Cernusco sul Naviglio, risolto il caso dell'omicidio nel box di casa
Rintracciato il mandante dell'omicidio. Si segue la pista dell'usura come movente dell'assassinio
Cernusco sul Naviglio, risolto il caso dell'omicidio nel box di casa
E' stata la pista dell'usura quella seguita dai carabinieri di Milano per l'arresto di due uomini considerati responsabili dell'omicidio di Donato Carbone, freddato in macchina nel garage di casa sua, a Cernusco sul Naviglio, lo scorso 16 ottobre. I due pregiudicati arrestati sono originari della Sicilia, uno di Trapani e uno di Palermo. Uno dei due e' residente da tempo nella provincia di Milano; ad orientare le indagini anche il ritrovamento dell'auto rubata usata utilizzata per l'omicidio a Cologno Monzese.
Vittima ed assassini si conoscevano perche' coinvolti in attivita' illecita "di tipo economico-ritorsivo": questa la formula usata dalla gip di Milano, Natalia Imarisio, per descrivere il giro di usura del quale facevano parte Donato Carbone, 63anni, ucciso il 16 ottobre nel box di casa sua a Cernusco sul Naviglio, e coloro che hanno pianificato ed eseguito la sua morte, Edoardo Sabbatino, il killer, e Leonardo La Grassa, il mandante. E' quindi da ricondurre a questa pista l'omicidio del 63enne, freddato con 8 colpi (11 quelli sparati) nella sua auto. Carbone aveva conosciuto La Grassa a Cologno Monzese, quando i due erano stati vicini di casa (una trentina d'anni fa) ed e' sempre Cologno il luogo degli incontri tra i killer (l'esecutore materiale e' residente nel bresciano). La Grassa e Sabbatino, entrambi pluripregiudicati e conosciuti nell'ambito della criminalita' organizzata siciliana (il primo ha passato 22 anni in carcere, il secondo ha scontato una pena di 16 per droga) si conoscono da molto tempo "sebbene nell'ultimo periodo avessero interrotto i contatti telefonici": ormai comunicavano attraverso una rete di familiari, come ha spiegato il comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Milano, Michele Miulli. Grazie alle indagini e' pero' stato possibile individuare gli incontri preparatori all'omicidio:con le loro auto avevano seguito la vittima piu' volte e fatto dei sopralluoghi attorno a casa sua. Indizi ricavati dall'osservazione delle immagini delle telecamere di sorveglianza poste nei dintorni.
Un'indagine 'alla Maigret'
Un'indagine tradizionale 'alla Maigret', quella che ha portato all'arresto di due pregiudicati siciliani per l'omicidio di Donato Carbone, freddato con 8 colpi di pistola nel box di casa sua a Cernusco sul Naviglio. Leonardo Lagrassa, 72enne di Trapani, e' considerato il mandante, mentre Edoardo Sabbatini, 58enne di Palermo, il killer. I due sono stati incastrati grazie all'intuito investigativo dei carabinieri del nucleo di Milano, che subito dopo l'omicidio hanno ritrovato le armi usate per sparare gli 11 colpi letali (3 non andarono a segno): si tratta di due pistole trovate a Vimodrone, abbandonate in un canale; il killer ha infatti fallito con la prima arma, che si e' inceppata, quindi ha usato la seconda. Subito dopo l'assassinio i due si sono incontrati e il mandante, ha chiesto la riconsegna delle pistole per poi gettarle via. Il piu' anziano ha gia' scontato una pena di 25 anni, di cui 22 in carcere; il secondo una pena di 16 per traffico di stupefacenti, ha un precedente di polizia per un omicidio risalente al 1972.
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