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Idroscalo, il mare dei milanesi compie 90 anni

Il mare di Milano sembra un ossimoro. Ma Milano è una città che dietro la sua facciata composta, appena sotto il suo carattere efficiente, funzionale e concreto ama sorprendere, sparigliare le carte e volare di fantasia. È per questo che Milano è diventata la capitale mondiale del design, è per questo che alcuni fra i più grandi architetti del mondo ci vengono a vivere almeno per qualche settimana l’anno, ed è per questo che è in questa città, e non altrove, che è nata una delle avanguardie artistiche più importanti del Novecento (e l’unica al 100% italiana come il Futurismo).

È a Milano che il più grande genio italiano di tutti i tempi, Leonardo da Vinci, ha creato la sua opera più straordinaria (l’Ultima cena) e immaginato le sue invenzioni scientifiche più futuristiche. È a Milano che ha sede la Scala, il più importante teatro d’opera del mondo. Insomma, all’ombra della Madunina, sotto la quale “se sta mai coi man in man”, si lavora e si sogna. A volte lo si fa contemporaneamente. L’Idroscalo sembra quindi il frutto di un sogno, una specie di sogno razionale, figlio di quella praticità tutta milanese mischiata a quella tensione avanguardistica, a quella capacità visionaria che in questa città sembra trovare terreno più fertile che altrove.

LA STORIA

Quando 90 anni fa iniziarono i lavori per la sua costruzione, l’Idroscalo doveva essere innanzitutto uno scalo per gli idrovolanti, collocato a poca distanza dall’aeroporto di Linate.

Ma già dall’inizio degli anni ’30, l’Idroscalo aveva trovato la sua vocazione sportiva: vi si organizzarono i campionati nazionali di canottaggio e solo qualche anno dopo i campionati europei. Dopo la guerra, con i primi interventi sul verde e il successivo rimboschimento degli anni Cinquanta, i milanesi si ritrovarono, a soli 8 km dal Duomo, il parco Idroscalo, e un mare a portata di mano, anzi di Lambretta e di Cinquecento. Ben presto, per tutti, Idroscalo diventa "il mare di Milano".

Negli anni del boom infatti, la gita all’Idroscalo diventa un classico delle domeniche dei milanesi e di tutti gli abitanti dell’hinterland, quella che oggi chiamiamo città metropolitana, e che proprio in quegli anni, con le prime grandi ondate migratorie dal sud, iniziava il suo processo di sviluppo, a volte scomposto, spesso carico di problematiche sociali. Collocato sul confine tra città e periferia, l’Idroscalo però era diventato, con le sue rive e i primi locali, una sorta di oasi, uno spazio di ricreazione e di ritrovo, uno dei luoghi più simbolici di Milano.

Non è un caso che proprio in quegli anni viene ambientata qui la sequenza più celebre e drammatica del capolavoro di Luchino Visconti Rocco e i suoi fratelli (1960).

E ancora una volta non è un caso che solo quattro anni dopo un giovane cantautore di nome Enzo Jannacci immortalava l’Idroscalo in una canzone che ancora oggi è uno degli inni di Milano, El portava i scarp de tennis.

In quegli anni, e nel decennio successivo, tutta la zona attorno al “mare di Milano”, che si estende tra i comuni di Segrate e Peschiera Borromeo, vive una sua importante riqualificazione. Uno dei simboli di questa fase è indubbiamente la costruzione di quel capolavoro assoluto dell’architettura contemporanea che è il Palazzo Mondadori, concepito nel 1968 dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer e ultimato nel 1975.

Ma ci sono altre date importanti, anche più recenti: nel 2003, per esempio, vi si svolgono per la prima volta i campionati mondiali di canottaggio: una sorta di continuum fra passato e futuro.

Dai primi anni 2000 l’Idroscalo torna ad essere un Parco per sportivi e famiglie e la location di importanti eventi musicali, dal concerto di Sting ai Duran Duran, dal Rock in Idro al Mi Ami Festival, uno dei festival musicali più importanti d’Italia.

Grazie alla proprietà pubblica del Parco della Provincia di Milano, e poi di Città metropolitana a partire dal 2015, gli sportivi di tutte le età, amatori e professionisti, possono praticare oltre venti attività sportive: running, rugby, vela, canoa, equitazione, sci nautico, basket, beach volley, arrampicata, mountain bike e altro ancora. E quasi ogni anno il bacino è sede di Campionati nazionali ed internazionali di sport acquatici.

