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Milano
Cormano, "Segalli? Non di CasaPound". E invece sì. La querela e la risposta
Dal profilo FB di Andrea Segalli

di Fabio Massa, responsabile Affaritaliani.it Milano

"Il movimento LEGA - SALVINI PREMIER DI CORMANO,comunica che a seguito delle notizie false e diffamatorie, pubblicate in data 30 aprile 2019 dalla testata giornalistica “AffarItaliani.it”, atte a screditare il nostro candidato consigliere ANDREA SEGALLI, che veniva identificato come “Referente provinciale di CasaPound”, partito politico comunemente considerato di estrema destra e di matrice neofascista e populista, rendiamo dichiarazione pubblica in cui evidenziamo che per tali ragioni abbiamo deciso di procedere per vie legali nei confronti del suddetto quotidiano; pertanto nella giornata di ieri abbiamo depositato presso l'Autorità procedente una querela nei confronti di tale giornale".

Inizia così un comunicato - diffuso su Facebook - del Carroccio cormanese, che critica un articolo (QUESTO). "L'articolo pubblicato in rete tende a screditare l'immagine e l'appartenenza politica del nostro iscritto/candidato oltre che del nostro partito, infatti tali dichiarazioni diffamatorie e non veritiere pubblicate social network erano accessibili ad una moltitudine indeterminata di soggetti. La diffusione del messaggio infamante, indicante il nominativo del SEGALLI, pubblicato attraverso l’uso di internet, integra un’ipotesi di “diffamazione aggravata”, poiché trattasi di condotta potenzialmente capace di raggiungere un numero indeterminato o comunque quantitativamente apprezzabile di persone.

Inoltre, negli attacchi mediatici in periodo pre-elettorale, portati avanti su Facebook da un ex sindaco del Partito Democratico della nostra città, il quale richiedeva delucidazioni al nostro candidato Sindaco LUIGI MAGISTRO ponendo delle domande inquisitorie attinenti alla posizione attuale del nostro candidato ANDREA SEGALLI e riportando la falsa notizia della sua appartenenza a CasaPound, si può configurare il medesimo reato sovra descritto. Tutto ciò è stato meglio evidenziato nella querela presentata alla Procura della Repubblica, la quale deciderà in merito, valutando nel caso la sussistenza del reato ascritto alla querela".

E ancora, la Lega prende le distanze da CasaPound: "Ribadiamo che non accetteremo ulteriori attacchi politici atti a screditare il Nostro partito, associando i nostri iscritti a un pensiero DA NOI NON CONDIVISO; il nostro movimento e i rispettivi candidati pongono i propri fondamenti nella dignità umana, nel rispetto dei diritti politici e sociali, nell'eguaglianza tra le persone, nella collaborazione fra i popoli, nel ripudio del razzismo e delle discriminazioni.Ci auguriamo che i soggetti che hanno divulgato queste false notizie denigratorie provvedano a pubblicare sul loro quotidiano una smentita pubblica, con richiesta di scuse formali nei confronti del Nostro candidato e del Movimento".

Ovviamente abbiamo pubblicato il comunicato, perché è nostro dovere e noi rispettiamo le leggi, ma sulle scuse non riusciamo proprio a dare soddisfazione alla Lega di Cormano. Perché Affaritaliani.it Milano è in grado di dimostrare (e lo farà a processo, se mai ci sarà) con documenti firmati dallo stesso Segalli che il candidato è stato esponente cittadino di CasaPound. Quindi, l'appartenenza di Segalli a CasaPound, almeno fino a qualche mese fa, è un fatto. Non una falsa notizia: un fatto. Segalli ha operato nell'interesse di CasaPound e ha rappresentato questo partito. E questo a prescindere dai meme su Mussolini (sui quali la Lega nulla dice) e a prescindere dai commenti sulla pagina di CasaPound Italia, che già ne attestano la vicinanza ideologica. Ne è uscito? Ha cambiato idea? Lo dica: non se ne dovrebbe vergognare. Così come non si dovrebbe vergognare dell'inverso. Noi non siamo giudici, facciamo solo i giornalisti.

Nella competizione elettorale di Cormano Affaritaliani.it Milano è stato equidistante e imparziale. Ha pubblicato la notizia di Davide Consonni (di Grande Nord), che sostiene Tatiana Cocca. Ha pubblicato la notizia di Andrea Segalli. E pubblicherà altre notizie delle quali dovesse venire a conoscenza. Per garantire ai cittadini di conoscere, senza alcuno scopo diffamatorio, ma solo perché la conoscenza garantisce la vera libertà di scelta.

fabio.massa@affaritaliani.it

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