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Aler risponde, filo diretto con il presidente
Aler, nuove misure contro abusivismo ed illegalità
La sala operativa di ALER Milano

Buongiorno Presidente,

Mi chiamo Antonietta, ho 70 anni e vivo nel quartiere Calvairate da oltre 30 anni.

Ho ricevuto il primo numero del vostro giornalino, ALER FUTURA e mi ha fatto molto piacere. Ho appreso tante notizie nuove, e potuto conoscerla attraverso la sua intervista.

Da tempo seguo anche questa sua rubrica, e mi sembra una persona molto disponibile per cui vorrei esprimerle in maniera diretta una mia preoccupazione, che si fa ogni giorno più pesante.

A pagina 14 del giornalino avete parlato di sicurezza, e di tutto ciò che state facendo per fermare le occupazioni abusive. Ma io conosco questa zona da decenni e posso dirle che fino a circa venti anni fa la situazione non era questa. Tutto è peggiorato da allora, e mi chiedo se tutte le misure da voi messe in atto siano abbastanza. Perdoni la mia schiettezza, ma l’illegalità alla luce del giorno ha ripercussioni sulla mia vita e su quella di migliaia di persone per bene.

Antonietta G.

LA RISPOSTA
 

Gentilissima Signora Antonietta,

capisco il disagio che lei vive e mi creda, l’azienda sta puntando tutto sulla sicurezza. Per ALER Milano il tema al centro delle attività.

Io presiedo questa azienda da un anno, esattamente dal primo febbraio 2017, ma ho studiato il fenomeno e, dati alla mano, so che ciò che lei racconta corrisponde alla realtà. Fino al 2010 il sistema per la lotta all’abusivismo è stato efficientissimo, tanto da essere arrivati in quegli anni quasi all’azzeramento delle nuove occupazioni, sventate in flagranza grazie anche all’importantissimo supporto da parte delle forze dell’ordine e di tutte le istituzioni coinvolte sino ad allora.

Purtroppo, in questi ultimi 5 anni, a causa di una tolleranza ingiustificata evidenziata dall’amministrazione comunale, il fenomeno è letteralmente esploso, come una vera e propria piaga, in tanti quartieri della città, molti di proprietà di ALER Milano. La percezione di insicurezza e paura è cresciuta motivatamente nei nostri inquilini, che segnalano, collaborano, si attivano confrontandosi fra loro e monitorando i propri pianerottoli, facendo il possibile per la propria incolumità. Ma questo non è vivere sereni, mi rendo assolutamente conto, abbiamo tutti, non solo ALER Milano, il dovere di intervenire.

Noi lo abbiamo fatto e lo faremo, sulla base di finanziamenti che riusciremo ad attivare, con sempre nuovi piani e strumenti. Abbiamo piena coscienza del fatto che molte zone sono fuori controllo, inattaccabili, veri e propri ghetti gestiti dal malaffare. Una situazione intollerabile alla quale cerchiamo di porre rimedio non con azioni spot, ma con una vera e propria strategia che portiamo avanti strenuamente.

Quanto fatto dall’inizio del 2017 fino alla fine dell’anno è ben descritto nell’articolo pubblicato su ALER FUTURA n. 1 e che qui riprendo brevemente:

  • Nella sede centrale di viale Romagna a maggio 2017 abbiamo inaugurato una Centrale Operativa per la sicurezza, presso la quale un operatore monitora 24 ore su 24 i quartieri “caldi”.
  • Sono state installate 450 telecamere nei quartieri più a rischio (che grazie a nuovi finanziamenti a breve diventeranno circa 600), che rimandano le immagini alla Centrale. Immagini e filmati sono trattenuti da ALER Milano e a disposizione delle forze dell’ordine. Dall’apertura della centrale le Forze dell’Ordine si sono avvalse diverse volte del servizio, ad oggi in fatti si contano oltre 50 richieste di visualizzazioni dei filmati. Le segnalazioni confluite alla centrale operativa sono state 967, e 485 gli interventi della polizia per sventare le occupazioni in flagranza. A fronte di 1479 segnalazioni complessive, sono state sventate 850 occupazioni abusive.
  • Le stesse forze di polizia hanno richiesto in più occasioni i nostri filmati per poter predisporre azioni a loro volta.
  • In via sperimentale sono stati installati 300 sistemi di allarme in appartamenti recuperati con gli sgomberi, per evitare eventuali nuove occupazioni.
  • Abbiamo 35 ispettori e 12 tutor di quartiere come presidio sul territorio.

Ma oggi annuncio una novità di cui sono orgoglioso.

Con il contributo regionale, dal primo febbraio 2018 abbiamo attivato un ulteriore misura di sicurezza e controllo dei nostri quartieri: due pattuglie di guardie giurate di ronda e presidio dalle 24.00 alle 8.00 presso i quartieri maggiormente soggetti ad intrusioni: San Siro, Lorenteggio, Calvairate, Mazzini, via Bolla, via Quarti, via Creta e via Gola.

Quindi anche a lei cara Antonietta, capiterà di incontrare le nostre pattuglie sotto casa sua, e spero che questo le conceda un sospiro di sollievo e allevi le sue comprensibili angosce.

Per ora il progetto è stabile, ma in via sperimentale. Speriamo di incrementarlo presto in sinergia con le altre istituzioni coinvolte sul tema sicurezza, per riprendere appieno con spirito di collaborazione un sistema di lotta all’abusivismo che riporti al centro il vivere nella legalità.

 

Un caro saluto

 

Angelo Sala

 

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