A- A+
Aler risponde, filo diretto con il presidente
Aler, da margini urbani a nuove centralità. Le case di via Solari
Solari, il cantiere: 1905 (archivio ALER Milano)

Buongiorno Presidente,

mi chiamo Paola, lavoro nel mondo della comunicazione, e le scrivo per complimentarmi per questa sua rubrica. Anche se non ho mai vissuto in una casa popolare è sempre interessante leggerla, perché ci si fa un quadro più ampio della realtà milanese, e il mercoledì con lei è diventato per me e molti amici/colleghi un appuntamento fisso.

Ho la fortuna di vivere a Milano in via Tortona, una zona della città che nell’ultimo decennio si è completamente trasformata. Le ex fabbriche sono diventate luoghi di un vero e proprio pellegrinaggio di cittadini e turisti! Dai locali, al MUDEC, a BASE la fabbrica della cultura, gli showroom, gli eventi della settimana della moda e del fuori salone. Tutto il contesto è riconosciuto ormai come nuovo centro nevralgico della movida milanese. E non si possono non notare le palazzine di via Solari, che ricordano una architettura di inizio secolo. Sono case popolari? A quando risalgono?

Un caro saluto

Paola
 

RISPOSTA
 

Cara Paola, buongiorno.

Sono felice del suo apprezzamento, che conferma i dati statistici sul successo della nostra rubrica.

Partita lo scorso giugno, è ormai un appuntamento fisso non solo per lei, ma per circa 15.000 persone che ci leggono ogni mercoledì. Questo mi dà fiducia e determinazione nel continuare a rispondere ai vostri quesiti e a raccontarvi il più possibile del nostro lavoro. Perché le richieste e i temi da affrontare sono molteplici, di varia natura ma, dal nostro punto di vista, tutti interessanti e degni di attenzione.

La ringrazio per questa sua email, che mi consente di raccontare per una volta una storia un po' più leggera, ma che mi sta molto a cuore. La nostra. Gli inizi del nostro percorso.

La sua intuizione è esatta. Le case di via Solari rappresentano, con quelle di Ripamonti, uno dei primi esempi di casa popolare milanese. Risalgono al 1905-1906, e furono costruite dalla società Umanitaria.

Nel 2008 ALER Milano ha celebrato il suo centenario con una eccezionale mostra e calendario di eventi in Triennale e per l’occasione ha fatto realizzare, fra le altre installazioni, un plastico che rappresentava in scala le innovazioni dell’architettura popolare di inizio secolo, e nello specifico, delle case di via Solari.

Allora l’area attualmente così vivace e multiculturale era ai limiti della città. Esistevano le fabbriche, oggi riconvertite, ma tutto il resto spaziava sull’aperta campagna.

Il quartiere che lei cita è una realizzazione di Giovanni Broglio, illuminato architetto milanese, che ideò il prototipo di casa per lavoratori, con l’obiettivo di accogliere le migliaia di persone che dalle campagne si trasferivano in città per impiegarsi nelle nascenti fabbriche. Era l’inizio dell’era industriale nel nostro paese.

Il quartiere che oggi è circondato da tanta nuova bellezza, è una delle realizzazioni che precedono e accompagnano gli esordi dell’Istituto Autonomo Case Popolari, IACP, destinato ad avviare un vasto programma di assistenza alle classi lavoratrici.

I caseggiati hanno infatti un’ampia dotazione di servizi comuni sotto forma di padiglioni interni e locali ai piani inferiori come bagni, docce, lavanderie, cucine economiche, asili di infanzia gestiti secondo il metodo Montessori, locali per i lattanti, biblioteche popolari e scuole professionali, oltre a locali per il dopo lavoro, di incontro, riunione e svago.

Nei fronti su strada i corpi bassi ospitavano i negozi. Il taglio delle unità abitative andava da uno a tre locali,  era diversificato negli stessi edifici e sugli stessi piani, e c’era la possibilità di accorpamento in alloggi più grandi.

Le realizzazioni dell’Istituto agli inizi del secolo trasformarono parti di territorio agreste in veri e propri nuclei abitativi, pezzi di città. Pensi a quanto sia stata innovativa la sperimentazione partita da via Solari e proseguita dallo IACP.

E questo è lo spirito che occorre recuperare a livello di governo centrale, perchè il tema delle periferie è diventato ormai dominante su tutto il territorio nazionale, e non è più procrastinabile. Le nuove politiche abitative, per essere davvero risolutive del problema della ghettizzazione, della sicurezza e dell’isolamento, dovranno puntare alla riqualificazione socio-economica ed edilizia dei quartieri popolari e al loro reintegro nella città, come nuove centralità urbane, poli di attrazione e non di emarginazione. Non utopie ma, come testimonia l’esempio delle case di via Solari, realtà che hanno segnato la storia dell’urbanistica e della socialità. Interventi necessari e costosi per i quali occorrono investimenti strutturali a medio e lungo termine

La ringrazio ancora per avermi dato l’occasione di raccontare questa storia.

Un caro saluto

Angelo Sala

Iscriviti al canale WhatsApp di Affari!





Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.