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Aids, a Milano un giovane su tre crede che ci si contagi con un bacio

A MILANO UN GIOVANE SU TRE CREDE CHE L'AIDS SI TRASMETTA CON UN BACIO

Il 33,4% dei giovani e il 19% degli adulti pensa che l’HIV si possa trasmettere con un bacio. Il 24,4% dei giovani (e l’8,6% degli adulti) crede che l’HIV possa essere trasmesso condividendo le stoviglie di una persona infetta. Il 38,1% dei giovani (e il 13,9% degli adulti) teme di contrarre l’HIV attraverso la puntura di una zanzara.  

Sono questi i dati raccolti da Caritas Ambrosiana nel territorio della Diocesi di Milano preliminarmente agli incontri realizzati nel primo anno (settembre 2014-dicembre 2015) del Progetto AIDS di Caritas Italiana che in 16 diocesi italiane ha coinvolto complessivamente 20 mila persone. L’indagine è stata illustrata oggi a Milano durante la giornata di lotta all’Aids “Not a Game” alla Fabbrica del Vapore in via Procaccini 4.

«I dati mostrano che i pregiudizi verso chi vive con HIV sono immutati e svelano un grave paradosso: il progresso scientifico è stato inversamente proporzionale alla crescita di una cultura e una consapevolezza diffuse sulla malattia – ha sottolineato Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana –. Proprio mentre le cure consentono di tenerla a bada, assicurando una buona qualità di vita a chi sa di esserne affetto e diminuendone moltissimo l’infettività, riaffiorano proprio tra i più giovani, nati dopo gli anni ‘80, convinzioni che si davano per superate. La conseguenza è che le persone affette da HIV continuano ad essere guardate con sospetto e non possono parlare della propria situazione proprio mentre le loro aspettative di vita si allungano e le loro esistenze si normalizzano sempre più».

L’aspetto positivo è che quelle convinzioni, grazie proprio all’opera di sensibilizzazione, sono state correte. Al termine degli incontri, le stesse persone hanno risposto in modo diverso: la percentuale di chi crede che il contagio possa avvenire con un bacio è scesa tra i giovani al 6,9% e tra gli adulti al 3,1%, la percentuale di chi crede che l’infezione si possa propagare attraverso le stoviglie utilizzate da persone infette è calata al 8,5% tra i giovani e all’1,5% tra gli adulti; la percentuale di chi crede al contagio tramite la puntura di zanzara è passata al 13,8% tra i giovani e allo 0,8% tra gli adulti.  

Il Progetto nazionale Aids, coordinato da Caritas Italiana in due anni ha coinvolto 16 Caritas diocesane. Definiti metodologie e strumenti comuni, le Caritas coinvolte nel Progetto, avviato nel settembre 2014, hanno dato vita a svariate azioni di sensibilizzazione, informazione e formazione che si sono concretizzate in più di 200 interventi. Tra i destinatari diretti, 10.706 giovani incontrati in scuole, oratori, luoghi di aggregazione e svago, anche grazie ad articolati percorsi di informazione e formazione.

I ragazzi, dopo aver fatto proprie le informazioni ricevute, le hanno rielaborate, partecipando a concorsi, confrontandosi (coadiuvati da esperti) all’interno di gruppi facebook, conoscendo persone accolte in case famiglia e condividendo con loro momenti di festa, incontri e laboratori esperienziali, infine realizzando insieme ad adulti flash mob e manifestazioni pubbliche, in particolare proprio in occasione del 1° dicembre. Quanto agli adulti, quelli coinvolti sono stati 7.615, a partire da quanti sono stati incontrati nelle parrocchie, nelle zone pastorali, nei servizi Caritas, nelle associazioni del territorio, oltre a 919 seminaristi, sacerdoti, religiosi e religiose.

A costoro si aggiungono più di 1.500 persone contattate per permettere la realizzazione di attività del progetto (dirigenti scolastici, parroci, responsabili di associazioni, servizi…). Inoltre molti altri cittadini, adulti e giovani sono stati coinvolti nel progetto grazie alle mostre allestite nelle parrocchie, durante gli incontri, o negli atri di ospedali, in piazze, in prossimità di case alloggio, oppure dai manifesti affissi nelle città, o dalla clip, dal gadget e dal materiale informativo realizzato. Le Caritas diocesane che hanno partecipato al progetto sono state Ancona, Bergamo, Bolzano, Brescia, Catanzaro, Cremona, Firenze, Foligno, Milano, Napoli, Palermo, Pescara, Piacenza, Reggio Calabria, Roma, Verona.

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