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Milano
Atm-Trenord, una fusione impossibile: ecco perché non s’ha da fare

di Fabio Massa

Quella fusione non s’ha da fare. Inutile girarci intorno, ma una politica “seria” bollerebbe il progetto che porta a unire l’Azienda di Trasporti milanese e Trenord semplicemente come una cosa impossibile. E tutto questo malgrado i vertici istituzionali, per la verità più Roberto Maroni che Beppe Sala, spingano non poco perché si faccia. I tavoli di discussione sono piuttosto affollati, almeno quelli “politici”. Accanto a Maroni e Sala, generalmente accompagnati dalla fidatissima Isabella Votino e dal fidatissimo Mario Vanni, si schierano il presidente di Atm Bruno Rota, quello di Trenord Cinzia Farisè, il presidente di FNM Andrea Gibelli. Il prossimo incontro, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it pare sarà a breve, anche se non è chiaro se sarà puramente tecnico oppure no.

Quello che pare chiaro è che siamo già alla fase tre, nella successione delle stagioni sul trasporto pubblico locale. La prima fase avrebbe visto il passaggio di tutte le quote della Regione Lombardia a Trenitalia/Ferrovie dello Stato. Roberto Maroni lo aveva annunciato in pompa magna. Di quel progetto non resta praticamente nulla. Anche perché politicamente come avrebbe fatto il governatore leghista a giustificare il fatto che avrebbe passato il bastone del comando della società di trasporti alla tanto odiata politica della Capitale? Impossibile. Anche se in molti addirittura vociferavano dell’individuazione di un manager che avrebbe dovuto vigilare sulla nuova società per conto del colosso di Stato: Orazio Iacono, attualmente Direttore Divisione Passeggeri Regionale Trenitalia SpA - Executive MBA. Ovviamente progetto mai decollato e voce rimasta tale.

La seconda stagione è stata quella della fusione. Con tanto di ipotesi operative, con Ferrovie dello Stato a far da cuscinetto tra Regione e Comune, e aprendo la società ad altri soci e a un flottante. Insomma, un piano complesso e ambizioso, che ha incuriosito Beppe Sala e letteralmente entusiasmato Roberto Maroni. Tuttavia tutti i livelli tecnici sembrano assolutamente critici sul progetto. Complicato, per non dire impossibile, mettere insieme le due società da un punto di vista di consolidamento. Quindi, alla fine si tornerà (terza stagione) alla solita proposta di mettere in comune i know-how e di aumentare l’integrazione. Con ognuno al suo posto, però. Anche perché l’obiettivo minimo che tutti vorrebbero sarebbe quello della puntualità e del rinnovo del materiale rotabile. E su questo Atm e Trenord stanno facendo sforzi enormi. Al di là della fusione.

@fabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it

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atmtrenordfusione atm trenord







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