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Milano
Umberto Bossi non è in pericolo di vita. Medici: "Stabile e reattivo"

Bossi: ospedale Varese, e' stabile e reattivo 

Umberto Bossi e' "stabile e reattivo". Lo ha comunicato il direttore sanitario dell'ospedale del Circolo di Varese Lorenzo Maffioli. Il direttore sanitario Lorenzo Maffioli, che guida l'azienda socio sanitaria territoriale 'Sette Laghi', affiancato dal figlio del 'senatur', Renzo Bossi, ha letto un breve comunicato nel piazzale dell'ospedale di Circolo di Varese.

"Do lettura di questo comunicato - queste le parole del dirigente - anche per rispettare la volonta' della famiglia di mantenere un doveroso riserbo. Dopo gli accertamenti condotti ieri sera in pronto soccorso, Umberto Bossi e' ricoverato in rianimazione. Il paziente e' monitorato costantemente, e' stabile e reattivo. Sono comunque in programma ulteriori accertamenti diagnostici di tipo neurologico per completare la diagnosi". Maffioli ha concluso comunicando che verranno fornite ulteriori informazioni quando ci saranno degli sviluppi, sempre con il "consenso della famiglia".

Bossi, battaglia solitaria in ospedale

Solo Giancarlo Giorgetti rende visita a Umberto Bossi nella stanza del reparto di Rianimazione dell'ospedale di Circolo di Varese dove e' ricoverato da ieri sera in seguito al malore accusato nella sua casa di Gemonio. Lo riferisce per Agi Manuela d'Alessandro.  I carabinieri e i poliziotti sostano per tutta la giornata nell'atrio della struttura ma non si registrano situazioni che richiedano una particolare vigilanza relativa all'ordine pubblico. Le condizioni restano gravi, anche se il direttore sanitario Lorenzo Maffioli assicura che il 77enne fondatore della Lega, "monitorato costantemente", e' "stabile e reattivo" e aggiunge che "sono in corso altri accertamenti neurologici". Una fonte ospedaliera presente quando il Senatur, giunto in elicossocorso, e' stato intubato, conferma che Bossi e' stato vittima di un attacco epilettico non legato pero' ad alcuna patologia organica, forse ai farmaci che assume, e ha riportato nella caduta, provocata dalla perdita di conoscenza, contusioni non gravi. L'eta' e l'accidentata cartella clinica impongono pero' la massima cautela sulla prognosi, in attesa di un nuovo bollettino previsto per domani alle 12. Al suo fianco ci sono la moglie Manuela e il secondogenito Renzo Bossi, una volta 'Il Trota' quando era consigliere regionale, che ha postato su Instagram una foto col padre, corredata da un incoraggiamento ("Forza papa', sappiamo che hai la testa dura") seguito da molti like.

La solidarieta' virtuale non si traduce in presenza fisica da parte dei militanti. Nel piazzale davanti all'ingresso, solo uno di loro sventola, a favore dei fotografi, una t-shirt verde con l'effigie di un Bossi esuberante, ancora coi capelli folti e neri. Proprio in questo ospedale, nel marzo del 2004, l'allora Ministro delle Riforme venne portato in seguito a un ictus devastante e ieri l'equipe che l'ha preso in carico ("tutta di terroni", ci tiene a sottolineare un infermiere) ha tirato un sospiro di sollievo quando la Tac ha escluso una nuova emorragia cerebrale. A infondere tranquillita' anche Attilio Fontana, l'unico altro 'big', oltre a Giorgetti, ad avergli portato solidarieta', ieri: "Posso dire che sta meglio - ha garantito il Presidente della Regione - sicuramente e' scongiurato quello che si temeva, cioe' che potesse essere un'emorragia cerebrale. Ho incontrato moglie e figli, mi sembrano sereni. Non c'e' stato nessun danno neurologico". Anche l'europarlamentare Mario Borghezio si espone, dopo la grande paura:"Ieri sera ero col cuore a pezzi e pensavo che la situazione fosse irrimediabile, oggi le notizie ci danno un po' di conforto". Arriva anche l'augurio affettuoso di Silvio Berlusconi per "un grande amico, una persona leale, a differenza di altri politici". Un messaggio ben piu' caloroso degli "auguri di pronta guarigione" arrivati da Matteo Salvini che pure, ritirando la querela a nome del Carroccio nel processo milanese in cui era imputato l'ex leader, gli ha consentito di evitare una possibile sentenza di condanna.

 

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