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Aromi naturali e farmaci ecologici, presto saranno una realtà in Lombardia

Aromi naturali e farmaci ecologici, presto saranno una realtà in Lombardia

Mai come in questo periodo storico si parla tanto di ambiente e dell’importanza di preservarlo. Uno degli obiettivi imprescindibili sarà quello di trasformare anche il modo in cui si fa industria. Il futuro è in mano all’eco-industria, ma è a partire da oggi che si creano basi solide affinché sia possibile arrivare a questo risultato.

Il nome VIPCAT vi dice qualcosa? Molto probabilmente no, ma è anche grazie a questo progetto che in Lombardia si stanno facendo passi avanti proprio su questo fronte.  VIPCAT è l’acronimo di “Value Added Innovative Protocols for Catalytic Transformation” ed è un progetto focalizzato sullo sviluppo di processi, in questo caso di reazioni chimiche che permettono la trasformazione di prodotti, utilizzando delle trasformazioni catalitiche. La catalisi è un fenomeno che sfrutta appunto dei catalizzatori, ovvero dei componenti in grado di fare avvenire una reazione che altrimenti sarebbe difficile da ottenere. La catalisi permette inoltre di utilizzare condizioni di reazione meno drastiche e a minore impatto ambientale.

Difficile? Vediamo di capire meglio di che si tratta. VIPCAT si inserisce all’interno dell’area “Eco-Industria” della strategia di specializzazione intelligente di Regione Lombardia, nello specifico va ad interessare il tema di sviluppo “Processi catalitici sostenibili per applicazioni industriali”. In accordo con le politiche regionali il progetto vuole consolidare e creare le condizioni necessarie per sviluppare un network, con gli attori industriali e della ricerca chimica e farmaceutica presenti sul territorio, in grado di rispondere ad alcuni dei bisogni emergenti di chimica sostenibile: sviluppo di nuove applicazioni innovative; minor impatto ambientale nello sviluppo di intermedi farmaceutici e aromi.

Sono 3,1 i milioni di euro che l’Assessorato per la Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione di Regione Lombardia mette a disposizione per questo progetto attraverso i Fondi Europei POR FESR 2014-2020, su un totale di 5,5 milioni di costi complessivi; risorse stanziate tramite lo strumento degli Accordi per la Ricerca e l’Innovazione. Il programma di finanziamento regionale mira proprio allo sviluppo delle tecnologie e dell’innovazione nel territorio lombardo anche grazie all’interazione tra imprese e organismi di ricerca come le università, valorizzando quelle che sono le competenze e vocazioni del territorio, in cui sono localizzati i partner di progetto. Capofila di VIPCAT è FLAMMA, una cosiddetta CDMO (Contract Development and Manufacturing Organization), ovvero un’azienda che sviluppa e produce farmaci per conto di grandi multinazionali del farmaco. Si tratta di un’impresa a conduzione familiare con sede a Bergamo, fondata nel 1950.  Il progetto coinvolge poi altri due partner industriali, PA-Aromatics e Resindion, oltre che tre organismi di ricerca, Università degli Studi di Pavia, Politecnico di Milano e l’istituto di chimica e riconoscimento molecolare del CNR di Milano.

Obiettivo di VIPCAT è la produzione di fine- chemicals senza ricorrere all’utilizzo di sostanze tossiche che permetterà di ridurre l’impatto ambientale delle industrie coinvolte incrementando, al tempo stesso, la loro competitività a livello nazionale e internazionale. Seguendo questi principi ispiratori, tutti i partner del progetto appartengono ad almeno uno dei cluster tecnologici lombardi e hanno aderito alla Lombardy Green Chemistry Association – LGCA, associazione le cui attività sono coerenti e in linea con la tematica di sviluppo di VIPCAT. Il cluster tecnologico lombardo rappresenta a tutti gli effetti l’ambiente più idoneo per promuovere e valorizzare i risultati della ricerca, oltre che uno stimolo per la contaminazione di idee nuove e il coinvolgimento di ulteriori attori di eccellenza del territorio.

“Il supporto di Regione – racconta il dott. Roberto Fanelli, R&D Scientist di Flamma, ad Affaritaliani.it Milano - è stato fondamentale, ha permesso infatti di effettuare investimenti non solo di strumenti e attrezzature ma anche di risorse umane. Sono state infatti inserite nuove figure giovani all’interno dell’R&D Flamma con un occhio di riguardo anche al bilanciamento tra assunzioni maschili e femminili.” “Dalla partenza del progetto – precisa Fanelli - nelle imprese coinvolte sono state assunte 7 persone di cui 6 aventi meno di 35 anni e 5 di queste sono donne. Sono stati attivati inoltre, negli organismi di Ricerca, svariati assegni che hanno permesso a giovani laureandi e dottorandi di conseguire una ulteriore esperienza in ambito accademico, sviluppando anche progetti di interesse industriale.”

Il termine del progetto è previsto per settembre 2020 e non c’è dubbio che grazie al lavoro svolto dai partner di VIPCAT si riuscirà ad ottenere da un lato l’aumento della produttività dei processi industriali, dall’altro la diminuzione dei costi, il tutto nel rispetto dell’ambiente e a beneficio dell’intera collettività. L’eco-industria è sempre più una realtà.

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