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Aler risponde, filo diretto con il presidente
Cari amministratori, conoscete i quartieri che gestite? La risposta di Sala
Angelo Sala al tavolo con gli altri relatori durante "Italia, direzione Nord"

"Ma voi Presidenti e Assessori, dall’alto dei vostri palazzi, conoscete i quartieri che gestite? Sapete quali e quanti problemi ci troviamo quotidianamente ad affrontare? Avete una vaga idea dell’angoscia con cui si vive in mezzo agli abusivi e chi li gestisce? Ogni notte una porta sfondata. Staccano le utenze e si allacciano, rubano sulle nostre bollette, ci minacciano apertamente se li redarguiamo o anche solo se li guardiamo. Io credo che non lo immaginiate nemmeno cosa si prova".

Questo e’ l’intervento espresso con comprensibile fervore ed esasperazione da un inquilino del gallaratese durante il dibattito seguito al convegno “Casa, un diritto o un costo”*, cui ho partecipato come relatore sabato 14 ottobre.

Al tavolo erano presenti anche il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala, l’Assessore Comunale alla Casa Gabriele Rabaiotti, il Presidente di MM Davide Corritore e Giannino della Frattina, capocronista de Il Giornale. 

La risposta è SI. Assolutamente SI.

L’ho detto in apertura del mio intervento e ribadito nel corso della serata. È vero, provengo da una realtà molto meno problematica. Nove mesi fa, quando ho assunto il ruolo di Presidente di Aler Milano mi aspettavo che le difficoltà maggiori espresse dai nostri inquilini riguardassero i ritardi nelle manutenzioni. Ma ero in errore.

Le lamentele e richieste prioritarie, soprattutto da parte degli anziani, sono relative alla sicurezza!

Ho dovuto completamente ripensare l’approccio e la strategia che mi ero prefigurati, e l’ho fatto sul campo, portandomi nei quartieri, imparando a conoscerli e a comprenderne le problematiche. Ho effettuato sopralluoghi ogni giorno, in veste istituzionale e da comune cittadino, nel mio tempo libero -  di giorno e di notte - immergendomi in realtà che è vero, conoscevo parzialmente, ma che ora posso dire di aver completamente, profondamente introiettato. E quindi opero di conseguenza.

Il primo impatto per me è stato destabilizzante. È inconfutabile: esistono parti di città invivibili. L’abusivismo in alcuni caseggiati come via Bolla è oltre il 30 per cento. Al San Siro si arriva a quattro/cinque occupazioni al giorno. Gli interventi di sgombero e ripristino della legalità, anche tempestivi, vengono ostacolati da un centro sociale molto agguerrito. Inoltre, impuniti, in più municipi spadroneggiano i rom.

Capisco il suo rammarico, ma le chiedo lo sforzo di mettere da parte il legittimo pregiudizio dovuto ad anni di sopportazioni e timori, e concedermi il beneficio del dubbio e una possibilità.

In questi nove mesi ho parlato con migliaia di inquilini e loro rappresentanti, e la richiesta più pressante è “chiudete i quartieri”. La logica con cui erano stati pensati e realizzati - aperti e fruibili, per mantenere la connessione con il tessuto urbano circostante e non farne un ghetto - non funziona più. È diventata un pericolo.

Si implora maggiore presenza di forze dell’ordine, monitoraggio e velocità di intervento, sgomberi, sbarre e limitatori, più illuminazione. Quasi come se si fosse in guerra. Tutto ciò non può essere ignorato dalle altre istituzioni ed enti competenti in materia. Il tema è troppo complesso e ne abbiamo ampiamente dibattuto anche al Tavolo del 14 ottobre, lanciando alle istituzioni, Prefettura e Governo centrale, un appello forte alla legalità, da ristabilire perché le regole siano rispettate. Da tutti.

Presidiare i quartieri popolari non è solo compito di Aler Milano. Spetta alle forze di polizia, Prefettura e Questura, al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, alla polizia locale. E al governo, che non può ignorare questa degradante realtà e dovrebbe assegnare fondi per aiutarci a risolverla. La città è grande, le segnalazioni crescenti, le risorse insufficienti.

In Aler Milano ho riorganizzato le priorità del mio mandato, profondendo tutto il mio impegno per porre riparo a queste storture. Facciamo davvero tutto il possibile. 

Sorvegliamo i nostri stabili con 35 ispettori, 12 tutor, 157 portieri e, nei quartieri più a rischio, abbiamo attivato un sistema di videosorveglianza, installando 450 videocamere le cui riprese sono gestite dalla nostra Sala operativa per la sicurezza. Effettuiamo tre sgomberi programmati a settimana oltre a quelli in flagranza (su segnalazione). Il 16 ottobre Regione Lombardia ha approvato un piano da 630mila euro per l’installazione di ulteriori 110 telecamere nei nostri caseggiati di Baggio, Fulvio Testi, Molise-Calvairate, via Lulli, San Siro, Bivona-Inganni.

I nuovi sistemi di assegnazione disciplinati dalla legge sui Servizi Abitativi di Regione Lombardia favoriranno un mix sociale finalizzato ad evitare la ghettizzazione e a favorire la sicurezza interna. Basti pensare che su 100 nuove assegnazioni in un quartiere, 10 andranno alle forze dell’ordine. E questo è un gran passo avanti.

Notare bene: nonostante ALER offra un servizio sociale, paga milioni di tasse all’anno, e far quadrare i conti è veramente difficile. Con i residui, scarsi budget disponibili cerchiamo di velocizzare i tempi di ristrutturazione e assegnazione degli alloggi sfitti per evitare nuove intrusioni. Un grazie a Regione Lombardia che ha stanziato, la scorsa settimana, 10milioni di euro destinati ad attività di manutenzione di lieve e media entità per il recupero di almeno 1000 di questi appartamenti. E se i nostri introiti da affitti fossero defiscalizzati potremmo fare molto di più.

Tutte le azioni messe in campo che le ho illustrato sono frutto di una profonda consapevolezza e padronanza del problema: crediamo servano a bloccare i tentativi di occupazione abusiva e gli atti vandalici, ma soprattutto a migliorare la qualità della vita reale e percepita dai voi inquilini.

Tutti i cittadini per bene come lei sono il baluardo del nostro sistema di case popolari. Lavoriamo con dedizione per rispondere con i fatti alle vostre richieste. Spero con queste considerazioni lei abbia compreso quanto davvero profondamente conosciamo la sua e le altre decine di migliaia di realtà. La linea d’azione decisa negli incontri istituzionali è chiara e comune: il problema è la città di Milano. Lo affronteremo insieme.

 

Un cordiale saluto

 

Angelo Sala

 

 

 

*Nell’ambito della kermesse di tre giorni “Italia Direzione Nord” organizzata dall’Osservatorio Metropolitano e promossa da Affaritaliani.it e ospitata dalla Fondazione Palazzo delle Stelline.

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