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Milano
Bando moschee annullato, il Comune avvia l'autotutela

Bando moschee: l'Amministrazione di Milano ha avviato il procedimento in autotutela finalizzato all'annullamento delle assegnazioni. Nuovo annunciato capitolo di una situazione sempre più intricata, la cui soluzione spetterà ormai alla prossima Giunta che subentrerà dopo le elezioni. La scelta è stata esplicitata dall'assessore Pierfrancesco Majorino. Tutto nasce da una causa di lavoro che il responsabile dell'associazione Milli Gorus, facente parte del raggruppamento del Caim che si è aggiudicato l'area dell'ex Palasharp, aveva avuto con il Comune. Una circostanza che gli avrebbe impedito di partecipare al bando, ma così non è stato. Nel frattempo il responsabile è stato sostituito dal Coordinamento delle associazioni islamiche di Milano, ma tale atto non è stato giudicato sufficiente. "Diamo all’associazione 60 giorni di tempo per spiegarci le loro ragioni e poi decidere di conseguenza", ha spiegato Majorino. Ma il Caim ha risposto con una diffida legale finalizzata a non interrompere bando ed assegnazioni. Sullo sfondo la legge regionale anti-moschee che di fatto mette in dubbio anche le altre due assegnazioni di via Esterle e via Marignano. "Il Consiglio comunale - spiega ancora Majorino - dovrà infatti licenziare un piano finalizzato all’identificazione delle aree idonee alla realizzazione di luoghi di culto. Questi mesi servano a tutti da lezione. Abbiamo infatti visto una Regione follemente ostile a garantire il diritto di culto, un nostro tentativo che imposta correttamente il percorso, ma che non arriva ad ottenere il risultato desiderato nei tempi prospettati e un mondo musulmano diviso".

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