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Milano
Amministrative/ Milano è ok, Varese “scoppia”. La partita di Maroni si complica
Roberto Maroni

di Fabio Massa

Pare davvero un esito inaspettato, ad oggi, quello di Varese. Partita politica di eccezionale importanza, sia a destra che a sinistra, quella delle amministrative di Varese sta riservando parecchi colpi di scena. Doveva vincere senza problemi le primarie del centrosinistra Daniele Marantelli, sostenuto anche dal segretario regionale Alessandro Alfieri. E invece alla fine l’ha spuntata, per una manciata di voti, il quarantenne Davide Galimberti. Doveva essere il luogo della riappacificazione intorno ad un civico di tutto il centrodestra, dalla Lega Nord di Maroni e Giorgetti (entrambi di Varese) all’Ncd di Raffaele Cattaneo (anche lui varesino) agli azzurri di Nino Caianiello (pure lui, di Varese). E invece sta diventando uno psicodramma infinito. Ma riepiloghiamo la situazione, brevemente.

In campo ci sono tre nomi. Il primo è quello di Stefano Malerba. Presidente del Rugby Varese, imprenditore del settore abbigliamento. Era la candidatura data per favorita, ed è ancor oggi in campo (mercoledì 17 presenta la sua proposta politica). Il problema è che i giovani padani della segreteria cittadina non ne vogliono proprio sapere. In più, la Lega Nord dice - in opposizione a quanto sostenuto a Milano - che visto che il centrosinistra ha un civico, bisogna opporre un politico e non un “clone”. Ma c’è di più: Malerba è sostenuto dai “Bavaresi”, che sono provenienti da Udc ma soprattutto da Forza Italia, con esponenti in chiara antitesi a Nino Caianiello. Quindi, Malerba finisce in naftalina. Nel cestino, ma in quello del ghiaccio e non della spazzatura.

Cattaneo, Caianiello Maroni&Giorgetti esplorano una seconda via: quella di Luca Marsico. Consigliere regionale azzurro, potrebbe essere una soluzione. Il problema che pure questa ipotesi, dopo essere stata in auge per un po’, va a scontrarsi con un problema di equilibri totali: se a Forza Italia va la sfida di Varese, alla Lega deve andare quella di Busto Arsizio. Il problema è che il Carroccio non ha nessuno da schierare. E quindi?

Terza ipotesi, la preferita da Maroni&Giorgetti, ma soprattutto dalla base leghista: Paolo Cherubino, primario, ortopedico dei vip, 70 anni. Qui però il mal di pancia è di Ncd. Il motivo? Semplice. Leggiamo “Concorsopoli ed esamopoli: concorsi pubblici ed esami di Stato. Tutto truccato”, un e-book scritto da Antonio Giangrande. “La sanità, per dire, con gli intrecci tra baronie e lottizzazioni. ‘E qui il gioco si fa molto più sottile’, spiega Paolo Cherubino, 60 anni, primario ortopedico, preside della facoltà di medicina a Varese. ‘Perché le lobbies della politica con le assegnazioni di posti si affermano, si rafforzano e ne ricavano un potere di compensazione con altre lobbies’. Ecco, Varese che passa per città leghista. Su dieci primari solo uno non è dell’area di Comunione e Liberazione, il movimento caro al governatore Roberto Formigoni. Un caso? ‘Mi sono sentito dire che non è lottizzazione - dice Cherubino - ma il dato oggettivo resta’”.

Ovvio che Ncd vede con il fumo negli occhi la candidatura Cherubino, il grande accusatore. Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it ieri sera si è tenuto un incontro ristrettissimo. Attorno a un tavolo nel comune di Gazzada si sono seduti Nino Caianiello, Raffaele Cattaneo e Matteo Bianchi, segretario provinciale della Lega Nord. Secondo fonti, sarebbe stata accantonata l’ipotesi Cherubino. Ma Ncd avrebbe proposto con forza la soluzione delle primarie “pasquali”. Meno di un mese di campagna, tutti in campo e vinca il migliore. Si vota sotto Pasqua e poi tutti insieme verso la campagna elettorale. Stasera c’è una nuova riunione. Certo è che più che una Quaresima, visti i tempi, pare proprio di essere già arrivati alla via Crucis.

@FabioAMassa

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