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Made4Lo, punto di riferimento lombardo per il manifatturiero avanzato

Made4Lo, punto di riferimento lombardo per il manifatturiero avanzato

Le stampanti 3D oggi stanno diventando una realtà sempre più presente nei vari ambiti industriali. Con questa tecnologia innovativa si riescono a creare prodotti prima inimmaginabili. E dove si potrebbe arrivare se un gruppo di aziende appartenenti alla filiera manifatturiera lombarda si unissero per rendere il comparto e il territorio ancora più competitivo? Lo sapremo grazie a Made4Lo, un progetto finanziato per 3,5 mln di euro, su un investimento complessivo di 6,6 mln di euro, con fondi POR FESR  2014 – 2020 messi a disposizione dall’assessorato per la Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione di Regione Lombardia nell’ambito del bando Accordi per la Ricerca e l’Innovazione, che mira a realizzare una “fabbrica diffusa” in grado di gestire l’intero ciclo di produzione con le grandi possibilità che permette la stampa tridimensionale.

“Confrontandoci in Afil (Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia) e con la spinta del Politecnico che dispone di un laboratorio dove sperimentare le tecniche di 3D printing – spiega l’ing. Michela Boccadoro di Tenova, società di ingegneria specializzata in soluzioni innovative e sostenibili nel settore metallurgico e minerario nonché azienda capofila di Made4Lo - abbiamo pensato che sarebbe stato interessante, in un tessuto come la Lombardia che ha una forte connotazione manifatturiera, riuscire a combinare aziende differenti con caratteristiche diverse in rappresentanza di tutta la catena del valore in modo da sviluppare sinergie e implementare l’utilizzo della tecnologia additiva. Questo tipo di tecnologia presenta numerosi vantaggi. Innanzitutto, usando delle polveri, si riescono a realizzare delle geometrie che con la tradizionale manifattura sottrattiva non sono mai state realizzate. Inoltre, non ci sono scarti di produzione e addirittura la polvere può anche essere riutilizzata. L’insieme dei passaggi di lavorazione si semplifica perché con la manifattura additiva si può costruire il pezzo laddove serve, saltando così alcuni passaggi logistici o legati a servizi e facilities. Questa tecnologia permette poi, con una buona efficienza di costo e di tempo, di produrre anche quantità ridotte. Per tutti questi motivi, nonostante ci siano ancora delle limitazioni legate alle dimensioni e ai materiali impiegati, quello della manifattura additiva è sicuramente un mercato in grande evoluzione. Basti pensare che ai primi due settori di riferimento, ovvero aerospaziale e medicale, ora si stanno aggiungendo altri settori, come quello automobilistico, e i volumi  negli ultimi anni sono cresciuti oltre le aspettative.”

A che punto è oggi Made4Lo?

“Siamo partiti nell’autunno del 2016 – continua l’ing. Boccadoro. Alla fine di quest’anno saranno pronti i prototipi di stampa. Si tratta di due prototipi di macchine sostanzialmente diverse che saranno in grado di stampare 3D con delle caratteristiche innovative rispetto a quello che c’è sul mercato adesso. Con queste macchine i partner del progetto stamperanno i propri casi studio che poi analizzeremo e studieremo insieme al Politecnico per compararli con quelli prodotti finora con la manifattura tradizionale.”

Cosa si intende per fabbrica diffusa?

“Ci eravamo posti all’inizio del progetto tre 3 linee portanti: di aumentare la conoscenza  sui processi additivi e diffonderla; di fabbricare dei nuovi sistemi additivi innovativi, sia per la produzione delle polveri sia per la stampa; di formare personale tecnico visto che, come tutte le tecnologie nuove, si sarebbe presentata la necessità di avere delle persone qualificate che le sapessero usare. Made4Lo diventa quindi di per sé una struttura che mette a disposizione dei vari partner tutta una serie di impianti pilota e un network attraverso cui diffondere queste nuove conoscenze, dando vita a una rete di sistemi sia fisici sia digitali interconnessi che riescono a scambiarsi informazioni e conoscenza.”

Non resta che aspettare e vedere cosa riusciranno a realizzare i partner di Made4Lo. Quel che è certo è che è lecito aspettarsi grandi cose, che metteranno ancora più in evidenza le capacità delle aziende che operano in un territorio così vocato al manifatturiero come la Lombardia. Si parte in ogni caso con due successi già raggiunti: il primo è quello di aver colmato un gap rispetto ad altri Paesi, si pensi infatti che Germania, Francia, Usa, Cina da anni stanno investendo molto nella tecnologia 3D. Il secondo è quello di essere riusciti a unire tanti partner, molto diversi tra loro, creando sinergie che prima non esistevano, mettendo in evidenza il grosso vantaggio che deriva dall’unirsi e collaborare, dando così vita a un’alleanza per il manifatturiero avanzato, che di per sé rappresenta un nuovo approccio di lavorare e vivere l’industria 4.0.

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