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Annuncio choc sul Milano-Cremona: "Zingari e molestatori scendete dal treno"
Un convoglio Trenord

Annuncio choc sul Milano-Cremona: "Zingari e molestatori scendete dal treno"

"I passeggeri sono pregati di non dare monete ai molestatori. Scendete perche' avete rotto. E nemmeno agli zingari: scendete alla prossima fermata, perche' avete rotto i c...". E' il messaggio, lanciato da una voce femminile attraverso gli altoparlanti di bordo, che hanno sentito ieri i passeggeri del regionale '2653', che parte alle 12:20 da Milano per Cremona e Mantova. Secondo 'La Provincia di Cremona', che riporta la notizia, sono stati numerosi i passeggeri a raccontare l'episodio sui social e a informare via mail l'azienda che gestisce i convogli, Trenord, la quale ha avviato un'inchiesta interna. La dipendente che ha lanciato l'avviso sarebbe già stata identificata e rischia il licenziamento.

Salvini: "Giù le mani dalla capotreno"

A difendere la capotreno ci ha pensato il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che condividendo la notizia sulla sua pagina Facebook ha commentato: "Invece di preoccuparsi per le aggressioni a passeggeri, controllori e capitreno, qualcuno si preoccupa dei messaggi contro i molestatori...Giù le mani dalla capotreno.#Viaggiaresicuri è una priorità!"

Durissima la critica da parte del Pd: "Quanto accaduto sul treno Milano-Cremona-Mantova è inqualificabile e inaccettabile - ha affermato il capogruppo in commissione Trasporti della Camera Luciano Pizzetti - provvedimenti vanno assunti contro chi disonora la divisa di pubblico dipendente che indossa contravvenendo allo spirito di servizio. Ma confondere esasperazione con razzismo è altrettanto incomprensibile". Un messaggio chiaro al ministro dell'Interno: "Su quella tratta non viaggiano razzisti, ma persone che ogni giorno affrontano pesanti disagi. Ritardi frequenti e consistenti, disservizi sia d'estate che d'inverno. A cui si aggiungono spesso episodi che travalicano la legalità. Tutto ciò provoca reazioni, a volte esagerate e ingiustificabili, in persone normali e per bene. Siano essi personale viaggiante o passeggeri. Più che tuonare contro il presunto razzismo servirebbe risolvere i problemi: di legalità, con più personale di sicurezza a bordo dei treni; di funzionalità, garantendo una migliore qualità del servizio; di puntualità, con una più attenta e puntuale manutenzione di mezzi e linea. Tutto quello che i pendolari chiedono insistentemente e che Trenord puntualmente ha disatteso. Salvini promuove odio che spesso attecchisce proprio sull'esasperazione. Non è con l'accusa di razzismo che si combatte l'odio, ma ripristinando controlli e legalità. Oltre che un sacrosanto diritto alla mobilità sostenibile anche per il cittadino pendolare".

De Corato invoca clemenza per la dipendente Trenord

Un'altra voce che invoca clemenza è quella di Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano e assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia: Il personale di Trenord è esasperato dalle continue violenze da parte di bande di nomadi, immigrati e clandestini. Basta ricordare l'episodio del controllore a cui è stato tagliato un braccio e le continue aggressioni subite dai controllori. Ormai chiedere un biglietto è diventata una sfida. Per fare solo un esempio nella tratta Milano-Lecco nel 2017 sono stati 224 gli eventi, tra aggressioni e minacce al personale. L'annuncio incriminato fatto dalla dipendente di Trenord va contestualizzato in questo scenario".

Reazione diversa quella di Simone Verni, consigliere regionale del M5s della Lombardia: "Quanto accaduto sul treno regionale Milano-Cremona-Mantova è grave perché chi ha la responsabilità di centinaia di persone deve avere equilibrio e professionalità nel portare avanti le proprie mansioni. Sappiamo che quello del personale di bordo è un lavoro stressante, ma ciò non può giustificare questo tipo di comportamenti".

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