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Milano
Campus e Post Expo, doccia gelata: niente fondi nella manovra economica

Post Expo, una vera e propria doccia fredda. Anzi gelata, da Roma a Milano: nella versione definitiva del testo della legge di Bilancio inviato dal ministero del Tesoro al Quirinale per la firma, compaiono i finanziamenti per avviare Human Technopole. Ma è scomparso tutto ciò che riguarda la progettazione del nuovo campus della Statale, con una prima tranche prevista di 8 milioni di euro. Mancano anche i 9,5 milioni di euro per il processo di liquidazione di Expo spa con nomina di un commissario straordinario. Nonostante le settimane di intense trattative sull'asse Milano-Roma per far decollare il progetto.

SPERANZE PER IL MAXI-EMENDAMENTO - Dal capoluogo lombardo lanciano l'allarme, dalla Capitale cercano di gettare acqua sul fuoco: quello che filtra è che le voci sul post Expo sono state stralciate come molte altre per non appesantire la manovra, ma rientreranno dalla finestra tramite il maxi-emendamento del governo che passerà dal Parlamento. E la copertura economica per il Campus dovrebbe trovare casa all'interno del 'Patto per la Lombardia', gemello del 'Patto per Milano' già siglato nelle scorse settimane. Ma nel frattempo a Milano c'è fibrillazione.

LA STATALE: "SENZA SOSTEGNO ECONOMICO, CE NE ANDIAMO" - Dura la presa di posizione dell'Università Statale, con una nota che recita: "In merito a quanto contenuto nel testo della legge di stabilità presentato alle Camere, e in particolare all’assenza di riferimenti rispetto al progetto “Campus”, l’Università degli Studi di Milano non può che ribadire quanto deliberato all’unanimità dal proprio Consiglio di amministrazione il 19 luglio scorso. L’Ateneo considera il progetto, che prevede la creazione di un Campus in grado di accogliere una comunità di più di 18mila studenti e 3mila operatori di ricerca, un contributo significativo allo sviluppo dell’area Expo nel suo complesso, in particolare, nel campo delle Scienze della Vita, settore in cui la Statale occupa una posizione di rilievo internazionale. Per la sua realizzazione, a seguito di una valutazione effettuata da un organismo totalmente indipendente, è necessario un impegno complessivo valutato tra i 350 e i 380 milioni di Euro. La Statale può sostenere, con fondi propri, i due terzi della spesa. Per la realizzazione del Campus si rende necessario quindi un cofinanziamento pari a un terzo del costo totale stimato, circa 130 milioni. Più ancora, per la sua complessità, e ambizione, il progetto richiede il pieno e convinto sostegno di tutti gli interlocutori istituzionali coinvolti, da molti più volte già manifestato. Per la responsabilità dovuta in primo luogo alla comunità universitaria confermiamo quanto deliberato in luglio; se questo sostegno non si concretizzerà entro il termine di approvazione definitiva della legge di stabilità, la Statale non potrà che ritirare, con rammarico, la manifestazione di interesse avanzata alla società Arexpo".

MARTINA RASSICURA: "L'IMPEGNO E' INDISCUTIBILE E CONTINUERA'" - Il ministro Maurizio Martina si è speso in dichiarazioni rassicuranti: "Gli impegni del governo per gestire con le altre istituzioni la complessa attività del post Expo sono indiscutibili e continueranno. Gli impegni del Governo sul post Expo sono innanzitutto garantiti dalle importanti scelte già fatte sino a oggi per una prospettiva forte all’area. Ricordo innanzitutto l’ingresso nella società Arexpo per 50 milioni di euro e il via libera alla prima fase del progetto Human Tecnopole con 80 milioni. Con la legge di bilancio destiniamo ulteriori risorse al grande progetto sulle scienze per la vita costituendo la Fondazione Human Tecnopole e finanziandola in modo pluriennale con dotazioni economiche coerenti con il piano scientifico approvato. Il Governo conferma altresì l’interesse strategico per il progetto del Campus dell’Università Statale di Milano che troverà il suo specifico sostegno pluriennale, come da lavoro comune con la Regione e sentito il Comune, nell’ambito del Patto tra Governo e Lombardia in corso di redazione proprio in queste settimane. Proprio per sostenere in modo specifico il Campus ci saranno risorse aggiuntive dalla programmazione dei fondi europei di coesione e sviluppo. Infine, tutti i provvedimenti per la liquidazione definitiva di Expo Spa sono seguiti con grande attenzione ed entreranno in provvedimenti già in corso di discussione".

MARONI: "CI REGOLEREMO DI CONSEGUENZA..." - "Sorprendente e incomprensibile", cosi' Roberto Maroni definisce la possibilita' che il Governo non finanzi le opere previste sull'area di Expo. "Se cosi' fosse - spiega il presidente di Regione Lombardia - anche noi dovremo decidere cosa fare. Abbiamo mantenuto intanto il finanziamento per la societa' Expo ma se non sara' reintrodotto il contributo del governo di 9 miliardi, anche noi ci regoleremo di conseguenza". E proprio su questo tema Maroni, che ha sostenuto di non aver parlato della questione con il sindaco di Milano Beppe Sala, avra' un incontro giovedi' a Palazzo Chigi. "Poi decideremo cosa fare".

LA LEGA: "E A PALAZZO MARINO CHE DICONO?" - Il centrodestra regionale e milanese nel frattempo infilano il coltello nella ferita. Così Davide Boni e Paolo Grimoldi, segretario della Lega Nord Milano e segretario della Lega Lombarda: "Il sindaco di Milano, il renziano Giuseppe Sala, non ha nulla da dire sul fatto che dalla manovra economica varata dal Governo siano spariti i capitoli con i fondi per chiudere il bilancio della società Expo e per il progetto del Campus della Statale? Da Palazzo Marino nessun commento? Ci chiediamo con che faccia si presenterà il premier Renzi alla sua prossima passerella elettorale a Milano dopo che per un anno e mezzo ha continuato a ripetere che avrebbe messo i soldi promessi. E meno male che appena quaranta giorni fa Renzi, in occasione della firma per il Patto per Milano, sentenziava che 'Milano essere la città di riferimento per l'Italia nel mondo, la città alla quale ispirarsi, la città che prendere per mano il resto del paese e portarlo fuori da una situazione in difficoltà'. Parole davvero profetiche, alla faccia della coerenza..."

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