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Caso di simil-polio a Pavia, Gallera: "Poliomielite debellata nel 2002"

Caso di simil-polio a Pavia, Gallera: "Poliomielite debellata nel 2002"

Un bambino ricoverato il Policlinico San Matteo di Pavia affetto da mielite flaccida acuta, la malattia neurologica 'simil-polio' che nelle ultime settimane è tornata ad allarmare gli Stati Uniti. La patologia ha sintomi del tutto simili a quelli della poliomielite ed ha colpito nei primi giorni novembre un bambino come conseguenza di un'infezione da enterovirus D68 (EV-D68), normalmente responsabile di sindromi respiratorie anche gravi, ma che in casi rari può dare origine a paralisi flaccida acuta.

"Durante la normale e costante attività di monitoraggio della polio è stato rilevato il virus EV-D68 che differisce però dal virus della poliomielite". Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, commentando le notizie relative a casi di simil-polio in Lombardia e spiegando che per monitorare e verificare l'assenza della Poliomelite è attiva una rete di sorveglianza nazionale e regionale che tramite il controllo delle Paralisi Flaccide e Acute (PFA) verifica la presenza/assenza del virus. Annualmente in Lombardia vengono eseguiti i controlli su situazioni di PFA. "L'attività di controllo sulla polio - ha spiegato Gallera - segue protocolli comuni a tutti i Paesi, proposti dall'OMS. L'adeguatezza del sistema di sorveglianza viene stabilita dal rispetto di diversi criteri ed indici standardizzati al fine di permettere un facile e rapido confronto dei risultati ottenuti a livello internazionale". In Lombardia l'attività di sorveglianza della Paralisi Flaccida Acuta è svolta dal Centro regionale di riferimento del Dipartimento di Scienze Biomediche per la salute presso l'Università degli Studi di Milano, in collaborazione con la Direzione Generale Welfare e l'Istituto Superiore di Sanità.  In Lombardia, inoltre, presso alcune strutture (Policlinico di Milano e San Matteo di Pavia) sono presenti studi ad hoc per l'analisi della circolazione dei virus nei quali il virus EV-D68 è stato identificato complessivamente 23 volte come riportato da organi di stampa. "In sintesi - ha concluso Gallera - si può segnalare che i sistemi di sorveglianza lombardi e gli studi aggiuntivi stanno tenendo sotto osservazione la presenza delle malattie infettive circolanti. Si ricorda infine che, come per tutti i virus respiratori, è importante ricordarsi per la prevenzione di questo virus le normali pratiche igieniche tra cui si sottolinea il lavaggio delle mani".

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