Azzano San Paolo, tampona e uccide due giovani sullo scooter dopo lite
Inseguiti e tamponati dopo un diverbio fuori da una discoteca con un 33enne
Azzano San Paolo (BG), tampona due giovani dopo lite: muoiono entrambi i ragazzi
Un morto e un ferito gravissimo spirato dopo aver lottato per ore tra la vita e la morte. E' questo il bilancio dell'incidente avvuto all'alba di ieri al termine di una lite tra giovani fuori da una discoteca ad Azzano San Paolo (Bergamo). A perdere la vita e' stato Luca Carissimi, 21 anni, mentre l'amico ferito gravemente e poi spirato e' Matteo Ferrari di 18 anni. Quest'ultimo e' stato ricoverato in Terapia intensiva all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo, ma non ce l'ha fatta. L'auto guidata da Matteo Scapin lo aveva speronato sulla Vespa dell'amico morto sul colpo. Il giovane di 18 anni e' spirato in ospedale e i genitori hanno acconsentito al prelievo degli organi. I due amici sono stati travolti mentre erano su uno scooter fuori dalla discoteca. Secondo quanto potuto accertare a travolgerli e' stato il conducente di un'auto con cui avrebbero avuto un diverbio all'uscita del locale. La Polizia indaga quindi per verificare l'ipotesi del tamponamento volontario. Quel che e' certo e' che l'investitore, 33enne di Curno (Bergamo) viaggiava su una Mini Cooper e dopo l'incidente si e' allontanato presentandosi solo dopo tempo alla Polizia. Il 33enne e' stato arrestato per omicidio stradale e omissione di soccorso.
L'accusa è di omicidio volontario
Omicidio volontario è questa l'accusa di cui deve rispondere il 33enne che alla guida della sua auto domenica mattina, 4 agosto, ad Azzano San Paolo ha travolto i due amici che viaggiavano in sella a uno scooter. La ricostruzione dell'accaduto non è totalmente chiara, ma da quanto trapela la lite sarebbe iniziata all'interno di una discoteca ad Orio al Serio, forse per alcuni apprezzamenti rivolti alla ragazza del 33enne, quindi sarebbe proseguita in strada fino al drammatico inseguimento. Le immagini delle telecamere in zona avrebbero mostrato la Mini affiancare la Vespa 125, una mossa che la procura legge come volontarietà del gesto. Il 33enne, che si è costituito poco dopo, per ora resta in carcere.
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