio 2014 – 2018 – secondo l’analisi elaborata da Cna e Unione Artigiani - ha avuto una crescita contenuta pari al +1,3%, passando dalle 69.740 a 70.651 imprese. Nello stesso arco di tempo, invece, le aziende che hanno comunicato avviamenti al lavoro hanno avuto un tasso di incremento a due cifre (+13,9%) passando dalle 4.171 unità del 2014 alle 5.546 del 2018. I lavoratori interessati da questo avviamento, nei 5 anni, sono aumentati del 24,9%. Particolarmente forte è stata la crescita tra le lavoratrici: le donne sono aumentate del 32,5%. Ciononostante, il rapporto di genere è rimasto invariato, con la prevalenza degli (avviati) uomini pari al 71%. Negli ultimi dieci anni, i lavoratori stranieri hanno spesso trovato impiego alle dipendenze delle imprese artigiane milanesi, che però sono diminuiti negli ultimi anni. Nel 2014 il 63% degli avviati era di nazionalità estera E solo il 37% italiana. Nello scorso anno 2018, si è giunti ad un significativo riequilibrio: gli stranieri hanno rappresentato il 56%, mentre gli italiani sono cresciuti fino a toccare quota 44% del totale, con una crescita del 46,9% nel quinquennio preso in esame. La crescita del numero dei lavoratori italiani, è in larga misura tra i giovani. I ragazzi fino a 29 anni, cresciuti tra il 2014 e il 2018 del 51,8%, nel 2017 hanno superato la quota degli stranieri giovani, attestandosi quindi nel 2018 al 52%. Non è un caso che la performance migliore tra le forme contrattuali nel quinquennio è da attribuirsi all'apprendistato che mostra una crescita costante negli anni soprattutto a partire dal 2016 con la prevalenza di lavoratori italiani pari al 67% nel 2018. Tendenze diverse tra industria e artigianato, una cosa è certa: nessuno straniero ha “rubato” posti di lavoro agli italiani. Esclusi naturalmente i nordafricani che, come panettieri (poco tecnologici), spesso, alzandosi alle 3 del mattino, sono più competitivi dei ragazzi col tricolore sotto il cuscino.

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