Buongiorno Presidente.
Sono una madre sola di un bambino di sei anni. Lavoro part time e pago le tasse. Mi restano 600 euro. Non posso permettermi un affitto se voglio mantenere mio figlio dignitosamente. Se non fosse per l’aiuto e l’accoglienza dei miei genitori oggi sarei per strada. Sono in lista per l’assegnazione di un alloggio popolare a Milano da così tanto tempo che ho quasi perso le speranze. Devo rinunciare?
Cordiali saluti
Una mamma italiana
RISPOSTA
Cara signora,
ho scelto di rispondere subito e pubblicamente alla Sua email, perché nella Sua stessa situazione purtroppo a Milano e provincia si trovano davvero tante, tantissime persone. ALER Milano fino ad oggi non è potuta intervenire sul sistema delle assegnazioni, in quanto queste sono gestite direttamente dai Comuni, e basate su calcoli e formule che finiscono con il favorire le famiglie numerose e a basso reddito (spesso zero) e, di conseguenza, le persone nella Sua situazione restano in coda. Sono pienamente consapevole delle pecche di questo sistema, ma le cose stanno per cambiare.
Il 21 giugno 2017 si è svolta presso la nostra sede di viale Romagna la giunta di Regione Lombardia presieduta dal Governatore Roberto Maroni che ha segnato una svolta importante per il sistema delle ALER Lombarde. È stato approvato un nuovo regolamento per l’assegnazione e la permanenza nei servizi abitativi pubblici basato su quattro criteri: il disagio abitativo, familiare ed economico e il periodo di residenza del richiedente in regione e nel comune in cui fa domanda.
Più specificamente:
- Le graduatorie uniche verranno sostituite da un sistema a “quote”, finalizzate a favorire il mix abitativo in ogni singolo quartiere. Il 30% degli alloggi di ogni quartiere verrà destinato agli anziani (con più di 65 anni di età), il 20% alle famiglie mono-parentali, un altro 20% alle famiglie di nuova formazione, il 10% alle forze dell’ordine, il 15% ai disabili e il 5% variabile e riservato ad altre categorie di rilevanza sociale definiti dai piani di zona. Questo principio eviterà la ghettizzazione e al contempo renderà i quartieri più animati e sicuri.
- Verrà valorizzato il periodo di residenza sul territorio: un maggiore punteggio sarà assegnato a chi dimostrerà di essere residente da almeno 5 anni in Lombardia e domiciliato da più tempo nel Comune indicato.
- I bandi comunali saranno sostituiti da avvisi pubblici sovracomunali con cadenza almeno semestrale. I comuni e le ALER assegneranno separatamente gli alloggi di loro proprietà.
- Attraverso una piattaforma informatica “trasparente” ogni famiglia avente diritto potrà opzionare l’alloggio più confacente alle proprie esigenze.
- Semplifichiamo la presentazione della domanda per una maggiore rapidità di assegnazione.
Il nuovo regolamento partirà in via sperimentale in Lombardia e in alcuni quartieri milanesi già da settembre 2017 per un semestre, quindi sarà a pieno regime nel 2018.
Cara “mamma”, non perda le speranze. Tutto questo è stato fatto anche per Lei.
Un caro saluto
Angelo Sala