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Aler Milano: con Regione alloggi gratuiti per le donne vittime di violenza

Aler Milano: con Regione alloggi gratuiti per le donne vittime di violenza

Le donne vittima di violenza domestica e abusi avranno la possibilità di ricominciare una nuova vita, con la prima forma di indipendenza messa loro a disposizione: quella abitativa. Grazie al nuovo accordo tra Aler e Regione Lombardia, e al coinvolgimento dei Centri antiviolenza presenti sul territorio, queste persone avranno a disposizione delle case gratuite per poter iniziare con i propri figli una nuova vita, all’insegna dell’indipendenza.

Donne vittime di violenza, Aler Milano presenta il progetto

Questo accordo è stato presentato oggi nella conferenza stampa che si è tenuta nella sede di Aler Milano. In viale Romagna 26 si sono incontrati il presidente di Aler Milano Matteo Mognaschi, l’assessore alla Famiglia e Pari Opportunità di Regione Lombardia Elena Lucchini, l’assessore regionale alla Casa e Housing Sociale Paolo Franco e la fondatrice di Telefono Donna Stefania Bartoccetti. Questa iniziativa è stata promossa dall’assessore Lucchini e coinvolge dal basso le realtà che ogni giorno si occupano di accogliere e aiutare le donne vittime di violenza, come i Centri antiviolenza e le Case Rifugio. Spetterà proprio a questa rete di associazioni individuare le donne pronte a intraprendere un nuovo percorso di indipendenza. Una volta individuate, verranno loro assegnate le abitazioni messe a disposizione da Aler. Regione che finanzia il progetto sta coinvolgendo tutti gli Aler regionali e in tutto saranno 75 gli alloggi messi a disposizione in questa prima fase sperimentale. Aler Milano con il suo presidente Mognaschi è coinvolta con 23 alloggi, 11 nel Comune e 12 in Provincia.

Saranno tutte case che, come ha ricordato l’assessora Lucchini durante la conferenza stampa, verranno prima sottoposte a manutenzioni e ristrutturazioni, che andranno da una spesa di mille a 18mila euro, per dare a queste persone delle abitazioni gradevoli in quartieri e zone altrettanto sicure. Questa prima fase sperimentale durerà 5 anni ma al termine del periodo di copertura economica, gli alloggi potranno rimanere a disposizione dei soggetti gestori dei CAV/CR con un canone di locazione concordato ex legge 431/98. Inoltre, sono in arrivo nuovi fondi per questo progetto.

Il progetto di Aler Milano ed il coinvolgimento del terzo settore

Elena Lucchini incontrerà tra due giorni le reti di associazioni presenti sul territorio e annuncerà in quell’occasione lo stanziamento di ulteriori fondi messi a disposizione dalla Regione, anche nell’ottica di garantire un posto di lavoro e una conseguente autonomia economica a queste donne coinvolte nell’iniziativa. Il coinvolgimento del terzo settore è stato sottolineato dal presidente Mognaschi: “è un importante accordo che vede Aler Milano coinvolta in prima linea per l’assegnazione di 23 alloggi dati ai centri che si occupano di lotta antiviolenza. È una prima risposta e si inserisce nel contesto di Aler Milano già impegnato nel terzo settore e nel supporto alle reti di protezione sociale.

Mognaschi: "Aler Milano attenta alle fragilità"

Con questo settore, stiamo collaborando sempre di più negli ultimi anni e stiamo raggiungendo ottimi risultati” - ha ricordato il presidente a margine della conferenza stampa - Inoltre questa iniziativa è un modo per focalizzarsi su nuove forme dell’abitare a Milano, volte all’inclusione e alla sostenibilità sociale.“Quando si parla di abitare a Milano – ha ricordato il presidente – ci si sofferma su un tema caldo, soprattutto nella fase post covid. Noi come Aler cerchiamo di contemperare le esigenze di tutti. Non solo siamo attenti alle categorie con fasce di reddito medio basso ma a tutte quelle fragilità che si possono aiutare con iniziative che possiamo mettere in campo. Aler ha un taglio e un aspetto sociale di rete e supporto grazie ai fondi di Regione Lombardia.

Bartoccetti (Telefono Donna): "La possibilità di un alloggio per le donne vittime di violenza è fondamentale"

Proprio l’ascolto e il coinvolgimento delle reti caratterizza questa iniziativa, come sottolinea Stefania Bartoccetti, fondatrice di Telefono Donna, servizio di assistenza che ha sede a Niguarda ed è attivo tutti i giorni: “I centri antiviolenza sono i primi interlocutori ed è in capo ai centri l’individuazione di queste donne – sottolinea durante la conferenza stampa - La possibilità di dare un alloggio alle donne è fondamentale. I numeri legati ai maltrattamenti sono alti come registrano i centri sparsi in tutto il territorio. Possiamo segnalare i nominativi di chi ce la può e ce la vuole fare. Queste persone continueranno ad avere l’appoggio dei centri. I centri continueranno a seguire e monitorare le donne. L’idea di una casa senza maltrattamenti, priva delle forme di abuso, per le donne rappresenta la vera rinascita”.

Lucchini: "Ora le donne vittime di violenza potranno essere seguite dai centri"

L’iniziativa è nata proprio dall’ascolto di questi centri soprattutto a opera di Elena Lucchini: “Nasce da una mia sensibilità personale – ha raccontato durante la conferenza stampa - Prima da deputata ero presente sui territori e mi interfacciavo con le volontarie e con le case rifugio. Nella stragrande maggioranza di casi si parla di violenza in ambito domestico. Queste donne vengono dunque accolte nella case accoglienza anche negli alberghi grazie ai fondi e alla generosità dei volontari. Ma sono misure a breve termine. Le donne spesso tornavano a casa dove le violenze ripartivano. Ora le donne continueranno a essere seguite dai centri. Mercoledì prossimo incontrerò le 27 reti interistituzionali territoriali della Lombardia e annunceremo ulteriori risorse che metteremo in campo, con un focus sul lavoro”.

Franco: "In Regione sempre più attenzione a lwelfare abitativo"

I luoghi saranno riservati per permettere a queste donne di non essere rintracciate. Aspetto fondamentale per l’assessore regionale alla Casa e Housing Sociale Paolo Franco che ha sottolineato a fine conferenza che gli alloggi in questa prima fase saranno 75 su territorio regionale: “Da quando mi sono insediato come assessore con la missione Lombardia si tiene sempre più conto del welfare abitativo: basti pensare a 1 miliardo e 570milioni di euro messi in campo. Questa iniziativa che garantisce autonomia abitativa a queste donne è il primo passo. 75 alloggi in questa prima fase sono suddivisi in base alla disponibilità dei singoli Aler. I centri antiviolenza faranno le loro scelte” ha concluso l’assessore.








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