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Milano
Borrelli, l'addio commosso ai funerali. Lungo applauso, Di Pietro in lacrime
Francesco Saverio Borrelli (foto Lapresse)

Borrelli, l'addio commosso ai funerali. Lungo applauso, Di Pietro in lacrime

La sua famiglia, i colleghi, la sua musica, la sua idea di giustizia e di etica. I valori e le persone che hanno segnato la vita di Francesco Saverio Borrelli erano tutti li', nel momento del funerale dell'ex capo della Procura di Milano, morto sabato scorso all'eta' di 89 anni. La bara e' entrata quando mancava un quarto d'ora alle 15 nella parrocchia di Santa Croce a Milano, non distante dal Palazzo di giustizia, da casa sua e dal conservatorio, i luoghi che hanno incarnato il corpo e l'azione del magistrato che con i colleghi del pool 'mani pulite' ha spinto l'Italia dalla prima alla seconda Repubblica. Quando e' entrata, la sua bara in legno marrone chiaro aveva una sola corona sopra, composta da un immenso mazzo di rose bianche, dono de "La Procura della Repubblica di Milano". Ai piedi dell'altare a guardia del feretro del servitore dello Stato i carabinieri in alta uniforme. Ad accompagnare le esequie la musica di una piccola orchestra, quattro violini, due violoncelli e l'amato pianoforte: struggente l'esecuzione delll'Ave Maria composta dal francese Charles Gounod sulle note del Preludio No.1 in do maggiore di Bach.

Nelle prime file di destra i parenti, in quelle di sinistra le autorita', dietro tanta gente comune che ha voluto "rendere onore a una persona perbene", come ha detto Giovanna prima dell'inizio del funerale. In chiesa, i colleghi che hanno scritto una pagina indelebile della storia recente del Paese: Gherardo Colombo, Francesco Greco, Piercamillo Davigo, e Antonio Di Pietro in abito grigio, camicia bianca senza cravatta, e scarpe nere. Oltre a loro, tra i personaggi noti anche Massimo Moratti e la moglie Bedi, Armando Spataro, Livia Pomodoro, e Sergio Cusani, tra gli imputati principali di 'mani pulite' che in seguito compi' un profondo percorso di rieducazione. E' stato lo stesso Francesco Saverio Borrelli a suggerire, affidandole alla figlia Federica, le letture da effettuarsi durante i suoi funerali: alcuni versi dell'Apocalisse di Giovanni, e un passaggio del vangelo secondo Matteo: "Perche' guardi la pagliuzza che e' nell'occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che e' nell'occhio tuo?". Difficile non pensare - allo stesso tempo - a un richiamo alle critiche ricevute nel passato e a un monito per il futuro. Quattro gli officianti coordinati dal parroco della chiesa di Santa Croce, don Lidio Zaupa, che nell'omelia ha parlato di Borrelli come di "un uomo che sognava un mondo dove non fosse piu' necessario giudicare per non essere piu' giudicati", per lasciare finalmente il posto "alla pieta' e al perdono". "Francesco Saverio e' stato un uomo che ha speso la sua vita per il bene comune, per l'onesta' e per la giustizia fino alla fine", che ha "lottato contro la corruzione perche' sognava un'Italia lontana dal malaffare, pulita e bella, come vorremmo che fosse il nostro Paese", ha detto ancora don Lidio, interrotto a questo punto dagli applausi. Borrelli, ha concluso poi il parroco, "era un uomo che sapeva camminare in modo dritto, che ha consacrato la sua esistenza alla legalita' e all'onesta'", a favore dei concittadini e della sua famiglia. E adesso, per dirla con le parole della figlia Federica, "siamo orfani", "saturi di un dolore che non pensavo si potesse sopportare: adesso non ci sarai piu' tu a infondermi coraggio, ad accarezzarmi la testa e a spronarmi alla resistenza".

Borrelli funerali: camera ardente nel Palazzo di Giustizia per il capo del pool di Mani Pulite
 

Come cinque anni fa per il suo vice Gerardo D'Ambrosio anche la camera ardente dell'ex procuratore di Milano Francesco Saverio Borrelli è stata allestita in quella che e' stata la sua casa per meta' della sua vita, ovvero il Palazzo di Giustizia. Una camera ardente aperta da questa mattina alle 9,30, in vista del funerale che sara' celebrato dal parroco nella chiesa di Santa Croce alle 14.45.

