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Milano

"La Città metropolitana di Milano vuole rassicurare le dipendenti del CAM: come ben sanno, nessuna perderà il posto di lavoro. La Legge 56/2014 - Delrio impedisce alla Città metropolitana di Milano la gestione del Cam. Il centro aiuto minori, infatti, non rientra tra le funzioni assegnate alla Città metropolitana. La chiusura era prevista per il 31 dicembre 2015 ma, nonostante ciò, in accordo con Regione Lombardia e Comune di Milano, si è deciso di prorogare la gestione del CAM stesso per l'anno 2016 in modo da trovare, e accompagnare nella maniera meno traumatica possibile, l'affido di tutti i bambini ancora in carico al Centro in famiglie affidatarie individuate. Contemporaneamente si è provveduto ad avviare il ricollocamento delle dipendenti che vedranno salvaguardato il proprio posto di lavoro. La Città metropolitana di Milano mantiene il ruolo di coordinamento delle politiche sociali sul territorio di area vasta".

Lo si legge in una nota di Città Metropolitana che spiega di aver emanato "un decreto in data 24 dicembre 2015 in cui grazie al sostegno economico "una tantum" di 500.000 euro da parte di Regione Lombardia e Comune di Milano (250.000 euro per ciascun ente) condivide con essi i costi di gestione per l'anno 2016 facendosi carico, nei fatti, di uno sforzo economico e gestionale che va al di là di quanto è di sua competenza. In accordo con tutte le istituzioni e con condivisa volontà politica si è deciso di procedere così per salvaguardare in primis la serenità dei bambini. I 17 bambini ora in carico al Cam, la cui responsabilità è in capo ai Comuni che li hanno affidati al Centro, sono e saranno affidati a famiglie. Non transiteranno in altri Centri". "Voglio rassicurare tutte le parti sociali e istituzionali coinvolte, oltre che le dipendenti del Cam: nessuno perderà il posto di lavoro e ancor più importante i bambini non risentiranno assolutamente dei cambiamenti che le norme ci impongono", dichiara la consigliera delegata alle Pari opportunità, politiche di genere, sostegno alle categorie più deboli e disabilità di Città metropolitana di Milano, Rosaria Iardino. "Deve essere chiaro a tutti che in questo momento di crisi a livello globale, Città metropolitana, Comune di Milano e Regione Lombardia si sono attivati in maniera rapida ed efficiente per salvaguardare quella che è un'eccellenza del nostro territorio", continua Iardino. "Di più non potevamo fare, anzi lo sforzo richiesto di sintesi tra posizioni diverse e di reperimento di fondi è stato veloce e difficile ma abbiamo portato a casa un risultato che ci permette di salvaguardare i bambini e i lavoratori".

GALLERA: "REGIONE HA FATTO QUANTO IN SUO POTERE" -  "Regione Lombardia, con grande sensibilità e senso di responsabilità ha deciso di contribuire concretamente con uno stanziamento di 250mila euro al funzionamento del Cam fino all'affido di tutti i bambini ad oggi presenti nella struttura garantendone la continuità educativa ed evitando loro ulteriori traumi. Un percorso che abbiamo deciso di intraprendere proprio per tutelare i minori attualmente accolti". Così in una nota l'assessore di Regione Lombardia al Reddito di Autonomia e Inclusione Sociale Giulio Gallera. Regione Lombardia, su richiesta del Consiglio Regionale, ha istituito un tavolo ad hoc con Città Metropolitana e Comune di Milano, in cui proprio la Città Metropolitana ha portato all'attenzione un progetto di razionalizzazione della struttura. I tre enti coinvolti hanno condiviso un impegno e con un grande sforzo Regione e Comune hanno messo a disposizione del CAM un sostegno economico straordinario una tantum di 250mila euro ciascuno. Regione Lombardia ha fatto dunque quanto in suo potere a tutela dei bambini, le modalità future di gestione del servizio attengono strettamente alle scelte di Comune di Milano e Città Metropolitana".

MAJORINO: "SULLA PELLE DEI BAMBINI NON SI SCHERZA" - "Questa notte sono andato a trovare le occupanti del Consiglio di Zona 2. Si tratta delle operatrici del CAM, l'esperienza, unica in Italia, poichè "pubblica", che offre una speranza e un rifugio ai bimbi vittime di maltrattamenti e abusi. La riforma (fatta da cani) che ha cancellato le Province la ha resa "orfana" sul piano istituzionale. Nei mesi scorsi abbiamo evitato, grazie al Comune e alla Regione (intervenuti con risorse straordinarie) che i bimbi attualmente accolti venissero "smistati" in altre Comunità e concludessero il loro "percorso". Adesso però dobbiamo fare tutti, Città metropolitana, Comune, Regione, un passo in più: capire come ne salvaguardiamo l'identità. Per questo oggi continuerò il dialogo con le lavoratrici del CAM. Sulla pelle dei bambini non si scherza". Così Pierfrancesco Majorino, assessore e candidato alle primarie, su Facebook, in merito alla vicenda del centro aiuto minori.

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