Buffagni (M5S)-Salvini: in corso trattative per accordo su diffamazione
I legali di Stefano Buffagni (M5S) e Matteo Salvini al lavoro per un accordo: il secondo querelò per diffamazione il primo ma ora sono alleati di Governo e...
Buffagni (M5S)-Salvini: in corso trattative per accordo su diffamazione
Sono ancora in corso le trattative in vista di un accordo transattivo tra il vicepremier leghista Matteo Salvini e Stefano Buffagni, sottosegretario dei 5 Stelle alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli Affari Regionali, nell'ambito del processo milanese in cui il primo ha querelato per diffamazione il secondo, prima che si formasse l'esecutivo che vede legate le due formazioni politiche. Lo hanno comunicato nell'udienza di oggi al giudice monocratico milanese Stefania Donadeo i rispettivi legali. "Abbiamo bisogno di un ulteriore rinvio per formalizzare quello che speriamo sia un accordo", hanno auspicato gli avvocati. Gia' nell'udienza del 10 settembre scorso erano emerse le trattative in corso tra le parti dopo che, nell'udienza prima della formazione dell'esecutivo, Buffagni aveva invocato l'insindacabilita' dei consiglieri regionali, carica da lui ricoperta all'epoca, e Salvini aveva risposto con una battuta sferzante: "I 5 Stelle anti - casta si difendono chiedendo l'immunita'".
Il pentastellato e' accusato di avere indicato Salvini, in un post su Facebook datato 20 giugno 2016, come "parte di un sistema marcio che sta infettando le istituzioni e che brucia i soldi dei lombardi e che se a Roma c'era Pd e Mafia Capitale, in Lombardia il sistema e' in mano alla Lega, ma alla fine sono sempre i cittadini a pagare". "La Lombardia - erano state le parole messe sul social da Buffagni - e' una fitta rete di contatti e di uomini di fiducia agli ordini di Salvini e di Maroni. Una sorta di cupola che ricorda quella del Pd romano che usa risorse pubbliche per finanziare il proprio sistema di potere". Il termine "cupola", riferito in particolare alle nomine nelle aziende sanitarie, aveva fatto arrabbiare Salvini: "Tutto mi si puo' dire tranne che sono un mafioso". Il giudice ha rinviato il processo al 17 dicembre quando le parti comunicheranno a che punto saranno le trattative. Se non si dovesse arrivare all'accordo, il giudice Donadeo ha 'avvertito' che si procedera' col giudizio.
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