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Milano
Autonomia, Fontana: "Inaccettabile vengano escluse scuola e sanità"
Attilio Fontana e Giuseppe Conte

Autonomia, Fontana: "Inaccettabile vengano escluse scuola e sanità"

"La Lombardia non può accettare" che sanità e scuola vengano escluse dall'autonomia regionale differenziata. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine del forum Ambrosetti di Cernobbio. La sanità, ha spiegato, "è uno degli ambiti su cui notiamo le maggiori difficoltà a proseguire e sulla scuola credo non potrebbero neppure loro non considerarla, tenuto conto che esiste una sentenza della Corte costituzionale che già dichiara che le Regioni possono organizzare una parte di questa materia". Se il governo dovesse escludere le due materie, "faremo una legge nel rispetto di quella sentenza della Corte costituzionale". Il presidente della Regione Lombardia ha spiegato che non vorrebbe accontentarsi del modello emiliano dell'autonomia in materia di scuola. "Loro vogliono solo la formazione, ma dato che noi quest'anno abbiamo quasi 14mila cattedre vuote, vorremmo poter dare il nostro contributo per fare in modo che dall'anno venturo i nostri ragazzi non abbiano questa difficoltà".

L'interlocutore sulla questione autonomia, secondo Fontana è "il presidente del Consiglio innanzitutto, perché aveva dichiarato, a me, ma lo ha ripetuto anche davanti alla stampa e al Paese intero, l'impegno formale di portare a compimento questa riforma. E poi sicuramente il ministro" degli Affari regionali, Francesco Boccia. "Ho sentito dal ministro che a breve vuole incontrare i tre governatori, quindi aspettiamo la sua convocazione. Mi aspetto che si riparta dal lavoro che abbiamo già fatto, ossia dall'accordo sottoscritto da Bressa sia dal documento che è già stato ripetutamente guardato, limato, rifatto, modificato. Partiamo da quello", ha aggiunto.

La riforma sull'autonomia si deve fare, mettendo da parte i pregiudizi e ripartendo dal lavoro gia' fatto, senza accrescere il divario tra Nord e Sud. Su questo fanno fronte comune i presidenti di Lombardia, dell'Emilia Romagna e della Liguria, che hanno partecipato al panel "La voce delle regioni" al Forum Ambrosetti, insieme al governatore della Campania, Vincenzo De Luca. E portano a casa gia' un risultato: il neo ministro per gli affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, dalla Puglia invita a moderare i toni ma annuncia che andra' presto a incontrarli: "Voglio rassicurare Fontana", ha detto Boccia, "andro' da lui, da Toti, Zaia, Bonaccini. Dobbiamo improntare il rapporto su una collaborazione senza verita' inconfutabili, non reagiro' a nessuna provocazione. Consiglio di non dire: 'O si fa come dico io o io vado avanti lo stesso'; rispettiamoci e ascoltiamoci". Per Fontana e' importante ricominciare "la discussione tenendo conto dei punti fermi" che sono "riusciti a individuare in questi mesi". Quanto al Pd, per Fontana "dovra' chiarire la sua posizione: se sara' difensore o avversario" dell'autonomia. "A seconda di quello capiremo se ci sara' o no la possibilita' di farla". Non intende fare passi indietro anche il governatore della Liguria, che anzi, si dice pronto, se fosse necessario, a fare un referendum per chiedere l'opinione dei cittadini. Io mi auguro - ha detto Toti - che questo governo sappia riprendere in mano il dossier autonomia ma le condizioni politiche non mi pare siano modificate. Credo che di autonomia se ne sia parlato fin troppo, oggi questo paese ha bisogno di una profonda revisione del suo assetto". Un appello al governo giallo-rosso in questa stessa direzione arriva da Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna, affinche' metta l'autonomia "tra le priorita'".

 "Il mio ufficio e' aperto e sono pronto a incontrarlo". Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, risponde cosi' ai cronisti che, a margine di unaconferenza stampa, a Palazzo Lombardia, gli hanno chiesto di un eventuale incontro con il neo ministro agli Affari regionali e Autonomie, Francesco Boccia, sul tema dell'autonomia. "Non mi sembra - ha aggiunto il governatore, facendo riferimento al dibattito di questi giorni - di aver dato nessun diktat, ho detto semplicemente che dopo un anno e qualche mese di attesa vorrei avere una risposta".  "Di certo - ha aggiunto Fontana - io non accetto il gioco al ribasso. Io chiedo quello che la Costituzione consente di chiedere"

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