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Milano
Conti Expo, Bussolati e Majorino contro Parisi: "Abbia la stessa trasparenza"
Pierfrancesco Majorino

“I conti Expo sono in ordine oltre che buoni e Beppe Sala ha reso pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi prima di tutti". Con queste parole Pierfrancesco Majorino, capolista PD alle elezioni del comune di Milano cerca di chiudere le polemiche di questi mesi sul bilancio dell'Esposizione Universale: "Spero che da oggi si chiuda questa polemica e si continui a considerare preziosa l’eredità di Expo per la nostra città. La palla ora passa dall’altra parte del campo, dove si percepisce una certa nebbia. Mi chiedo perché Parisi non faccia altrettanto e non sia disponibile a dare le liste che lo sostengono alla commissione antimafia”.

L'ultimo atto della polemica sulle dichiarazione dei redditi dei candidati sindaco milanesi era stata fatta dai grillini che avevano presentato un’interrogazione parlamentare in merito alle "false dichiarazioni patrimoniali" di Giuseppe Sala. Secondo il M5S infatti “Sala ha messo online una 'Indicazione reddituale e patrimoniale' aggiornata al 31 dicembre 2014 in cui dichiara un reddito imponibile di 410 mila euro e, come beni immobili, il possesso del 12,5 per cento di un fabbricato con due box (è la quota della casa di famiglia a Varedo) e del 100 per cento di un terreno: non ci sono indicazioni ulteriori, ma è il terreno di Zoagli, che però non è un semplice terreno, bensì una villa, quella per cui Sala ha chiesto l'intervento, a pagamento, dell'architetto Michele De Lucchi che, mentre lavorava per il commissario di Expo, riceveva da Expo (anche attraverso Fiera Milano spa) incarichi per un valore di oltre 600 mila euro per il Padiglione Zero e l'Expo Center. In questa dichiarazione non c’è alcun accenno all'appartamento in Svizzera”.

"Parisi ha imparato a fare politica un po' troppo nei palazzi di Roma. Predica bene e razzola male. Così continua a non spiegare perché non vuole fare della sua campagna elettorale una campagna trasparente", ha aggiunto Majorino.

BUSSOLATI: "ORA CHIEDIAMO LA STESSA TRASPARENZA A PARISI" - Pietro Bussolati, segretario metropolitano del Pd, passa quindi al contrattacco: "Per mesi giornali ed esponenti di centrodestra hanno attaccato Sala sui redditi e sui conti Expo. Oggi è arrivata l'ennesima certificazione sulla bontà del bilancio dell’Esposizione, mentre tre giorni fa Sala ha messo online cinque anni di 730. Chiediamo la stessa trasparenza a Parisi, e lui ne fa una questione di stile? Non bastano le battute per giustificarsi. Siamo certi che non ci sia nulla di strano nei redditi di Parisi, né conflitti di interesse tra le sue partecipazioni finanziarie e le legittime aspirazioni politiche. Proprio per questo siamo sicuri che non avrà difficoltà a fare chiarezza. Non perché lo chiede il centrosinistra, ma per i milanesi".

PARISI: "BUSSOLATI E MAJORINO, CULTURA SOVIETICA" - Ma Parisi non ci sta e replica ai democratici così: "Bussolati e Majorino devono capire che Chili è una società privata, Expo è una società pubblica e quindi non vedo quale sia il problema. Sala ha gestito risorse pubbliche, io sono azionista di una società privata in cui privati hanno messo il loro denaro. Probabilmente Bussolati e Majorino hanno una cultura dell'impresa un po' sovietica, non sanno molto bene come funziona il mercato".

PASSERA: "2015, MA QUALE UTILE?" - Le ultime dichiarazioni relative al patrimonio netto di Expo non soddisfano nemmeno Corrado Passera, che afferma: "Tutto quel che abbiamo detto in questi mesi viene confermato: il 2015 non si chiude in utile, come troppe volte ribadito da Sala, ma in perdita e il risultato del 2015 non copre le perdite accumulate negli anni precedenti - come previsto a budget - ma le aggrava ulteriormente. La Società continua a perdere - dai dati del comunicato di ieri sembrerebbe intorno a un milione alla settimana - e sta velocemente consumando quel poco di patrimonio rimasto dopo la gestione Sala". "Serve la pubblicazione del bilancio firmato ieri da Sala per superare la totale mancanza di trasparenza di Sala: Quanti ricavi sono ancora a rischio? Quanto costerà ancora lo smantellamento del sito? quanti fornitori e per che importi non sono stati pagati? Quanti contenziosi ha in corso la società? Come farà fronte la società a tutto questo: quanti oneri saranno ancora a carico degli azionisti? Basta con comunicati più o meno fuorvianti: vengano messi a disposizione dei media e dei cittadini i bilanci firmati da Sala".

