Covid, Pregliasco: Milano? Chiudere tutto ciò che è superfluo
Secondo il direttore sanitario dell'Istituto Galeazzi di Milano, il coprifuoco in Lombardia è una misura che potrebbe essere insufficiente
Covid, Pregliasco: Milano? Chiudere tutto ciò che è superfluo
"Si tratta di una prima stretta, e' solo un giro di vite ma e' possibile che tra due o tre settimane se ne debbano fare due o tre. Chiudere anche altri aspetti, le piscine, le sale gioco, tutto quello che in qualche modo e' superfluo". Cosi' il virologo Fabrizio Pregliasco a 'Ogni Mattina' su TV8 rispondendo in particolare sulla situazione di Milano. "Io credo che questo primo step - ha spiegato - sia stata una decisione difficile per l'equilibrio politico fra la salute e l'aspetto economico. E' un primo step e bisognera' valutare quelli che potranno essere gli effetti che purtroppo vedremo solo dopo una o due settimane. E dobbiamo attenderci nei prossimi giorni, temo, ancora un incremento di casi e pensare a stringenze piu' ampie che erano le indicazioni che il Comitato tecnico scientifico avevamo e abbiamo suggerito". "L'elemento che anche la Merkel ha detto - ha sottolineato Pregliasco - e' di evitare il piu' possibile i contatti. Noi dobbiamo partire dal presupposto che ogni contatto interumano e' un potenziale rischio. Noi pensiamo che sia soprattutto un richiamo ai cittadini e che in qualche modo si veda una riduzione della parte meno essenziale dei contatti pero' temo che non possa essere completamente soddisfacente e si dovra' andare oltre" ha concluso.
Pregliasco: all'Ospedale Galeazzi 21 positivi, altri in quarantena
All'ospedale Galeazzi di Milano "in questo momento abbiamo, su 500 persone, 21 positivi a Sars-CoV-2 tra gli operatori sanitari e colleghi dell'amministrazione. In quarantena un'altra dozzina considerati contatti stretti". A fare il punto è il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'Irccs, ospite di 'Un Giorno da Pecora' su Radio Rai1. Mentre lo specialista era in diretta è infatti partita la "sanificazione con perossido" dell'ufficio vicino al suo e l'esperto ha spiegato: "Abbiamo una triste constatazione di positività all'interno dell'ospedale, con colleghi positivi e altri in quarantena perché contatti stretti". Una positività "acquisita sembrerebbe non sul lavoro, ma nella vita comune - puntualizza - e questa è la constatazione drammatica di quello che sta succedendo a Milano". Pregliasco è poi tornato a sottolineare la necessità di rivedere la quarantena dei sanitari pensando a formule più soft, come quelle adottate per esempio per i calciatori. "E' una situazione che abbiamo chiesto di modificare anche al Cts nazionale, perché il rischio è che debbano essere messe in quarantena molte persone che poi diventano non disponibili per attività essenziali", conclude.
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