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Aler risponde, filo diretto con il presidente
Aler, Angelo Sala: ecco come intendo condurre il risanamento aziendale

Buongiorno Presidente. Sono un assiduo lettore della sua rubrica, attento a tutto ciò che succede a livello cittadino in termini di socialità. Desidererei porle alcune domande in merito alle recenti notizie relative al buco milionario nell’amministrazione delle case popolari del Comune di Milano, di cui negli ultimi giorni si è profusamente scritto sulle pagine di tutte le principali testate giornalistiche, a partire dal Corriere della Sera. Ne è stato fatto un quadro approfondito ed esaustivo. Per un periodo ALER Milano è stato il gestore del patrimonio del Comune, quindi dovrebbe conoscere la situazione. Vorrei porle alcuni quesiti. La ringrazio per le risposte che vorrà darmi.

Carmine S.
 

RISPOSTA

Buongiorno Carmine

Ho preso anch’io visione della rassegna stampa relativa al caso del “buco nero degli affitti per morosità” del Comune di Milano che negli ultimi 15 anni sono veramente impressionanti. Lei mi ha posto una serie di domande alle quali cercherò di rispondere con completezza e puntualità, singolarmente:

Lei non c’era in quegli anni, ma conosce le vicende? Qual è il suo punto di vista in merito?

Le confermo che non ero in ALER Milano nel periodo in cui la gestione delle case popolari comunali era stata assegnata alla nostra azienda, ma conosco bene le vicende perché per professionalità mi sono subito documentato da atti ufficiali, che posso cercare di riassumerle con alcuni dati.

La grande morosità del patrimonio comunale (circa 28.000 alloggi) non è una novità. I dati emergono solo oggi in seguito alla pubblicazione dei documenti della Corte dei Conti che evidenzia un buco nella riscossione di affitti e spese pari a oltre 347 milioni di euro. Canoni mai riscossi ai quali però il Comune, avendo risorse diverse, ha potuto far fronte annegando questi debiti nelle aree di bilancio di tutta la città.

Posso confermarle che le origini del fenomeno così poi enormemente degenerato risalgono al periodo che va dal 2003 al 2009, ossia quando il Comune di Milano decise l’affidamento della gestione del proprio patrimonio a società private. A me risulta che dal 2003 al 2009 l’Ente comunale non abbia approvato i rendiconti delle spese condominiali. Da qui è montata una protesta da parte di tutto l’inquilinato per i costi fatturati in bollettazione ritenuti eccessivi. Si è avviato quindi un dissenso dal quale ha avuto origine un rifiuto di pagamento delle spese e l’accumularsi progressivo del debito. Montato negli anni fino ad oggi ad una cifra davvero enorme.

Condivido appieno la proposta dell’Assessore Rabaiotti di individuare strumenti straordinari per arginare questa situazione. Correttamente Rabaiotti intende tutelare i poveri e perseguire i furbi. ALER Milano ha già affrontato questo tema con esiti molto positivi.

Quali sono le differenti criticità che i due enti devono affrontare in merito alla morosità?

La più importante differenza rispetto alle criticità è questa: la morosità a cui deve far fronte l’azienda che presiedo ha una natura ben specifica e diversa da quella del Comune (morosità di protesta) e, come ho largamente approfondito in alcuni recenti articoli su questa rubrica, è dovuta essenzialmente alla generale crisi economica degli ultimi anni, che ha colpito in maniera più drammatica le famiglie già in condizione o ai limiti della povertà che vivevano e tutt’ora risiedono nei nostri stabili. Che da un giorno all’altro si sono ritrovati nelle condizioni di non poter più pagare affitti e spese. Negli ultimi anni, inoltre, sono aumentate enormemente le nuove assegnazioni (fatte sino ad oggi in base alle graduatorie comunali) a nuclei familiari già in sofferenza e con gravi fragilità socio-economiche, le quali inevitabilmente si sono ritrovate morosi incolpevoli, in quanto già privi di risorse.

