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Milano
Ambrogino d'Oro 2019, Sala: "Milano città di persone staordinarie". VIDEO
Ambrogini d'Oro 2019

Ambrogino d'Oro 2019: le civiche benemerenze di Milano

Sabato 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio, è come da tradizione anche il giorno in cui avviene la cerimonia pubblica di consegna dell'Ambrogino d'Oro. La cerimonia, che si è svolta al Teatro dal Verme alla presenza del sindaco Giuseppe Sala e del presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé vede  assegnazione di 41 Civiche Benemerenze. I riconoscimenti si dividono in 6 Medaglie d’Oro alla Memoria, 15 Medaglie d’Oro e 20 Attestati di Civica Benemerenza.

Ad essere insigniti alla memoria Francesco Saverio Borrelli, ex magistrato e capo della Procura di Milano, Filippo Penati, ex presidente della Provincia di Milano ed esponente del Partito democratico, Giorgio Squinzi, ex patron della Mapei ed ex presidente di Confindustria, don Luigi Melesi, cappellano di San Vittore, Eugenio Fumagalli, tassista eroe travolto e ucciso sulla Milano-Meda dopo essersi fermato a prestare soccorso ai feriti di un incidente stradale, Carla Casiraghi, ultima custode del vicolo dei Lavandai a Milano.

Tra le 15 Medaglie d'Oro, l'architetto e designer Cini Boeri, il musicista Vinicio Capossela, gli attori Lella Costa e  Riki Gianco, il paroliere Mogol, il campione paralimpico Simone Barlaam  che ha ricevuto un grandissimo applauso dal teatro e il portiere della squadra femminile della Juventus, Laura Giuliani, assente alla cerimonia. Ed ancora, lo scrittore vincitore dello Strega Antonio Scurati. "Amo la citta di Milano, ne sono orgoglioso", così Mogol, intervenuto a margine della premiazione per l'Ambrogino ha commentato il riconoscimento. Felice anche Vinicio Capossela, che ha dichiarato: "Mi sento parte della comunità di Milano". Barlaam. Tra gli insigniti anche il chirurgo ortopedico Francesco Malerba e la moglie di Umberto Veronesi, la scrittrice sopravvissuta al campo di concentramento di Bergen-Belsen, Sultana Razo'n Veronesi. Tra gli imprenditori sono stati premiati il presidente e proprietario del marchio di arredamento Kartell e presidente del Salone del Mobile, Claudio Luti, il fondatore di Ferrari Promotion, Mario Ferrari e l'amministratore delegato della societa' di consulenza Be, Stefano Achermann.

Piazza Fontana, l'omaggio di Sala: "Milano non dimentica"

In occasione della cerimonia, Sala, ha voluto dedicare un ulteriore omaggio alle vittime di piazza Fontana e le loro famiglie. "Proprio perche' il futuro si costruisce sulle fondamenta della storia, oggi non posso che consegnare un ideale e solenne riconoscimento in piu', che viene dal piu' profondo del cuore e che credo che tutti voi condividiate, alle vittime di piazza Fontana e alle loro famiglie. I riconoscimenti ufficiali sono stati tanti in questi decenni e hanno accompagnato una reazione ferma e civile della citta' fin dal giorno dei funerali", ha detto Sala, sottolineando l'importanza della presenta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il Consiglio comunale straordinario che si terra' il 12 dicembre, a 50 anni dalla strage. "E oggi, nel giorno di Sant'Ambrogio che precede di pochi giorni il 50esimo anniversario della strage, Milano non puo' che riconoscere proprio a quelle vittime e alle loro famiglie il suo omaggio speciale e commosso. Io vorrei che fosse un omaggio nello stile di Milano: semplicemente lo stile operativo. E lo stile operativo vuol dire voler continuare a lottare per gli ideali di liberta' e democrazia, che il loro sacrificio ci ha insegnato. Milano non dimentica. Milano rimane un baluardo contro ogni eversione antidemocratica".

 

Diversi i momenti carichi di emozione, a partire dalla consegna dell'Ambrogino alla Memoria per Eugenio Fumagalli, il tassista eroe, morto investito mentre prestava soccorso a un'auto sulla Milano-Meda: grande commozione e applausi al momento dell'abbraccio tra il sindaco e la sorella di Fumagalli sul palco.

Sala: "Oggi è il giorno di Milano"

"Oggi e' il giorno di Milano. E' il giorno di questa citta' straordinaria che quotidianamente fa il suo pezzo di strada verso il futuro, consapevole delle proprie responsabilita' storiche e fiduciosa in una Italia orgogliosa di se stessa". Ha esordito con queste parole il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel suo intervento alla cerimonia. "Milano - ha aggiunto nella cornice del Teatro Dal Verme - e' la citta' del lavoro, della medicina, della moda, del design, dell'industria, della tecnologia. Tutto vero. Eppure Milano non e' affatto la citta' delle cose, ma delle persone. A Milano le cose, le cose belle, le cose nuove, nascono dalle persone. Da una comunita' straordinaria fatta di donne, uomini e anche bambine e bambini straordinari".

