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Milano
Azzone, addio al Politecnico. Besozzi, vendetta in Serravalle

PILLOLE DAL MONDO DELLA POLITICA MILANESE/ Giovanni Azzone lascia uno dei tre incarichi: da fine anno non sarà più alla guida del Politecnico. Serravalle, la vendetta di Paolo Besozzi. La promessa di Enrico Rossi: “Primarie? Vado avanti per fare il segretario del Pd. E non farò altro”.

di Fabio Massa

AHIA-ZZONE/ Ma quanti ruoli ha Giovanni Azzone, rettore del Politecnico? Se lo chiedevano i giornalisti presenti, l’altra sera, alla Festa dell’Unità, mentre attendevano il suo arrivo sul palco del dibattito del post-Expo. Perché Giovanni Azzone ha tanti ruoli. Presidente dal 29 febbraio 2016, scade al 31 dicembre 2018. E’ una partita fondamentale quella di Azzone, perché dall’area post Expo passa gran parte del futuro di Milano e dell’hinterland milanese. Poi, l’altra settimana a Cernobbio, Matteo Renzi lo ha indicato come project manager di Casa Italia, l’ambizioso piano di prevenzione che il Governo vuole varare dopo il tragico terremoto di Amatrice e zone limitrofe. Quindi, un altro incarico impegnativo. Vien da dire: per fortuna che il suo incarico all’università sta per finire. A novembre, infatti, verrà scelto il suo successore al Politecnico, mentre da dicembre il rettore diventerà un ex e potrà dedicarsi alle altre sue due complicatissime vite.

GETTARSI OLTRE L’OSTACOLO/ Indovinello di gossip politico. Chi è quel politico che è salito su uno dei palchi della Festa dell’Unità per parlare di argomenti economici che ha una nuova fiamma che affonda le sue radici nel miglior vino siculo?

TRAGICA VENDETTA/ Pare proprio che Paolo Besozzi, l’aspirante amministratore delegato o direttore generale di Serravalle, che per adesso non ricopre né un ruolo né l’altro, sia un po’ arrabbiato. Al punto che in azienda, nel cui cda siede, inizia a girare la voce che vista l’obiezione sulla sua nomina riguardante l’incandidabilità, sarebbe pronto a tirare fuori nuovi dossier. Uno di questi porterebbe direttamente a un esponente in quota Stefano Maullu e quindi in quota Maura Carta, assunto in azienda tempo fa. Chi sarà mai?

LA FRASE DEL CAV/ Come scritto sui giornali, pare che molti esponenti di Forza Italia non andranno alla convention di Stefano Parisi. Sembra che l’ex Cavaliere di Arcore abbia pronunciato una frase del tipo “che ci andate a fare se vi mettono in decima fila?”. Come dire: vi indoro la pillola.

LA PROMESSA DI ROSSI/ “Faro il segretario per quattro o cinque anni. E farò solo il segretario, non farò altro. La mia candidatura alle primarie? Va avanti, perché se avessi trovato un altro dirigente del Pd che ritenevo valido mi sarei fermato. Ma non l’ho trovato”. Parola di Enrico Rossi, che insieme a Sergio Scalpelli, Angelo Turco e Massimo Rebotti ha riempito di gente la libreria della Festa dell’Unità, arrivata per sentire lo sfidante futuro del renzismo imperante.

@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it
 

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