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Integrazione e competitività: ecco come la tecnologia cambierà la moda

Integrazione e competitività: ecco come la tecnologia cambierà la moda

L’eCommerce e la tecnologia sono entrati prepotentemente nelle nostre vite. Vestiti, pantaloni, cappotti, scarpe, è così comodo riceverli a domicilio che ci siamo tolti la fatica di andare di negozio in negozio con borse e borsoni per mano. È il settore della moda e dell’abbigliamento quello, infatti, dove si incanalano buona parte degli acquisti online. In Italia la moda è soprattutto artigianalità, ed è giusto che sia così, ma per restare al passo coi tempi, non si può certo continuare a ragionare come si faceva il secolo scorso. Oggi i clienti sono smart, smaliziati e digitali. La moda non può che esserlo allo stesso modo, se non di più, per poter catturare le esigenze di mercato e restare competitiva. Cresce inoltre la consapevolezza che fare sistema è la via maestra per condividere conoscenze ed esperienze che permettono di andare lontano. Affaritaliani.it Milano ne ha parlato con il professor Riccardo Manzotti, filosofo e ingegnere, esperto di AI, attualmente insegna Intelligenza Artificiale alla IULM di Milano. IULM è, infatti, assieme ad altre importanti realtà lombarde, tra i partner di un progetto destinato a cambiare il mondo della moda: FAIRE (FAshIon REplatforming hub). Le ricadute di FAIRE in termini di competitività delle aziende del settore e di occupazione sono tali da aver trovato in Regione Lombardia un alleato e una guida. FAIRE è, infatti, stato selezionato attraverso il bando Call Hub Ricerca e Innovazione e ha ricevuto un contributo economico di 2.491.770 euro (su un valore totale di 5.246.550 euro) dall’Assessorato Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione di Regione Lombardia, a valere su Fondi Europei POR FESR 2014-2020.

“FAIRE – spiega il prof. Manzotti - è un HUB di innovazione digitale nel settore Moda e Design, un driver di cambiamento per le aziende lombarde nel settore della moda, del design e anche del retail. Il suo obiettivo è prendere in considerazione tutta la filiera di questo settore per uniformarla allo stato dell’arte attuale di tutta una serie di tecnologie digitali giunte a maturazione e diventate essenziali per garantire la competitività di questo settore con altre realtà internazionali. In particolare, sfrutteremo soluzioni ad hoc a partire dagli strumenti offerti da AI, Big Data, Cognitive Automation, RPA, Deep Learning. Nell’ambito di queste aree tecnologiche, il consorzio, che si compone di una serie di partner di eccellenza come Ds Tech, Live Tech, Fashion Technology Accelerator, Centro Ricerche E Studi Dei Laghi, IULM, Dedagroup, Triboo Digitale, implementerà specifiche sperimentazioni verticali, nonché attività di formazione e trasferimento tecnologico per favorire la produzione di nuove idee. Ma ovviamente, grazie alla nostra presenza nel settore della formazione, sarà nostra cura attivare un master per diffondere queste competenze e creare un bacino di professionisti in grado di sviluppare ulteriormente questo settore.”

Come FAIRE riuscirà a incidere profondamente sul settore?Il progetto – chiarisce Manzotti – mira a intervenire e migliorare tutti i passaggi chiave del comparto della moda e design. Tre parole chiave molto importanti sono integrazione, uniformità e competitività. Infatti, uno dei punti deboli della situazione italiana è il fatto che, soprattutto in un settore tradizionale e quindi con un grande passato, spesso frutto di iniziative singole e della creatività di piccoli gruppi di talento, non esiste ancora una cultura uniforme dell’utilizzo della tecnologia digitale. È importante quindi intervenire a livello globale e non di singola soluzione o di singolo problema. Proprio per questo è stato fondamentale lo strumento della Regione Lombardia per poter creare un vero e proprio HUB di innovazione che individui e analizzi le criticità, proponga soluzioni nuove in modo coordinato e uniforme e infine proceda alla loro disseminazione in modo da generare, non solo soluzioni, ma anche una nuova cultura di impresa e di integrazione tra il digitale e gli aspetti più creativi e originali del settore moda e design.

Sono tantissimi i settori dove stiamo già lavorando per produrre risultati, possiamo citare il Demand Forecasting&Replishment (dove intendiamo intervenire con soluzioni predittive che sfruttano algoritmi dal mondo dell’AI e del Machine Learning per automatizzare i processi di rifornimento deli articoli continuativi, riducendo costi e aumentando le prestazioni), la User Experience Customization (dove interverremo con soluzioni che sfruttano natural language processing, text analytics e data mining, semantic technology e machine learning) interventi sul processo di catalogazione per renderlo più automatico, rapido e a prova di errore.

Infine, l’hub si pone l’obiettivo di diventare un polo di eccellenza europeo in ambito Big Data e Intelligenza Artificiale per il settore della moda, e nel corso di 5 anni a livello internazionale. Le attività di Dissemination e Exploitation del progetto saranno dedicate non solo verso il mercato italiano ma anche europeo con la strategia di ingaggiare stakeholder e futuri partner appartenenti non solo alle case di moda, ma anche ad aziende di tecnologia e università.

La IULM ha così pianificato un Master in Soluzioni AI & Digital per Moda, Design & Retail mirato a selezionare professionisti di eccellenza, selezionare imprese e soluzioni, utilizzare l’esperienza e i prodotti del progetto come veri e propri case study per offrire una esperienza in prima persona e sul campo, rendere disponibile lo stato dell’arte delle tecnologie digitali applicate a moda, design e retail, mostrare le criticità e i punti di forza della realtà regionale/nazionale confrontata al mondo internazionale, tenere in considerazione anche le difficoltà e opportunità determinate dalle recenti modifiche della società a seguito della pandemia e dell’evoluzione tecnologica in generale, unire Intelligenza Artificiale e machine learning a moda, design e retail e, infine, non ci dispiacerebbe aggiungere anche qualcosa di veramente innovativo e rivolto al futuro, come un’analisi e uno studio della possibilità di utilizzare la AI per creare nuovi prodotti.”

Le esigenze cambiano, il modo di fare impresa cambia, la tecnologia intelligente ancora una volta apre strade fino a qualche anno fa impensabili, per avvicinare domande e offerta. In Lombardia si lavora per una moda evoluta e sempre più smart.

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