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Aumenti Atm bloccati in Regione, ira Granelli: "Pronto a occupare"
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Aumenti Atm bloccati in Regione, ira Granelli: "Pronto a occupare"

“La riforma tariffaria che Milano e l’Agenzia di Bacino del Trasporto Pubblico hanno proposto a Regione Lombardia lo scorso 21 settembre ha per caposaldo l’integrazione tariffaria e gli abbonamenti a prezzo garantito. Ma per la Regione Lombardia non è da fare e dice no". Lo dichiara Marco Granelli, assessore alla Mobilità in merito all’emendamento presentato e poi ritirato dall’assessore regionale al bilancio Davide Caparini in Consiglio regionale ieri.

“Nel 2018 – spiega Granelli – la Regione ha ricevuto ben 24 milioni di euro in più per il trasporto pubblico ma sta riducendo le risorse ai territori e non approva i piani tariffari. Forse vorrebbe costringere il Comune di Milano a tagliare i servizi? Invece noi continuiamo a sviluppare la rete e le linee in periferia, per esempio, dove dal 14 gennaio prossimo sarà prolungata la 63 a Muggiano. Forza Italia e Cinquestelle vogliono che Atm sia rimodellata sull’esperienza di Trenord e Atac. Ma noi non ci stiamo, ci teniamo cara la nostra efficiente Atm. La riforma tariffaria che abbiamo proposto è necessaria e non aumenta di un centesimo gli abbonamenti annuali dei pendolari, permette agli anziani di usare l’abbonamento scontato di 17 euro al mese anche dall’inizio del servizio in superficie, permette a chi abita nei Comuni fuori Milano di pagare meno l’abbonamento annuale, da 500 a 460 euro anno, e introduce sempre e ovunque la gratuità fino a 14 anni, gli sconti per giovani e anziani, gli abbonamenti a prezzo simbolico per i disoccupati e chi ha un reddito Isee inferiore a 6.000 euro chiedendo invece uno sforzo a chi usa i mezzi soltanto occasionalmente. Perché abbiamo deciso di incentivare chi usa autobus e metropolitane quotidianamente e lascia a casa l’automobile che congestiona i quartieri di Milano e li soffoca nell’inquinamento. Noi vogliamo un servizio sempre migliore, per i milanesi, per chi abita attorno al capoluogo, per turisti e lavoratori che vengono e investono a Milano”.

L'emendamento presentato e ritirato

Ma cosa è successo ieri in consiglio regionale? L'emendamento presentato da Davide Caparini, assessore regionale al Bilancio, alla manovra finanziaria con il quale si dava di fatto il via libera alla sperimentazione dell'integrazione tariffaria è stato ritirato su richiesta di Gianluca Comazzi, Forza Italia, sostenuto anche dai Cinque Stelle. Congelando di fatto quello che era l'accordo raggiunto tra Comune di Milano e Giunta regionale. E che avrebbe portato a partire da marzo all'aumento dei biglietti Atm da 1,5 a 2 euro. Ma con altre significative variazioni, in primis il modo in cui sarebbero calcolate le tariffe, con una nuova suddivisione delle città e delle province di Milano, Lodi e Pavia in cerchi concentrici superati i quali scatta il cambio di tariffa. Nel complesso, i Comuni di prima fascia dell'hinterland ne beneficerebbero, potendo i propri cittadini viaggiare al medesimo costo di 2 euro a viaggio dei milanesi. Ora i tempi si fanno più incerti ed il provvedimento dovrà passare da un esame in commissione. Nel frattempo, però, si avvicina la scadenza di giugno 2019, con cui è proprio Regione ad imporre a Milano il termine la indire la gara sul trasporto pubblico locale. Ma senza aver completato la rimodulazione del sistema tariffario ed il capitolato, la questione diventa molto più complessa.

Granelli: "O si cambia strada o occupo la Regione"

Oltre alle dichiarazioni rilasciate nella nota ufficiale, Granelli ha espresso di fatto parole di fuoco, come riporta il quotidiano Il Giorno: "Oltre a legare le mani al Comune  la Regione toglierà soldi ai mezzi pubblici di Milano e provincia in ossequio alle penalizzazioni previste per chi non rispetta la scadenza di giugno. E questo ci costringerà a ridurre il servizio penalizzando i milanesi ma anche chi abita nell’hinterland perché per loro il nuovo sistema tariffario prevedeva una diminuzione delle tariffe. Assurdo. O si cambia strada oppure occuperò la Regione".

Forza Italia e Cinque Stelle esultano

Comazzi commenta invece: "La Giunta Sala si vergogna a tal punto delle sue scelte impopolari che ha tentato di coinvolgere persino la Regione nella sua proposta di aumentare il costo del biglietto e degli abbonamenti Atm. Purtroppo per loro le forze di maggioranza non sono cadute nel tranello". E Simone Verni, Cinque Stelle: "Abbiamo salvato chi usa il trasporto pubblico dall’ennesimo salasso. Il blitz targato Pd e Lega (riferimento all'assessore regionale Claudia Terzi, che aveva lavorato con Granelli per poi presentare il documento in Giunta regionale, ndr) avrebbe consentito un aumento tariffario del 30% come regalo di Natale per i viaggiatori. Un emendamento osceno".

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