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Milano
Broken Nature: alla Triennale di Milano trionfa il design ricostituente

Broken Nature, Design Takes on Human Survival: la XXII Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, curata da Paola Antonelli, affronta le tematiche climatiche con una stringente morsa tra uomini e ambiente, esplicata nel concetto dominante di design ricostituente.

Si è svolta ieri a Milano la conferenza stampa della XXII Triennale di Milano dal titolo Broken Nature: Design Takes on Human Survival. Sono intervenuti Giuseppe Sala, Sindaco di Milano; Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano; Paola Antonelli, curatrice della XXII Triennale di Milano; Matt Clark, fondatore di United Visual Artists; Stefano Mancuso, curatore de La Nazione delle Piante;  Monica Spada, responsabile Eni progetti a lungo termine; Francesca Lavazza, Board Member di Lavazza. Oggi l'opening ceremony con il presidente Mattarella. 

OPENING CEREMONY: IL VIDEO DI AFFARITALIANI.IT

 

Broken Nature è un’indagine approfondita sui legami che uniscono gli uomini all’ambiente naturale, legami che nel corso degli anni sono stati profondamente compromessi, se non completamente distrutti. La XXII Triennale di Milano, analizzando vari progetti di architettura e design, esplora il concetto di design ricostituente mettendo in luce oggetti e strategie, su diverse scale, che reinterpretano il rapporto tra gli esseri umani e il contesto in cui vivono, includendo sia gli ecosistemi sociali che quelli naturali.

Il sindaco Giuseppe Sala ha messo in evidenza come la città di Milano sia il centro ideale per accogliere lo spirito dell’esposizione: “Il rapporto tra la comunità umana e l’ambiente che la ospita è un intreccio complesso di relazioni, eventi, scelte, attitudini e cultura. Le grandi città del mondo sono il luogo dove queste dimensioni acquistano la maggiore densità, sollevano le maggiori emergenze ma producono anche le soluzioni più innovative. La XXII Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, Broken Nature: Design Takes on Human Survival, mette al centro il rapporto tra architettura e ambiente come fattore determinante per il futuro della specie umana. Si tratta di una scelta profondamente milanese, e per questo aperta al mondo. Milano ha nel proprio DNA la costruzione di modelli urbanistici in continua relazione con la natura".

“La XXII Triennale di Milano – ha affermato invece il Presidente della Triennale di Milano Stefano Boeri – pone un interrogativo quanto mai urgente: come possiamo restituire alla sfera naturale quanto in questi secoli, e in particolare negli ultimi decenni, le è stato sottratto? Con questa edizione dell’Esposizione Internazionale, la Triennale ribadisce la propria volontà di riprendere la tradizione di questa manifestazione connettendola ad alcuni dei grandi temi della nostra contemporaneità, aprendo la riflessione non solo alla comunità internazionale del design e dell’architettura, ma anche a tutti i cittadini che nei prossimi mesi verranno a vistarla.”

Stefano Boeri, intervistato da Affaritaliani.it ha poi aggiunto:”Le tematiche dell’esposizione sono legate al cambiamento climatico e a come attraverso un nuovo stile di vita si possa cercare di affrontare questa sfida che rischia di mettere in discussione la sopravvivenza della specie umana. In questa mostra troverete soluzioni molto concrete ed efficaci, a partire da come riciclare i rifiuti, come riutilizzare prodotti che in qualche modo siamo portati a buttar via e che invece potrebbero avere una nuova vita, così come l’avere un nuovo rapporto col verde, con la vegetazione: cose molto semplici ma che potrebbero davvero dare un segno di inversione alle grandi tendenze come il riscaldamento del pianeta e a tutti gli effetti disastrosi che crea".

In particolare, la XXII Triennale di Milano consiste in una mostra tematica, in ventidue partecipazioni internazionali, sollecitate sotto l’egida del Bureau International des Expositions attraverso canali governativi ufficiali, nell'installazione The Great Animal Orchestra, realizzata da Bernie Krause e United Visual Artists su iniziativa della Fondation Cartier pour l’art contemporain, nella mostra speciale La Nazione delle Piante, curata da Stefano Mancuso. 

Per Paola AntonelliBroken Nature invita a comprendere in maniera più profonda i sistemi multispecie, complessi e interconnessi, in cui viviamo; incoraggia ad adottare una prospettiva di lungo termine; e suggerisce ai visitatori una serie di misure concrete che possono ispirare abitudini e attitudini per ricostituire i nostri legami con la natura. Broken Nature celebra il potere rivoluzionario dell'immaginazione e dell’inventiva.”

La Nazione delle Piante

Questo spirito ben si esprime nella mostra La Nazione delle Piante, curata dal Professore Stefano Mancuso, che parte dall’assunto che l’umanità, per evitare un futuro catastrofico, debba guardare alle piante in un modo nuovo, usandole non solo per quello che hanno da offrire, ma per quello che possono insegnarci.  La Nazione delle Piante svela la propria natura attraverso un immaginario spettacolare e affascinante, un percorso di apprendimento attraverso un’esperienza immersiva e contenuti multimediali. 

All’interno della mostra trova posto anche una pianta di caffè, per ripensare il rapporto che intercorre dall’abituale bevanda con la sua nascita. A tal proposito Francesca Lavazza, Board Member di Lavazza, ha spiegato ad Affaritaliani.it: "Sono tematiche condivisibili da più punti di vista non solo a livello sociale ambientale ecologico ma soprattutto sono delle  tematiche che in questo momento impattano non solo sui paesi promotori ma anche su di noi che lavoriamo in questo mondo,  in contatto stretto con la natura.  La nazione delle piante è una mostra aperta ad un pubblico in grado di recepire dei messaggi forti e darsi delle risposte che saranno propositive per il futuro.  Siamo riusciti a inserire anche una pianta di caffè , che spesso è pensato solo come bevanda, invece è una pianta che ha la sua dignità, la sua identità, la sua capacità di interagire con gli animali e col mondo che lo circonda. "

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