FIANO (PD): "DA PARISI RESISTENZA CAVILLOSA" - Ma lo scambio di battute tra Bussolati e Majorino da una parte e Parisi e Passera dall'altra è commentato anche da altri esponenti del centrosinistra, che ora pressano il candidato di centrodestra affinchè pubblichi a sua volta i propri redditi. Così il parlamentare Pd Emanuele Fiano: "Oggi è una bella giornata, i dati del bilancio di Expo parlano di segni tutti positivi, addirittura meglio di quello che si pensava, con buona pace dei professionisti dell'anti Expo. L'occasione è buona per segnalare a Parisi che la mancata pubblicazione del suo reddito, contrariamente a Sala, candidato del centrosinistra a Milano e al candidato Corrado, incomincia a sorprendere e non poco. A parte le norme, nella vita istituzionale esiste anche il costume generale di trasparenza, la migliore arma contro le accuse di opacità della casta e contro il rischio di corruzione della vita politica; per questo la resistenza cavillosa di Parisi alla totale trasparenza dei suoi redditi degli ultimi 5 anni, delude. C'è una questione di trasparenza che travalica le regole. Nessuno sta dicendo che stia contravvenendo a delle norme. Semplicemente gli suggeriamo di smettere di arrampicarsi sui vetri e pubblicare come Sala tutto quello che c'è da pubblicare degli ultimi 5 anni". Conclude Fiano: "Ogni giorno che passa gli elettori si chiedono come mai non pubblichi. Il 6 Giugno sarebbe un po' troppo tardi".

GIBILLINI (SINISTRA X MILANO): " PARISI DIMOSTRI NON CI SONO AMBIGUITA'" - Luca Gibillini di Sinistra X Milano interviene sul tema della trasparenza dei candidati in campagna elettorale dichiara: "La presentazione del 730 e i conti di Chili tv, ora, in campagna elettorale, non sono un dettaglio, ma un punto essenziale di trasparenza. Stefano Parisi difende la privacy di una società privata? Noi, invece, vogliamo difendere il bene pubblico da privati che vogliono metterci sopra le mani. Ci dimostri che non ci sono ambiguità nelle società che ha gestito e nel suo 730, perché sapere è un diritto di tutti i cittadini milanesi". Aggiunge Gibillini: "Parisi ricordi che le aziende private non sono un fatto privato, che non deve riguardare nessuno, ma organizzazioni di diritto, che riguardano tutti, normate da leggi e regole che permettono la convivenza in una società civile

TAJANI (NOI, MILANO): "TRASPARENZA IN QUANTO CANDIDATO" -  La portavoce della lista civica 'Beppe Sala - Noi, Milano -, Cristina Tajani, ha commentato le dichiarazioni del candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi che ha negato l’opportunità di un chiarimento sui conti di Chili affermando: “Spiace dover ricordare a Parisi che si candida alla carica di sindaco che è un ruolo pubblico e non alla carica di Amministratore delegato. La trasparenza non gli è richiesta come privato cittadino e azionista di Chili, ma come candidato e nei confronti e nell'interesse dei cittadini di Milano che hanno il diritto di conoscere chi si propone alla guida della nostra città. Nasce da questo l'importanza del gesto volontario di Beppe Sala e per questo la sua mancata trasparenza getta ulteriori dubbi su quella di Parisi". Conclude Tajani: “Ci è chiaro che il candidato di centrodestra e il suo schieramento abbiano difficoltà coI concetto di trasparenza.”

