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Milano
Anche Sala si lamenta della Manovra? Che noia: meno allarmi, più proposte
Beppe Sala

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C'era una volta la favola dell'al lupo al lupo. Ve la ricordate, no? Il pastorello che scherza con gli abitanti del paese perché grida che è arrivato un lupo e gli sta mangiando le pecore. Ma è uno scherzo. Lo fa due volte, poi il lupo arriva davvero e non ci crede più nessuno. Allora, visto che facendo questo mestiere un po' di memoria lunga mi è venuta, ricordo che alla Moratti Tremonti disse che lo Stato non era suo marito. Che Attilio Fontana scese in piazza con l'ANCI perché denunciava i tagli del governo, ai tempi in cui era sindaco di Varese. E poi, anno dopo anno, sempre il solito refrain che i comuni virtuosi del nord vengono sempre colpiti malgrado siano appunto virtuosi. E poi richieste di poter usare i fondi immobilizzati dal pareggio di bilancio. Una noia ipergalattica, sempre le stesse storie di destra e di sinistra. Ora Beppe Sala annuncia "servizi a rischio". E' l'ultimo sindaco di una serie infinita. Solo che in troppi, prima di lui, hanno lanciato l'allarme. E dunque non è il tempo di allarmi, perché purtroppo nessuno ci crede più. E' il tempo di proposte. Choc, magari. Di alleanze trasversali. Di lavoro per lobbisti d'aula. Una cosa nella quale Milano non ha mai saputo davvero da che parte partire.

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