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Strade ecologiche, durature e riciclabili, da oggi sono una realtà
Additivo per asfalto Gipave

di Debora Bionda

Avete mai fatto caso a quanto tempo passate sull’asfalto? Di sicuro tanto, è il fulcro di ogni spostamento. Nella nostra quotidianità ha un ruolo ben più importante di quel che si possa pensare. Ecco perché non può essere un asfalto qualsiasi.

Immaginate di poter percorrere una strada in piena sicurezza. Immaginate di poterlo fare per anni senza dover avere a che fare con buche e irregolarità da usura. Immaginate che questa strada sia anche ecologica, sostenibile e riciclabile. Credete sia impossibile? Fino a qualche anno fa in effetti era un’utopia. Oggi si può, grazie a una determinata filiera di aziende lombarde sostenute da fondi destinati alla ricerca e allo sviluppo di progetti innovativi dell’assessorato per la Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione di Regione Lombardia. Il progetto è stato finanziato con fondi POR FESR ricevendo un contributo di 3.162.364,39 euro su un valore complessivo del progetto di 6.456.500 euro.

Iterchimica Srl è la capofila del progetto Ecopave che ha portato alla registrazione di un brevetto di cui l’Italia può andare fiera: Gipave. L’azienda con sede a Suisio (BG) si occupa da più di 50 anni di additivi per asfalti. Cosa sono? Si possono considerare degli “integratori” che si legano alla miscela dell’asfalto e ne migliorano le caratteristiche. Ci sono additivi antighiaccio, rigeneranti, antismog, che prevengono la deformazione, solo per citarne alcuni. Additivi che non solo migliorano la strada, ma anche la vita di chi ci viaggia sopra, perché una strada in condizioni ottimali è un requisito fondamentale per ridurre il rischio di incidenti stradali.

Iterchimica Srl è un’azienda con un’anima fortemente familiare, tanto che è impossibile separare la sua storia da quella della famiglia Giannattasio, radicata nel territorio lombardo, ma con una naturale vocazione internazionale. Racconta Mariella Giannattasio, Amministratore Delegato di Iterchimica Srl, “Siamo entrati in contatto con Directa Plus Spa (ndr azienda specializzata nella realizzazione di grafene sorta nel parco scientifico e tecnologico di Lomazzo) e abbiamo iniziato a ragionare sul grafene, un materiale innovativo, che ben si presta a essere usato nella realizzazione di asfalto. E poi con l’aiuto di G.ECO (ndr società partecipata da A2A, che recupera rifiuti con sede a Treviglio), abbiamo selezionato un particolare tipo di rifiuto plastico da usare nella produzione dell’innovativo conglomerato che avevamo in mente. Dalla sinergia tra queste diverse realtà è nato questo progetto. Abbiamo messo insieme le idee, fatto dei test in collaborazione con il laboratorio dell’Università degli Studi Bicocca e abbiamo partecipato al bando di Regione Lombardia che ha accolto favorevolmente il nostro progetto perché legato al territorio, visto che coinvolge un gruppo di aziende lombarde, perché all’avanguardia e perché attento all’ambiente”.

I risultati? Sorprendenti. I test di laboratorio prevedono un incremento del 250% della resistenza dell’asfalto e quindi, un sostanziale incremento della vita delle strade, grazie alla nuova tecnologia brevettata al grafene rispetto all’asfalto tradizionale. Altissime anche le percentuali di recupero dei materiali: il 30-40%. Queste nuove tecnologie permettono infatti la rigenerazione delle vecchie pavimentazioni, il riuso dei materiali e la diminuzione della manutenzione. Un bell’aiuto all’ambiente visto che le strade costruite con Gipave saranno riciclabili all’infinito e che si può riutilizzare fino al 100% dell’asfalto da sostituire per realizzare la nuova pavimentazione evitando così lo smaltimento in discarica del materiale di scarto, l’estrazione di altra pietra dalle cave da ridurre in ghiaia per la produzione dell’asfalto e l’uso di bitume di primo utilizzo.

A novembre è iniziata la seconda fase di sperimentazione con la realizzazione degli ultimi due strati della pavimentazione stradale di un chilometro nella Strada Provinciale Ardeatina a Roma. Attualmente questo tratto di strada viene costantemente monitorato, i risultati ufficiali si avranno solo nei prossimi mesi, ma le prime evidenze incontrano, se non addirittura superano, le aspettative.

Strade resistenti ed ecosostenibili, un sogno che sta diventando realtà, grazie al buon uso che l’assessorato per la Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione di Regione Lombardia fa dei fondi POR FERS.

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