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Milano
Atm, i conti e le frasi del sindaco. Il biglietto aumenta? Per ora no ma...

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Settimana scorsa il sindaco ha detto un paio di cose che - per il grande pubblico - a prima vista paiono non essere fondamentali. Ma non è così, ed è bene spiegarle. La prima: ha detto che Atm ha una fortuna, ovvero che il servizio di trasporti milanese ha una amministrazione che ne sostiene l'esistenza con fondi pubblici, perché il solo biglietto a due euro non basterebbe a coprire le spese. La seconda: premesso quanto sopra, quando ci sarà la gara (perché ci deve essere una gara, imposta dalle norme europee, per l'affidamento del servizio di trasporti) le imprese private non faranno la fila. Proprio perché il biglietto a due euro non copre i costi.

Entrambe le affermazioni sono, al netto della difficoltà per il cittadino di comprenderle, assolutamente rilevanti proprio per la vita dei milanesi, per il non detto e il non spiegato. La prima affermazione va collegata con il "buco" da 200 milioni di euro dovuti alla pandemia, nel bilancio del Comune. Il Comune sta battendo cassa da Roma. Possibilità? Due: Roma dà una parte dei 200 milioni (tutti è da escludersi, non lo fa mai). Roma non dà niente o troppo poco. Nel secondo caso è chiaro che il Comune dovrebbe andare a toccare le tariffe e i servizi. E i servizi come Atm sono i più impattanti. Dunque, messaggio ad Atm: riduci i costi di servizio. Sottinteso: alle brutte qualcuno potrebbe anche pensare di aumentare il biglietto. Messaggio alla Regione: aumenta i fondi del Tpl altrimenti l'aumento del biglietto lo addebiteremo a te.

La seconda affermazione invece è più azzardata. La gara si farà, prima o poi. E a quella gara parteciperanno non in pochi. Anzi, azzardiamo: parteciperanno tutti. Perché tanto quanto Atm sta andando a provare a prendere la commessa di Parigi, tanto il mercato dei trasporti vede Milano come una preda pregiatissima. Anche perché, proprio per la sua "sostenibilità economica", nella gara potrebbe non esserci solo il trasporto, che ha dei costi importanti. Ma anche la gestione delle strisce blu e le telecamere di Area C, che quanto a costi sono quasi zero ma sono introiti di fondamentale importanza. La domanda dovrebbe essere un'altra: può Milano permettersi di far vincere la gara a una azienda privata che dovrebbe comprimere i costi e dunque ridurre il servizio, magari straniera, mettendo Atm - orgoglio meneghino sopra tutte le altre controllate - in mani non pubbliche? La risposta a questa domanda condiziona tutto. Anche se non se la farà nessuno, perché per il cittadino uno scenario del genere non solo è poco interessante, ma difficilmente comprensibile. Fin quando aumenta il biglietto o viene tagliata la corsa che serviva a lui.

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