Le famiglie trovano aree giochi per i più piccoli, dal Villaggio del Bambino ad Aulì Ulé, il giardino dei giochi dimenticati, ma anche le spiagge estive (come qualunque mare che si rispetti!), i giardini dedicati ai cani e tutte le aree verdi dove si può passeggiare, rilassarsi in tutta libertà.

C’è anche spazio per l’arte con la A maiuscola, grazie a opere di artisti affermati in un percorso scultoreo en plein air realizzato nell'ambito di importanti partnership: Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, Fondazione Materima, Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Accademia di Belle Arti di Brera, Associazione Amici dell'Accademia di Brera e Fondazione Cariplo.

Grazie alla rinnovata intesa con Accademia di Belle Arti di Brera, Associazione Amici dell'Accademia di Brera e Fondazione Cariplo – che ha fortemente creduto nel progetto – è stato possibile realizzare, a settembre 2016, anche il Museo dei Giovani Artisti con opere di land art e scultura tradizionale. Un laboratorio permanente, dove i giovani studenti dell'Accademia possono lavorare ed esporre. Un progetto in espansione: già a settembre 2017 sono state installate cinque nuove opere e il progetto è in crescita.

Il Parco si declina quindi attraverso gli occhi dei numerosi cittadini che ogni giorno lo vivono. Ed è soprattutto nelle partnership che si sostanzia l'immediato futuro del Parco: sistema aperto in continua evoluzione nel territorio metropolitano.

Oggi, dunque, grazie anche all’accordo di sponsorizzazione tra Gruppo CAP e Città metropolitana di Milano, il Parco Idroscalo si rinnova.

Il gestore del servizio idrico della città metropolitana di Milano gli ha affidato una missione importante: diventare un polo scientifico nel settore idrico. La Sala Azzurra sarà sia la sede dei laboratori d’analisi di Gruppo CAP, ma anche uno spazio di ricerca e innovazione che coinvolgerà Istituti di Ricerca italiani e internazionali, Università, aziende private nel settore. Uno spazio votato all’innovazione e allo sviluppo di progetti di economia circolare.

L’IDROSCALO IN NUMERI

L’Idroscalo, per le sue caratteristiche naturali e per la sua vocazione sociale, rappresenta un’eccellenza all’interno del territorio provinciale: un’oasi di benessere di 1,6 milioni di metri quadri con un bacino alimentato da acque sorgive, adiacente all'aeroporto di Linate, e aperto 364 giorni l’anno.

 

  • 1, 6 milioni di metri quadrati: superficie del parco.
  • 850mila metri quadrati: superficie del lago.
  • 8 chilometri: distanza fra l’Idroscalo e il Duomo di Milano.
  • 1,5 chilometri: distanza fra l’Idroscalo e l’aeroporto di Linate.
  • 18 chilometri: distanza fra l’Idroscalo e il polo fieristico di Rho Pero.
  • 2 milioni: presenze annue.
  • 20 mila: presenze nei fine settimana di sole in primavera e in estate.
  • 22 discipline sportive di terra e di acqua praticabili: vela, canoa e canottaggio, sci nautico,

windsurf, nuoto, pallacanestro, pallamano, beach volley, nuoto pinnato, cross country, pattinaggio, free climbing, tennis, mountain bike, rugby, etc.

  • 2 mila            atleti che si allenano ogni settimana.
  • 100 eventi sportivi, culturali, d’arte e d’intrattenimento per tutta la famiglia.
  • 2 mila            bambini ospitati ai camp estivi.
  • 23 mila bambini e genitori che hanno giocato con i gonfiabili.
  • 3 spazi dedicati ai bambini: Aulì Ulè il giardino dei giochi dimenticati, Villaggio del Bambino, gonfiabili.                      
  • 5 eventi nazionali e 1 europeo per il 2018: campionato italiano dragon boat, campionato italiano canoa e paracanoa, campionato italiano moto d’acqua, campionato italiano canoa polo e gli europei di wakeboard e wakeskate.
  • 6 locali di ristorazione e di intrattenimento attivi nel parco durante l’estate.
  • 29 opere d’arte di artisti di fama internazionale in un percorso scultoreo nel parco.
  • 1 Museo Giovani Artisti, con un percorso di opere di land art a scultura tradizionale realizzato dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera.
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