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Milano
Candidati milanesi esclusi, Bussolati: "A Milano il Pd batte le destre"
Pietro Bussolati

Candidati milanesi esclusi, Bussolati: "A Milano il Pd batte le destre"

Pochi esponenti milanesi compaiono tra le liste del Pd per la sfida del 25 settembre. Non l’ha presa bene anche il consigliere regionale ed ex segretario metropolitano dei Dem, Pietro Bussolati.

Che, in un’intervista rilasciata a Repubblica, bacchetta la dirigenza del partito e le correnti partendo dai numeri: “A Milano,il Pd esprime tre candidati milanesi su 11 posti disponibili. allarghiamo il raggio alla Città metropolitana,stiamo parlando di cinque nomi su un totale di 13 “caselle". In questo caso più delle correnti c'è un problema di non rappresentanza deí territori soprattutto in una città, Milano, dove il Pd guida coalizioni che da oltre dieci anni battono le destre”.

Bussolati: "Non si è dato spazio a chi da oltre dieci anni ha costruito un partito che tutti i leader nazionali a parole hanno sempre valorizzato"

La delusione è forte per l’assenza di Pierfrancesco Maran, assessore alla Casa del Comune di Milano, il più votato alle ultime amministrative. Ma non solo: “Il punto – continua Bussolati sulle pagine di Repubblica - è che in tutta la Lombardia il criterio del rispetto del territorio non è stato seguito tanto quanto sarebbe stato necessario. Sicuramente e, ripeto, questo è evidente soprattutto a Milano, non si è dato spazio a chi da oltre dieci anni ha costruito un partito che tutti i leader nazionali a parole hanno sempre valorizzato”.

Bussolati: "Per fortuna alle regionali esistono le preferenze"

Bussolati vede positivamente la candidatura della segretaria Silvia Roggiani e quella di Carlo Cottarelli. “Ma – aggiunge - nella città patria del leghismo e del forzismo, avremmo avuto più forza anche per accompagnare la candidatura del segretario nazionale se avessimo schierato nei collegi uninominali esponenti di una classe dirigente progressista che ha già dimostrato di saper ribaltare l'antico dominio delle destre”.

Per fortuna – secondo Bussolati – il meccanismo per le candidature alle regionali lombarde del 2023 è diverso: “esistono le preferenze e per vincerle sarà necessario ascoltare le esperienze amministrative, che tengono vivo e vitale il Pd”.

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