Quali strategie sta adottando ALER Milano per affrontare l’annoso problema?

A fronte del riconoscimento e dello studio del fenomeno, ALER Milano ha avviato un profondo lavoro di recupero della morosità, partendo da confronti ed accordi con i sindacati dell’utenza.

I principi su cui fondano gli accordi siglati sono essenzialmente relativi all’individuazione di strategie completamente differenti per affrontare quelle che noi abbiamo definito “morosità colpevole” e “morosità incolpevole”. Agiamo con severità e rigore contro i furbi e gli inquilini in malafede, e con sensibilità sociale nei confronti delle famiglie in reale stato di bisogno.

Queste azioni sono state avviate con il piano di risanamento aziendale approvato nel 2015, e proseguiranno negli anni con sempre maggiore attenzione e risorse dedicate. I primi risultati delle differenti azioni condotte contro le morosità ci danno conferma di aver intrapreso la strada giusta:

Per risolvere la morosità colpevole, i dati che posso comunicarle ad oggi sono i seguenti:

  • n. 1175 sfratti per morosità, di cui oltre 200 già eseguiti nel corso degli ultimi due anni
  • n. 350 provvedimenti di ingiunzione e/o pignoramenti
  • n. 2.500 accertamenti eseguiti sulle diverse banche dati.

Per la morosità incolpevole, invece, relativa alle famiglie in grave stato di povertà sociale, abbiamo concordato piani di rientro personalizzati, sostenibili e a lungo termine, che prevedono la fatturazione della quota ordinaria di affitto cui si somma una piccola quota relativa al debito pregresso, da ripianare un po' alla volta e soprattutto in maniera sostenibile per le tasche dei nostri inquilini.

Colgo l’occasione per annunciare i dati ufficiali del 2017, che portano la morosità corrente da un precedente 40% degli anni passati ad un 28% allo scorso dicembre 2017. Un calo di 12 punti che per noi rappresenta un traguardo importante e, al tempo stesso un punto di partenza. Grazie infatti all’attenzione continua del management sul tema, al lavoro impeccabile degli uffici preposti e alla legge regionale che ha individuato nuovi strumenti di sostegno alle famiglie in grave stato di indigenza, con oltre 10 milioni di contributi di solidarietà. Possiamo prevedere che entro il 2019 i livelli di morosità di Aler Milano si assesteranno su importi fisiologici e non emergenziali.

E in merito alle assegnazioni? Quali sono le ragioni dei ritardi di Comune e Aler?

Gli articoli da lei citati, e nello specifico faccio riferimento al Corriere della Sera di domenica 18 febbraio 2018 (l’Inchiesta, di Gianni Santucci), riportano che MM, il nuovo gestore del patrimonio comunale, in meno di tre anni ha sì recuperato oltre 500 alloggi, ma quelli riassegnati sono stati solo 55. Ossia l’11% in 36 mesi. Anche su questo posso fare un confronto. Grazie a recenti contributi regionali il lavoro delle strutture di Aler Milano è stato, è e sarà significativo. Per il prossimo biennio abbiamo avviato la ristrutturazione di oltre 2000 alloggi. Nel contempo possiamo certificare che nell’ultimo biennio abbiamo assegnato 2.000 unità abitative a nuclei familiari indicati dal Comune di Milano (una media di 1.000 l’anno), grazie ad un lavoro di recupero degli alloggi sfitti profondo ed efficiente.

Lotta alla morosità e all’abusivismo, recupero e riassegnazione nel più breve tempo possibile degli alloggi sfitti. Queste sono le linee del mio piano di risanamento che ha come dead line dicembre 2019. Lavoreremo sodo e chiuderemo questo piano di risanamento con risultati molto positivi.

Un caro saluto a lei e a tutti i miei lettori

Angelo Sala





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