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Milano
Città metropolitana votà sì alla tariffa integrata dei trasporti
Arianna Censi

Città metropolitana votà sì alla tariffa integrata dei trasporti

Il Consiglio metropolitano ha approvato oggi, con 15 voti favorevoli e uno contrario della Lega, l'autorizzazione al rappresentante di Citta' metropolitana ad esprimere voto favorevole all'approvazione del Sistema Tariffario Integrato del Trasporto Pubblico Locale nel Bacino di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia in seno all'Assemblea dell'Agenzia per il TPL.

"Con il voto favorevole di oggi del Consiglio, diamo il via all'inizio di un percorso che vedra' finalmente la nascita di un sistema tariffario integrato del trasporto pubblico locale, che portera' concreti vantaggi a tutti i cittadini della Citta' metropolitana", dichiara la vicensindaca metropolitana Arianna Censi. "Mi rammarica e mi stupisce pero' - aggiunge - aver visto votare in modo contrario la Lega, soprattutto farlo davanti all'incontestabilita' dei numeri che fanno emergere un reale risparmio per chi usera' i mezzi pubblici per spostarsi all'interno del territorio metropolitano. Penso che dare parere contrario a questa importante riforma sia il metro per capire chi veramente ha a cuore il benessere dei cittadini e della voglia di dare un taglio europeo alla Citta' metropolitana di Milano".

“L'unica cosa certa è che entreranno nelle casse del Comune di Milano circa 50 milioni di euro in più all'anno, senza che cambi nulla in termini di qualità del servizio”.  In Consiglio Metropolitano la Lega è stata l'unica forza politica a votare contro l'avvio del percorso verso un sistema tariffario integrato del trasporto pubblico locale. La contrarietà deriva soprattutto dal fatto che il piano prevede l'aumento del biglietto della metropolitana da 1.50 a 2 euro. “Lo stesso sindaco di Milano Beppe Sala (Pd) ha ammesso che questo aumento serve a far quadrare i conti del suo bilancio – dicono i sindaci della Lega -. Ancora una volta la sinistra cerca di mettere le mani nelle tasche dei cittadini per coprire i buchi del proprio fallimentare governo.  L’aumento del biglietto Atm non è una condizione indispensabile per l’introduzione della tariffazione unica”. Il coordinamento dei sindaci leghisti ha poi risposto al Partito democratico, che ha accusato il Carroccio di essere contro i pendolari: “Restiamo basiti di fronte a queste affermazioni. Da una parte il sindaco Sala istituisce l'area B impedendo a migliaia di auto (quelle più vecchie e quindi quelle dei meno abbienti, che non possono permettersene una nuova) di circolare per Milano, infischiandosene tra l'altro delle richieste di Regione Lombardia che ha sollecitato deroghe dettate dal buon senso. E dall'altra cosa fa? Per “incentivare” i cittadini a utilizzare i mezzi pubblici spinge per aumentare il prezzo del biglietto della metropolitana! Se questo, per il Pd, è essere dalla parte dei pendolari... La Lega continuerà con forza, in ogni sede, a opporsi a queste decisioni scellerate che, ancora una volta, peseranno sul portafogli dei cittadini”.

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