Borrelli: Napolitano, impeccabile uomo di giustizia
 

"Ho avuto nelle mie vesti istituzionali la ventura di conoscere bene Francesco Saverio Borrelli, magistrato di altissimo livello, rigoroso ed equanime. Egli era uomo di ricca cultura, in particolar modo musicale, che abbiamo potuto apprezzare insieme con l'esercizio impeccabile del suo ruolo di uomo di giustizia. Desidero non manchi l'espressione del mio profondo e personale rimpianto, anche nel ricordo di un rapporto di amicizia con lui che condivisi, all'epoca, con il Sen. Gerardo Chiaromonte". Lo afferma il senatore a vita Giorgio Napolitano.

Borrelli: applauso a riunione Anm, "suo esempio da seguire"
 

Un minuto di silenzio e poi un lungo applauso. Cosi' il 'parlamentino' dell'Anm ha reso omaggio a Francesco Saverio Borrelli, deceduto a Milano a 89 anni. "Piangiamo un maestro - ha detto il presidente del sindacato delle toghe Luca Poniz aprendo la riunione - non sara' facile avere un nuovo Borrelli, ma in questo momento di disorientamento della magistratura possiamo aggrapparci a un esempio cosi' autorevole". 

Francesco Saverio Borrelli, addio all'ex capo del pool Mani Pulite

 

Era nato a Napoli il 12 aprile del 1930, entrato in magistratura nel 1955 e quasi tutta la sua carriera è stata nelle aule del tribunale di Milano, fino a quel suo discorso da procuratore generale della Corte d'Appello, nel 2002, che si concludeva con una parola ripetuta tre volte, un appello per l'indipendenza della magistratura rimasto famoso: "Resistere, resistere, resistere, come sulla linea del Piave". Accanto a lui fino all'ultimo momento la moglie Maria Laura e i figli Andrea e Federica, che aveva scritto su Facebook un lungo post che faceva già presagire la fine.

Scriveva la figlia Federica: "Ti tengo la mano e insieme alle lacrime che non ho il pudore di nascondere, scorrono i mille ricordi di quanto vissuto con te. Mi vedo  seduta sulla canna della tua bicicletta azzurra, sento ancora il freddo dell'acciaio sulle mie gambe infantili, vedo le mie mani grassocce che stringono il manubrio, come mi dicevi tu, per non cadere e non sbilanciarci. Ricordo l'ansia del distacco quando mi lasciavi all'asilo per consegnarmi alla signorina Carla. Ma non solo... ricordo le prime versioni di latino tradotte insieme, ricordo il tuo aiuto magico per il maledetto Isocrate e per i filosofi greci, anche all'Università, ricordo il regalo di maturità, le gite sui Monti della nostra Courmayeur, i litigi, le sgridate, l'ultima pochi giorni prima del matrimonio, ricordo che non hai mai smesso di trasmettere tutto ciò che per te valeva la pena trasmettere. Nel mio momento più buio ci sei stato, amorevole, quando nacque Sofia, quando mi sono ammalata mi hai portato in giro per capire cos'era questa maledetta malattia. Mi mancano il tuo arguto senso critico, che si parlasse di filosofia, letteratura, musica, storia e arte. Mi manca il suono del tuo pianoforte che giace orfano del tuo talento, come orfani siamo noi. Papà vorrei averti potuto e saputo dare tutto quello che mi hai dato, per sempre".

Il Sindaco Sala si inginocchia davanti al feretro

 "Ci scrivevamo. Era una nostra piccola abitudine: forse siamo due persone per certi versi un po' all'antica che rispettano ancora i valori che io riconoscevo in Borrelli, cioe' professionalita' ma anche equilibrio, stile e cultura". Cosi' il sindaco si Milano, Giuseppe Sala, ha ricordato, dopo la camera ardente, l'ex capo del pool di Mani Pulite, Francesco Saverio Borrelli.  

Feretro lascia camera ardente e arriva in chiesa tra gli applausi

Il feretro di Francesco Saverio Borrelli, ex procuratore di Milano, morto sabato all'età di 89 anni, ha lasciato tra lunghi applausi la camera ardente allestita questa mattina al Tribunale di Milano. A scortare la bara verso l'uscita, due file di magistrati. I funerali saranno alle 14.45 di oggi nella chiesa di Santa Croce, a Milano. Francesco Greco, attuale procuratore capo di Milano e considerato l'allievo di Borrelli, ha portato tra le mani l'ultima toga da procuratore generale del suo capo, all'uscita del feretro di Borrelli dal Tribunale di Milano dopo la chiusura della camera ardente. Applausi anche all'arrivo del feretro nella Chiesa di Santa Croce.

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