 Il sindaco si e' poi soffermato sulle sei Medaglie alla Memoria, "sei grandi milanesi che hanno qualcosa da insegnarci per l'oggi e per il domani: Don Luigi Melesi, cappellano di San Vittore, ci riporta alla Milano che sostiene i piu' deboli e dona ragioni di speranza a tutti. Carla Casiraghi ha custodito per tanti anni un simbolo di Milano, il Vicolo dei Lavandai, oggi visitato da turisti di tutto il pianeta anche grazie al suo impegno e al suo amore per questa citta'. Giorgio Squinzi e' stato il volto della grande Milano del lavoro, della qualita' e dell'innovazione. Eugenio Fumagalli, tassista travolto e ucciso sulla Milano-Meda dopo essersi fermato a prestare soccorso ai feriti di un incidente stradale, e' un eroe della generosita' che non fa calcoli, che fa quello che si deve fare sempre e comunque. Francesco Saverio Borrelli e' certamente stato un magistrato, ma e' stato soprattutto un milanese servitore delle istituzioni, che ha agito seguendo la sua coscienza e la Costituzione. Filippo Penati ha creduto nella politica e nella necessita' di non tirarsi indietro. Perche' comunque la si pensi, quando non ci sara' piu' chi fa politica sara' finita la democrazia".

Sala ha poi indicato "il coraggio" come valore che accomuna "tutte le storie e le azioni dei premiati di oggi, singole personalita' o associazioni. Un valore che Milano indica al Paese come il piu' necessario in questo momento". Durante la cerimonia il sindaco Sala ha anche ricordato le "vittime di Piazza Fontana" e le "loro famiglie". Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella "sara' a Milano per un Consiglio comunale straordinario il 12 Dicembre. Ma oggi, nel giorno di S. Ambrogio che precede di pochi giorni il 50esimo anniversario della strage, Milano non puo' che riconoscere proprio a quelle vittime e alle loro famiglie il suo omaggio speciale e commosso".

Sala agli insigniti: "Date una mano a chi fa politica"

Dal palco Sala si e' rivolto agli insigniti chiedendo di dare una mano a chi fa politica. "Io penso che il tema degli Ambrogini sia l'insegnamento. Questo e' il motivo per dire grazie a tutti voi che oggi ricevete il riconoscimento civico. Non siete voi che dovete ringraziare noi perche' vi abbiamo scelto, ma siamo noi che dobbiamo ringraziare voi: Milano vi e' grata e pero' e' costretta a chiedervi ancora di esserci e di indicare la vita, perche' il lavoro non e' mai finito e il percorso non e' mai concluso". "Vi chiedo - ha aggiunto il primo cittadino - di dare una mano a chi fa politica, non e' semplice e spesso la nostra immagine non e' sempre delle migliori. A volte appaiono gli effetti negativi eppure vi garantisco che tutti questi signori che fanno come me politica a Milano dedicano molto della loro vita e della loro fatica alla comunita', vi prego di crederci e vi prego di continuare a spronarci perche' possiamo fare il meglio, ma anche di starci vicino e darci una mano in questo delicato momento in cui Milano deve avere il desiderio di guidare la rinascita di questo paese". In un passaggio del discorso su Filippo Penati, a cui e' stato assegnato l'Ambrogino alla Memoria, il sindaco ha detto: "Ha creduto nella politica e nella necessita' di non tirarsi indietro, perche' comunque la si pensi quando non ci sara' piu' chi fara' politica, sara' finita la democrazia"

Mauri (Pd): "Ambrogino a Penati è come Nobel alla carriera"

L'Ambrogino d'oro alla memoria assegnato oggi all'ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati e' come "un Nobel alla carriera" secondo il vice ministro dell'interno Matteo Mauri. "Oggi - ha osservato - e' una gran bella giornata. Filippo e' stata una grande personalita' politica. E un uomo intelligente, acuto e generoso. Qualita' rare. Lo posso dire perche' ho avuto con lui un rapporto molto stretto. Anche nei momenti di grande difficolta' che e' stato costretto a vivere. Quando molti sono spariti". "Il fatto che oggi gli venga riconosciuto tutto questo con la massima onorificenza della citta' - ha aggiunto - rende felice chi gli vuole bene e tanti cittadini che l'hanno conosciuto. Un grazie sincero al sindaco Beppe Sala e al Consiglio comunale di Milano"

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