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Milano
Corona in aula contro il fidanzato di Nina Moric
Fabrizio Corona

Corona: in aula contro compagno Moric "mio diritto che testimoni"

E' teso in aula Fabrizio Corona, quando arriva l'attuale fidanzato di Nina Moric, Luigi Favoloso. L'ex fotografo delle vip lo aveva accusato di essere l'autore dell'agguato con una bomba carta sotto casa sua tra il 15 e il 16 agosto, con lo scopo di fargli togliere l'affidamento del figlio Carlos. Oggi il giovane modello e' entrato in aula per essere interrogato, ma il collegio si e' riservato di decidere se sentirlo come puro testimone - nel qual caso sarebbe obbligato a dire la verita' - oppure come potenziale indagato, proprio per la questione della bomba carta: secondo il codice penale infatti, se ci fossero, sul piano sostanziale, degli elementi per ritenerlo anche solo "indagabile", non sarebbe obbligato a dire la verita' ma soprattutto potrebbe avvalersi della facolta' di non rispondere e dovrebbe essere assistito da un avvocato. E' a questo punto che Fabrizio Corona ha alzato la voce: "E' un diritto mio e di mio figlio, presidente" ha urlato per due volte, rivendicando il diritto di sentire Favoloso, perche' la sua difesa, composta dagli avvocati Ivano Chiesa e Luca Sirotti, possa fargli le domande che ritiene necessarie. Quindi ha insistito, in tono disperato: "Non lo ho fatto la procura, lo faccia lei, presidente. Lei e' un uomo giusto", attaccando il pm che ha dato parere positivo a rimandare l'esame del teste. Rimane pero' la riserva da parte del tribunale presieduto dal giudice Guido Salvini, a cui e' toccato riprendere l'imputato: "Non manifesti fastidio. Saro' costretto ad espellerla se fa cosi'". Corona, con la testa fra le mani ha dovuto accettare la decisione del collegio, che al termine dell'udienza ha fissato le prossime date: sicure l'11 maggio, giorno in cui sara' sentito Favoloso, e il 16. Quindi il modello, attuale compagno della ex moglie di Corona, e' stato fatto uscire fuori dall'aula e ha dichiarato di essere "sorpreso" dalla reazione di Corona: "Pensavo fosse un bravo ragazzo, invece e' stato aggressivo. Ma lo perdono, e' in una situazione delicata, sarei teso anche io".

Corona: amico, da' speranza giovani,prendeva 40mila euro week end

"Prima di rispondere alle domande voglio dire una cosa: vengo da un quartiere difficile vicino a Scampia e tanti miei amici si sono dati all'illegalita', io no. Voglio dire che Fabrizio Corona da' speranza a tante persone. Quando volevo abbandonare il sogno della musica mi ha detto di continuare a crederci". Una dichiarazione spontanea per difendere l'amico e per dire che "era migliorato nell'ultimo anno, rispetto a come lo descrivevano": cosi' un 29enne originario di Napoli ha reso testimonianza all'udienza odierna del processo a carico di Fabrizio Corona. Il giovane ha raccontato che lo "accompagnava spesso" nelle serate che faceva tra Napoli e l'intero sud Italia, ma non lo faceva "per soldi": "Mi divertivo e gli volevo bene. L'ho incontrato in un momento difficile della mia vita, quando e' morto mio padre e mi ha aiutato", ha confessato, anche se poi ha aggiunto: "Mi dava 300 o 400 euro a seconda di quanto voleva lui. Anche io sono un giovane imprenditore, vendo auto, e a tutti fa piacere essere ricompensati se ci comportiamo bene". Trenta o quarantamila euro ogni fine settimana, questa la cifra minima per i "passaggi" di Corona a serate e inaugurazioni, calcola il giovane che ritiene plausibile che la cifra sequestrata a Corona poteva "averla guadagnata nell'ultimo anno".

"Una volta andammo anche in un caseificio - ha aggiunto - ma quando mi dicono che Corona passa anche nelle macellerie, io dico che fa bene perche' da' speranza anche ai piccoli imprenditori". Nessun contatto con la malavita emerge dal racconto: "Quando qualcuno faceva lo spavaldo dicendo di 'appartenere a', lui non lo guardava nemmeno. Li snobbava, perche' l'antipatia fa parte del suo essere". Bastava sapere che facesse una serata a Cosenza, ad esempio, "per essere chiamati da tutti gli imprenditori e manager del sud" che gli chiedevano tappe lungo il percorso, "passaggi anche di 5 minuti" che gli potevano fruttare dai 2mila ai 5mila euro. Tutto sempre pagato in contanti: "I soldi li metteva in una cartella e li portava in giro nello zainetto. Un capodanno arrivammo nel Molise alle 7 di mattina e il proprietario si arrabbio', ma c'era ancora gente che aspettava per vederlo. La verita' e' che prende piu' lavori di quanto puo', gli ci vorrebbe un altro Fabrizio". Poi il giovane ha raccontato della lite tra Fabrizio Scippa e Corona: "Una volta trattenne i soldi, 500 euro, per una serata di Nina Moric, perche' gliela procuro' lui". Poi racconta che litigarono perche' Scippa 'faceva la cresta' sulle serate: "Era molto deluso da lui". Infine un aneddoto: una volta li fermarono in auto le forze dell'ordine: "Ho ancora i video: lo trattavano malissimo e dopo averlo trattenuto brindavano".

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