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Milano
Caso Pifferi: psichiatra, l'essere donna prevaleva su essere madre
Alessia Pifferi

Milano la sentenza sul caso Pifferi attesa tra aprile e maggio

 La sentenza del processo a carico di Alessia Pifferi, imputata per l'omicidio della figlia Diana, è attesa tra aprile e maggio. Secondo il calendario fissato dalla Corte di Assise di Milano, nell'udienza del 12 aprile comincerà la discussione delle parti e, se i tempi lo consentiranno, i giudici potrebbero già ritirarsi in camera di consiglio. Il difensore Alessia Pontenani, intanto, ha chiesto di acquisire una lettera del parroco di Ponte Lambro, il quartiere in cui Pifferi viveva con la figlia di 18 mesi. A quanto ha fatto sapere il legale fuori dall'aula, il prete parla di "una bambina non cresciuta" e di una "tragedia annunciata". La bambina è morta di stenti dopo essere stata lasciata a casa da sola per 6 giorni nel luglio del 2022. La madre, a quanto ricostruito nelle indagini del pm di Milano Francesco De Tommasi, era andata a casa del compagno in provincia di Bergamo, dicendogli che la piccola era al mare con altri familiari. 

Caso Pifferi, psichiatra: l'essere donna prevaleva su essere madre

Oggi c'è stato anche il controesame dello psichiatra e perito Elvezio Pirfo, firmatario della relazione richiesta dai giudici della Corte d'Assise di Milano, nel processo ad Alessia Pifferi. L'udienza ha visto Alessia Pontenani, legale dell'imputata, chiedere dei chiarimenti in merito alle perizie che vedono Pifferi protagonista. "Non ho mai notato di assenza di istinto materno ma evidenziato prevalenza della donna rispetto al ruolo di madre", commenta Pirfo. Non ci sono "alterazioni di funzionamento", anche ammesso che il test di Wais fosse stato metodologicamente errato, "non puo' avere un ruolo nella capacita' intellettiva" - aggiunge lo psichiatra - la valutazione dei test e' comunque possibile perche' "non va confusa attendibilita' degli esami, con la valutabilita'" degli stessi, spiega infine lo psichiatra.








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