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Milano
Articolo 1? Il gruppo non si fa. Laforgia ha fatto uno scivolone


di Fabio Massa

Francesco Laforgia "forse ha premuto un po' troppo sull'acceleratore". I più diplomatici, la mettono giù così. Anche se la verità è che il percorso di unione tra Articolo 1 e Campo Progressista è ben più complesso di quello che si vuole far pensare. E i gruppi a Palazzo Marino e al consiglio regionale lombardo non si formeranno né questa settimana (come aveva, appunto, preannunciato in modo quantomeno superficiale Laforgia alla convention Fondamenta) né probabilmente, nelle prossime. Almeno fino a luglio. Perché mancano i numeri ma soprattutto mancano i presupposti politici. La verità è che il problema, oggi, si chiama Sel, o meglio: SinistraxMilano. La formazione politica che riunisce gli ex Sel, pisapiani doc, che hanno un punto di grossissima frattura con Articolo 1. Giuliano Pisapia vuole infatti un centrosinistra ampio, che comprenda anche il Pd di Renzi, visto che ha vinto lui le primarie. Vorrebbe, nei desiderata dei suoi, con rumors raccolti da Affaritaliani.it, candidarsi a premier e sfidare Renzi in primarie di coalizione. Dopo aver battuto Boeri, vorrebbe battere l'uomo di Rignano e ripetere lo schema. Articolo 1, invece, non vuole Renzi, pur ripetendo il mantra dello schieramento ampio a sinistra. Solo che il Pd, oggi, ha come segretario Renzi, e da questo non si può prescindere. Ovvio che in una città come Milano, dove il vertice del Pd è a trazione renziana, un'opzione marcatamente anti-renziana creerebbe non pochi problemi al "Modello Milano". 
C'è poi il tema della non-vicinanza (per non parlare di antipatia) tra Pisapia e D'Alema. L'avvocato ha marciato a lungo vicino a Pierluigi Bersani e a Barbara Pollastrini, con cui ha maggior feeling. 

Per tornare al Comune di Milano, il destino di Articolo 1 è legato ai consiglieri non di Sel. Se davvero ci sarà l'addio di David Gentili al Pd, se davvero Emmanuel Conte lascerà la lista civica, allora si potrà costituire un gruppo. Anche perché il regolamento non pone un numero minimo di consiglieri per costituire un gruppo. Basta andare nel misto e denominarsi. Ecco, appunto, la denominazione. Come si potrebbe chiamare, ammesso e non concesso che mai venga formato, un nuovo gruppo? Articolo 1? Campo Progressista? Articolo 1 - Campo Progressista?  E perché mai, ad esempio in Regione Lombardia, Chiara Cremonesi dovrebbe perdere il proprio gruppo autonomo alla vigilia di una tornata elettorale per aderire a qualcosa di ancora non cristallizzato a livello nazionale? Troppe incognite. Con una sicurezza: Paolo Limonta non sta partecipando a nessuna riunione di campo progressista. Ha in testa un progetto su Milano e continua a tenere in piedi i Comitati che furono l'asse su cui si poggiò la candidatura di Pisapia nel 2011. Ha preso la sua via. Non intersecherà quella di Laforgia. Il quale, per molti che la dicono poco diplomaticamente, l'ha fatta fuori dal vaso.

fabio.massa@affaritaliani.it

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