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Milano
Chiara Ferragni indagata anche per le uova di Pasqua e la bambola

Chiara Ferragni indagata anche per le uova di Pasqua e la bambola

Chiara Ferragni risulta ufficialmente iscritta nel registro degli indagati a Milano anche per la vicenda delle uova di Pasqua di Dolci Preziosi e per la bambola Trudi. L'ipotesi, proprio come per il pandoro Balocco, è di truffa aggravata. E' questo quanto emerge dall'atto con cui la Procura milanese giovedì scorso ha sollevato davanti al pg della Cassazione, che dovrà decidere a breve, il conflitto tra uffici del pm sulla competenza ad indagare per il caso del dolce natalizio della casa dolciaria in provincia di Cuneo. La infuencer risponde quindi di tre episodi con legali rappresentanti delle società produttrici, come riferisce Ansa.

Il terremoto giudiziario che ha colpito Chiara Ferragni

Il terremoto giudiziario che ha scosso profondamente l'impero dell'influencer è iniziato il 9 gennaio, quando si apprese dell'indagine di Chiara Ferragni  per 'truffa aggravata da minorata difesa' in relazione alla promozione del pandoro Balocco. Mossa della Procura milanese che seguiva l'annuncio di una sanzione da parte dell'Agcom. "Sono serena perché ho sempre agito in buona fede e sono certa che ciò emergerà dalle indagini in corso. Ho piena fiducia nell’attività della magistratura e con i miei legali mi sono messa subito a disposizione per collaborare e chiarire ogni dettaglio di quanto accaduto nel più breve tempo possibile". Così aveva commentato Chiara Ferragni. "Sono, invece, profondamente turbata – prosegue – per la strumentalizzazione che una parte dei media sta realizzando, anche diffondendo notizie oggettivamente non rispondenti al vero".

Ora i nuovi sviluppi, con i riflettori delle Procure che si sono accesi anche su altre operazioni simili a quella del pandoro, ovvero quella delle uova pasquali e quella della bambola Trudi.

A dicembre la multa milionaria di Agcom per la vicenda dei pandori Balocco

Risale invece al 18 dicembre 2023 il video di scuse divenuto poi virale con il quale Chiara Ferragni, dopo la notizia della sanzione da un milione inflittale da Agcom, sperava di poter chiudere la vicenda e ripartire di slancio:  "Quello che voglio fare ora e' chiedere scusa e dare concretezza devolvendo un milione di euro al Regina Margherita per sostenere le cure dei bambini" aveva detto l'influencer in un post pubblicato su Instagram, "ma non basta: lo voglio fare pubblicamente perche' mi sono resa conto di aver commesso un errore di comunicazione, un errore di cui faro' tesoro in futuro separando completamente qualsiasi attivita' di beneficenza - che sempre ho fatto e che continuero' a fare - dalle attivita' commerciali". 

I legali della Ferragni: "Certi della sua assoluta innocenza"

I legali di Chiara Ferragni hanno dichiarato: "Una volta che il Procuratore Generale presso la Cassazione avrà individuato il Pubblico Ministero territorialmente competente, chiariremo al designato magistrato ogni aspetto delle tre vicende. Siamo totalmente certi della assoluta innocenza di Chiara e che detta innocenza emergerà dalle indagini che verranno condotte". Così Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, in una nota in merito agli ulteriori filoni di indagini avviati dalla procura di Milano. "Siamo fiduciosi del futuro confronto con l'autorità giudiziaria e auspichiamo che il clima mediatico che ha caratterizzato sino ad oggi la vicenda si rassereni", concludono i legali.

Chiara Ferragni, esulta il Codacons: "Accolti i nostri esposti"

Con la decisione di "allargare le indagini nei confronti di Chiara Ferragni anche ai casi delle uova di Pasqua 'Dolci Preziosi' e della bambola Trudi", la magistratura "ha accolto in pieno gli esposti presentati dal Codacons successivamente allo scoppio dello scandalo sul pandoro Balocco". Lo scrive l'associazione dei consumatori in una nota. Codacons spiega che "aveva depositato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia chiedendo alla magistratura di accendere un faro anche su altre operazioni di beneficenza dell'influencer, a partire proprio dalle uova di Pasqua".

E aveva evidenziato "come si trattasse di una sponsorizzazione commerciale che avrebbe fruttato in due anni la stratosferica cifra di 1,2 milioni di euro all'influencer, a fronte di una donazione 'elemosina' di appena 36mila euro in favore del progetto benefico 'I Bambini delle Fate', per giunta eseguita dalla società Dolci Preziosi e non dalla Ferragni, senza alcuna correlazione fra le vendite delle uova e l'entità della donazione - spiega il Codacons -. La Procura ha accolto le nostre tesi estendendo le indagini per truffa aggravata, ma non basta: nell'esclusivo interesse dei consumatori chiediamo di accendere un faro su tutte le iniziative di beneficenza avviate nel corso degli ultimi anni non solo da Chiara Ferragni, ma anche dai principali influencer operanti in Italia, per capire la commissione tra rapporti commerciali e solidarietà". In tal senso, aggiunge l'associazione, "abbiamo avviato una task force per realizzare un monitoraggio sui profili social più seguiti nel nostro Paese allo scopo di cercare collegamenti tra vendite di merci e beneficenza".

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