CONFALONIERI DOPO L'ASSEMBLEA DEI SOCI: "EXPO, NESSUN BUCO DI BILANCIO MA PROBLEMI DI CASSA" - Il punto sui conti Expo è stato fatto da Gianni Confalonieri, delegato del Comune in Expo al termine dell'assemblea dei soci che si è tenuta oggi alla Camera di commercio per prendere visione del rendiconto sulla gestione 2015 presentato da Giuseppe Sala, ex ad di Expo spa afferma: "Il bilancio verrà presentato probabilmente entro maggio, questa è una richiesta che è stata fatta. Il rendiconto che ha firmato Sala conferma e aggiorna il preconsuntivo presentato a dicembre 2015. Il passaggio di consegne tra Expo, società in liquidazione, e Arexpo ha reso possibile le verifiche che sono state fatte in merito anche a una serie di risparmi che si sono messi in moto per cui si è passati da un patrimonio netto di 14,2 milioni a 30 milioni che per effetto delle spese sostenute per la manutenzione del sito sono diventati 23. Questa mattina abbiamo avuto due informative importanti e una conferma ancora più importante. La prima è che alla fine, al di là delle chiacchiere, il patrimonio netto è di 30 milioni. Sono quelli che vengono utilizzati per manutenere il sito in questo momento e consentire lo svolgersi del 'fast post'. La seconda informativa riguarda l'atto integrativo che recepisce l'accordo tra Expo e Arexpo: questo significa aver risolto tutti i contenziosi possibili tra le due società e consente ad Arexpo, un mese prima, di entrare in possesso del diritto di superficie e di poter gestire in una situazione complicata, ma di serenità, la fase del fast e del post. Infine, è stato fatto un rendiconto dei primi due mesi di attività del collegio dei liquidatori che hanno fatto un lavoro straordinario. Entro poco tempo si arriverà alla chiusura di tutta la parte liquidatoria". Confalonieri  spiega: "La conclusione della liquidazione, per la quale abbiamo consentito uno slittamento di 60 giorni, avverrà presumiamo entro luglio. Il rapporto tra Expo e Arexpo non pone più nessun problema a livello di bilancio perché, anche se Arexpo ha dei debiti nei confronti di Expo che verranno saldati alla fine di giugno del prossimo anno, "a livello di copertura non ci sono più problemi. In sostanza, il buco di bilancio non esiste perché se i 75 milioni venissero dati in questo momento non ci sarebbe nessun problema. Ci sarà, invece, un problema di cassa nei prossimi mesi e bisognerà trovare il modo per affrontarlo". Confalonieri inoltre, risponde, a chi gli chiede se sono stati richiesti dei contributi ai soci: "Il Comune ha dichiarato la disponibilità a prenderlo in considerazione, ma certo noi siamo in fase di chiusura amministrazione e non siamo in condizione di mettere soldi in questo momento. In ogni caso, i soldi che servono per realizzare ciò che i soci hanno chiesto per lo smantellamento e la manutenzione del sito sono circa 35 milioni". Confalonieri sottolinea poi: "I dipendenti di Expo stanno per essere trasferiti ad Arexpo, grazie agli accordi sindacali fatti". Maria Rosario Iardino, consigliere delegato della città metropolitana , all'uscita dall'assemblea alla quale erano presenti anche i liquidatori afferma: "Abbiamo chiesto di pubblicare il prima possibile la relazione di Sala perché finalmente parlano i numeri e sono positivi. Inoltre, abbiamo chiesto che il campo base non sia smantellato, ma destinato ad altri usi, perché ci vorrebbero altri 3 milioni, oltre ai 6 che è costato farlo".

RIZZO IRONICO: "SALA DA PREMIO NOBEL PER L'ECONOMIA" -  Basilio Rizzo, candidato sindaco di Milano in Comune, commenta ironicamente i dati del bilancio di Expo affermando: "Il bilancio expo 2015 e’ da Nobel in economia! Se ogni anno si e’ chiuso in perdita, se le entrate per biglietteria sono meno del previsto, se parte delle entrate iscritte sono di dubbia realizzazione, se la societa’ ha beneficiato di centinaia di milioni – solo dal comune 161- e oggi ne restano solo 23 e i commissari liquidatori stanno chiedendo ai soci nuovi capitali, se tutto cio’ e’ vero, nascondersi dietro il patrimonio netto per vantare un successo, beh allora bisogna candidare Sala al Nobel per l’economia!".  Continua Rizzo: "Questi dati, rafforzano la mia convinzione che quei soldi il comune di Milano avrebbe potuto spenderli meglio nell’interesse dei cittadini e non per convogliare clienti ai molti ristoranti del sito scelti con gara o per “chiamata” amicale per meriti pregressi".

 

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