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Aler risponde, filo diretto con il presidente
Aler, il ruolo prezioso dei portieri. Il presidente Sala risponde

Buongiorno Presidente.

Mi chiamo Rosa, ho piu’ di 70 anni e vivo da sempre nel quartiere Corvetto. All’inizio con la mia famiglia, ora da sola. Io ci sono sempre stata bene nelle case Aler, anzi sono proprio contenta. Qualche anno fa hanno fatto dei bellissimi lavori di ristrutturazione, e alcuni edifici sono tornati proprio come quando ero una ragazzina. Gli italiani sono pochi, perché i nostri figli sono andati via e con le nuove assegnazioni sono arrivati tanti stranieri, ma io non mi posso lamentare. Anzi, ho sempre fatto amicizia con i miei vicini di casa. Sono fortunata perché sono gentili, mi aiutano con la spesa, ritirano la posta quando non posso scendere, vengono spesso a trovarmi per chiedermi se ho bisogno di qualche cosa, e se il citofono si rompe mi avvisano. Senza il loro supporto con gli acciacchi della mia età avrei molti più problemi a gestire tutto da me. Se ci fosse un portiere, come tanti anni fa, chi non ha amici come me potrebbe comunque vivere più tranquillo. Lei cosa ne pensa?

Grazie e buon lavoro
 

RISPOSTA

Cara signora Rosa,

la Sua lettera semplice e diretta trasmette positività, ma mette in evidenza una problematica che non voglio evitare di affrontare. La mancanza dei portieri negli stabili Aler è una realtà.

Ne abbiamo circa 150 complessivamente a Milano, ma non bastano. La professionalità specifica, come da lei ben descritta dell’ “amico” custode, è preziosa, in quanto garante non solo della sicurezza e pulizia dello stabile e parti comuni, ma anche del supporto logistico alle famiglie, in particolar modo alle persone sole.

Proprio perché così importante, è un servizio che vogliamo ripristinare integralmente.

È allo studio, infatti, un progetto che prevede di affidare alle imprese/società cui verranno appaltati i servizi di pulizia degli stabili di supplire anche a quelli di portierato. Prevediamo di inserire la richiesta che, contestualmente allo svolgimento delle attività oggetto del bando vengano svolte anche quelle di custodia degli edifici.

Per esempio: una forma di presidio per la sicurezza, sorveglianza degli ingressi, cura delle parti comuni – scale, interni, esterni e cortili – ritiro e smistamento della posta, riferimento per le segnalazioni degli inquilini.

Sono diversi i quartieri oggetto di applicazione, e progressivamente, con lo scadere dei vecchi appalti e l’aggiudicazione dei nuovi, cercheremo di reinserire il servizio di custodia sul territorio il più capillarmente possibile.

Le faccio comunque i complimenti per il suo approccio e per la concretezza con cui affronta, nel suo piccolo, i cambiamenti della nostra società.

Un caro saluto signora Rosa

 

Angelo Sala

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