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Aler risponde, filo diretto con il presidente
Aler, gestione più efficiente e vicina all'utenza. La ricetta del presidente Sala



Buongiorno Presidente

Sono una inquilina ALER del quartiere Forze Armate, non sono più giovane e vivo da sola, con le difficoltà che può immaginare.

Mi hanno detto che su questa rubrica date risposte ai residenti. Io avrei una domanda. Lei ha scritto che intende trasformare l’ALER di Milano. Ho provato a chiedere anche ai miei vicini, ma nessuno sa dirmi nulla. In pratica cosa succederà?

E cosa cambierà per noi?

Maria Teresa C.




 

aler mappa 2
 

LA RISPOSTA

Cara Signora Maria Teresa

Nella risposta pubblicata il 14 giugno, ho fatto cenno ad una imminente riorganizzazione aziendale, che ha come obiettivo quello di semplificare le procedure e rispondere con più efficienza alle richieste degli inquilini.

La Sua domanda mi offre l’opportunità di illustrare nel dettaglio un progetto nel quale credo fermamente, che stiamo già realizzando e che sarà pienamente operativo dal 1 gennaio 2018. Una ristrutturazione che cambierà radicalmente il nostro modo di operare, con l’obiettivo primario di alleggerire le difficoltà che Lei ed altri residenti lamentate e segnalate nel quotidiano.

ALER Milano è una realtà complessa: gestisce circa 70.000 unità immobiliari di cui 43.000 in città e 17.000 in provincia, su di un’area territoriale di circa 1.575 Kmq. Gli utenti sono oltre 200.000.

Questi numeri ne fanno l’azienda per la casa più grande d’Italia. La seconda in Europa. Riesce ad immaginare quante pratiche vengono aperte ogni giorno?

Al mio arrivo, il primo febbraio 2017, ho trovato una struttura organizzata in una sede centrale e nove filiali, facenti comunque capo a viale Romagna. Un modello, nella mia esperienza, e per disposizioni regionali ormai superato. 

Oggi, quando un inquilino ha un problema, si rivolge alla filiale. Ma questa non ha l’autonomia per operare direttamente: deve avviare una procedura che deve essere inviata e vagliata dagli uffici centrali e percorrere iter complessi (che non sto qui a spiegarle) che complicano e allungano i tempi di azione.

Viene a mancare un interlocutore “unico” di riferimento che possa seguire e controllare l’andamento della pratica, e l’attesa per chi vive il disagio aumenta.

Ma posso assicurarle che non sono volontà e professionalità a mancare. Purtroppo, è l’eccessiva burocrazia dovuta alla centralizzazione delle funzioni che appesantisce e complica il lavoro quotidiano.

Il problema mi è chiaro, e sin da febbraio mi sono messo all’opera per affrontarlo, facendo tesoro della mia precedente esperienza e dei risultati conseguiti alla guida delle aziende di Busto, Como, Monza e Varese.

Sono convinto che l’unico modo per agire con efficienza è quello di passare dal gigantismo ad una dimensione di vicinato, collocando i centri decisionali “dentro” i quartieri. Rendere l’accesso all’azienda più semplice, a livello logistico e umano, decentrando le funzioni, snellendo le procedure, portandosi vicini ai residenti.

Partendo da una analisi geografica dei confini delle zone comunali e dalla dislocazione dei nostri immobili, ho quindi individuato tante “porzioni” di città da amministrare separatamente.

Come può notare dalla mappa allegata, il territorio è stato diviso in sei zone, di cui quattro in città e due in provincia, all’interno delle quali ricadono dai circa 9.000 ai 14.000 alloggi.

Ad ogni area corrisponde una U.O.G., Unità Organizzativa Territoriale, responsabile unitaria di tutti i servizi dedicati all’utenza all’interno del perimetro di riferimento. Più specificamente:

  • U.O.G. 1: Milano centro/sud (zona 1, 5 e parte 6), 11.284 u.i
  • U.O.G. 2: Milano Ovest (zone comunali 7 e parte della 6), 12.042 u.i
  • U.O.G. 3: Milano Nord (zone comunali 2, 8 e 9), 8.721 u.i
  • U.O.G. 4: Milano Est (zone comunali 3 e 4), 11.198 u.i
  • U.O.G. Rozzano/Legnano 14.410 u.i
  • U.O.G. 6: Sesto San Giovanni/Rho 13.402 u.i

Le U.O.G , strutturate e autonome, ricoprono funzioni gestionali, organizzative, manutentive, amministrative, di accompagnamento, supporto all’abitare e monitoraggio dei quartieri di propria competenza. Ciascuna opererà come una piccola ALER, con strutture, risorse, collaboratori responsabilizzati e più operatori di front office a disposizione degli utenti. L’inquilino che porrà una domanda sarà seguito dalla propria U.O.G., avrà sempre una persona cui fare riferimento, e i problemi verranno risolti più velocemente.

Capisce bene cosa significhi questo cambiamento!

Lei, per esempio, cara signora Maria Teresa, non dovrà attraversare la città se vorrà parlare direttamente con ALER, ma le basterà prendere un solo mezzo, o se più fortunata perché più vicina, fare una passeggiata fino alla sede della U.O.G. 2 e incontrare un operatore a Sua disposizione, che la seguirà fino alla risoluzione del problema presentato.

Attraverso questa rubrica e altri strumenti di comunicazione che stiamo preparando, vi aggiornerò costantemente su novità e sviluppi.

Un caro saluto

Angelo Sala

 

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