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Milano
Caro affitti, il Comune di Milano mette sul tavolo tre proposte
Studenti protestano contro il caro affitti

Caro affitti, il Comune di Milano mette sul tavolo tre proposte

Per dare una prima risposta alle proteste degli studenti per il caro affitti in città per gli studenti e l'esigenza di case a prezzi calmierati per i lavoratori l'Amministrazione del comune di Milano ha messo in campo tre misure che sono state illustrate venerdì a Palazzo nel corso dell'incontro che il sindaco Giuseppe Sala e l'assessore Pierfrancesco Maran hanno avuto nel pomeriggio a Palazzo Marino con le università milanesi e i rappresentanti degli studenti.

Milano: il Progetto studentato diffuso

La prima misura è il Progetto Studentato diffuso e interesserà un totale di 600 posti letto (311 unità abitative) con stanze ad un canone mensile tra i 250 e i 350 euro al mese per studentesse e studenti. Gli alloggi sono stati individuati da MM Spa all’interno dei complessi di Edilizia Residenziale Pubblica ed è prevista una riqualificazione complessiva degli appartamenti. Il progetto punta ad essere cofinanziato attraverso i fondi, attualmente bloccati, messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il Comune di Milano ha deciso di anticipare le tempistiche del finanziamento in modo da chiedere al governo di sbloccare le risorse PNRR da destinare agli studentati.

"Questo progetto permetterà di recuperare appartamenti del patrimonio pubblico che sono da ristrutturare affittandoli a studenti a prezzi ridotti: questo vuol dire per il prossimo anno potremmo avere altri 600 posti, che significa aumentare l’offerta in studentati del 5 % ma a tariffe che sono nettamente sotto il mercato, con fondi comunali e con l’auspicio che il Governo intervenga con il Pnrr".

Il bando Casa ai lavoratori del Comune di Milano

La seconda misura è il bando “Casa ai lavoratori” che ha l’obiettivo di consentire al Comune di Milano di arrivare a zero sfitti nelle case di proprietà pubblica. È rivolto a progetti presentati da aziende pubbliche, private e del Terzo Settore, mediate da enti no profit, che aggregheranno lavoratori e imprese per ristrutturare e abitare appartamenti sfitti esclusi dai piani di ristrutturazione attualmente finanziati. Sono 316 in totale gli appartamenti individuati e messi a disposizione del progetto che può ampliarsi entro il 2024 ad altri 2mila alloggi. Il modello di gestione prevede che l’ente selezionato esegua i lavori di ristrutturazione oppure funga da garante del prestito al dipendente per il riatto dell’immobile che sarà poi parzialmente scomputato dal canone di locazione previsto in 72 euro/mq anno. Il contratto avrà una durata massima di 12 anni. Gli alloggi a disposizione, bilocali e trilocali, si trovano negli otto municipi esterni. Tra i criteri di selezione sarà data priorità ai dipendenti con meno di 35 anni di età, ai nuclei familiari con componenti disabili o con figli minori a carico.

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