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Milano
Como, cantiere lungolago, Regione: "Incarico revocato al Comune"
Como, paratie sul lungolago

Non sara' il Comune di Como a completare le 'paratie', il cantiere sul lungolago fermo dal 2010. La Regione Lombardia ha revocato all'amministrazione municipale l'incarico di attuare l'intervento e attribuito alla controllata Infrastrutture lombarde le funzioni di stazione appaltante. Lo ha annunciato il governatore Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa dopo-giunta. Maroni ha anche deciso che tutte le attivita' connesse all'intervento saranno coordinate e presiedute da un'unita' di crisi, che - si spiega - dedichera' "particolare attenzione ai rapporti col territorio e le istituzioni".

MARONI: "APRIAMO UNA NUOVA PAGINA" - "Abbiamo deciso di sbloccare la situazione delle paratie di Como con l'obiettivo di ripristinare le condizioni operative necessarie alla ripresa e al completamento dell'opera", ha affermato il governatore leghista. "Con la delibera di oggi - ha continuato Maroni - si chiude una pagina e se ne apre una nuova, con l'obiettivo di fare tutto quello che serve in tempi rapidi per arrivare alla conclusione dei lavori". Abbiamo deciso di costituire una unita' di crisi, "perche' quella delle paratie e' una vera crisi. Noi ci assumiamo l'impegno di risolverla ben sapendo che e' complicato e difficile. Io voglio che le opere si facciano e si facciano bene. Ci sono stati coinvolgimenti penali, la Procura della Repubblica, Anac, il Governo, tutti si sono mossi sulle paratie ma non e' stato risolto nulla. Ora la Regione si prende in carico la questione per concludere i lavori. Intendiamo interloquire con tutti: con il Comune di Como, con la Procura, con Anac e con il territorio in tutte le sue organizzazioni". La prima fase, ha proseguito, "sara' fare in tempi rapidi una verifica della situazione. Apriremo rapidamente una interlocuzione con Anac per capire se e come possono essere utilizzati i progetti che gia' ci sono. Quando avremo il quadro, potremo fare il cronoprogramma definitivo. Intendiamo comunque procedere nei tempi piu' rapidi possibili. Questa interlocuzione con le istituzioni e con il territorio sara' coordinata dall'assessore Viviana Beccalossi e dall'architetto Paola Ghiringhelli, che avra' il compito di riferire al territorio di Como e di ascoltare le proposte, le idee e i suggerimenti che da questo arriveranno". Infine il presidente ha voluto ribadire che "il governo non c'entra con le paratie di Como. Questa - ha detto - e' un'opera della Regione. Cio' detto, nell'ottica della leale collaborazione, io andro' a parlare con Palazzo Chigi per capire se e come il governo possa essere coinvolto. Non ho contrarieta' in questo, ma la responsabilita' e' della Regione".

IL PD: "MARONI SE NE ACCORGE AD UN ANNO DALLE ELEZIONI" - Contro Maroni ha polemizzato il Pd, che ora guida il Comune con Mario Lucini dopo anni di amministrazioni di centro-destra. "Le paratie di Como sono un'opera voluta dalle amministrazioni comunali e regionali di Forza Italia e Lega", ha voluto ricordate il consigliere regionale dei Dem, Luca Gaffuri. "In questi anni il Comune di Como ha cercato di gestirla al meglio - ha continuato -, ma serviva la volonta' politica di sbloccare il cantiere vista la complessita' della situazione a seguito degli interventi di Anac, Procura e Corte dei Conti. Sin dall'inizio Maroni poteva riappropriarsi del cantiere ma non ha mai voluto prendere in mano questa partita. Solo oggi, ad un anno dalle elezioni, si e' reso conto della situazione di crisi. Meglio tardi che mai".

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